Mi ha trovata fatta in mezzo alla 66route: avevo solo una borsa con dentro un fiala di ottone con del vecchio gin, un' accendino e un vecchio almanacco pieno di brani della mia vecchia band.
Oltretutto non mi ricordavo nulla, se non il profumo di selvatico che aveva la coperta che mi diede appena mi ha soccorso; un camionista dall' aspetto goffo e burbero, ma con gli occhi sorridenti come quelli di un cucciolo di cane.
Sul sedile del suo camion c' era un vecchio telo hippie che puzzava di erba e la luce interna la sostituì con una di quelle natalizie che metti sulla cima dell' albero.
-com' era la tua band?- mi chiese.
Il suo sguardo pareva concentrato sull' orizzonte e le sue mani afferravano con forza il volante, ma con lo specchio frontale scrutava il mio volto con timidezza.
-Impegnativa, eravamo 4 pazze femministe fissate, tanto da farci crescere i peli sotto le ascelle e le sopracciglia com'è segno di protesta -
Conclusi mostrandogli le mie ascelle..
Con un ghigno di dissenso bisbigliò qualcosa del tipo 'che dio mi benedica' e continuò a fissare l'immensità dinnanzi a noi.
Ci fermammo per una notte ad un motel e la proprietaria, ex infermiera di Detroit di nome Kanye, mi controlló notando le mie pupille dilatate.
-che cosa ti ricordi prima di quella notte? -
Mi chiese mentre scrutava ogni particolare con quella cazzo di lucina fastidiosa.
-se devo essere sincera non mi ricordo nulla, so solo di essere stata soccorsa da quell' uomo laggiù...-
-ho un nome, mi chiamerei Carl in caso non ti ricordassi...-
Precisò infastidito.
-signorina lei si ricorda il suo nome? -
Mi chiese lei con aria preoccupata.
-Ma secondo lei ho l' Alzheimer? Ovviamente, sono Olivia.... Ehm... -
Esitai non ricordando il cognome.
Kanye mi accarezzò la fronte affermando:
-potrebbe aver subito un piccolo trauma, per caso lei fa uso di sostanze stupefacenti? -
-ma certo che no! Ma cosa va insinuando..? -
Risposi indispettita.
-potrebbe essere stata drogata da qualcuno, questo spiegherebbe perché non si ricorda parte di ciò che le è successo e anche la sua momentanea amnesia-
Affermò fissandomi dritta negli occhi.
Continuò :
-fossi in Carl aspetterei fino a domani prima di ripartire con te, nel frattempo riposati e vedremo come starai domani-
Il signor camionista annuì e mi fissó con aria spavalda.
-signorina, fossi in te andrei a dormire immediatamente, in caso domani starai bene si partirà presto-.
Scesa la notte uscii per accendermi la mia sigaretta di mezzanotte, fissando l' ambientazione che mi ricordava molto il mood dei film coi cowboy e i nativi americani...con quei colori così caldi e secchi come la sabbia del deserto del Sarah e come il mio corpo dopo una settimana di diarrea...
-ragazzina, il fumo non fa per te!-
Mi rimproverò Carl togliendomi di bocca la sigaretta e scagliandola a terra.
Prontamente stavo per raccogliere il mozzicone, ma nel suo tentativo di schiacciarlo mi pestò due dita.
-AHIA! -
-Non fare la furba con me, piuttosto fai che fare un bel bagno e togliti quella moquette di dosso-
Disse con aria sadica.
Successivamente mi alzai incazzata e lo chiusi fuori, mi rintanai nel bagno e mi rannicchiai dentro la vasca, bevvi tutto il gin che mi rimase e accesi l' acqua fredda della doccia, cercando di capire come cazzo ero finita sulla route 66 e perché cazzo quel 'Carl' mi abbia salvata...
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