«Sunshine!» strillò Harry con la voce di un'ottava più alta del normale.
«Anche io sono molto felice di rivederti» Non riuscii a controllare un sorriso sornione.
«Quindi voi due siete stati a letto assieme?!» chiese Maddie più che sorpresa.
«Sì e più di una volta» asserii senza distogliere lo sguardo dagli occhi smeraldini di Harry, i quali in quel momento erano quasi fuori dalle orbite.
«Che cosa?!» s'intromise Cat.
«Già» assentii.
«Sunshine, ma che cazzo ci fai qui?!» Chiese Harry, abbassando il tono della voce.
«Sono venuta a lovorar la terra, sai com'è, a Los Angeles non ci sono molte possibilità per una contadinella»
Gran parte degli studenti presenti nel corridoio stavano assistendo con curiosità al nostro "scambio di battute".
Probabilmente si stavano chiedendo perché il riccolino fosse sbiancato. Sarei stata molto felice di urlare ai quattro venti che stava per avere una crisi isterica perché durante l'estate avevamo fatto sesso ovunque. Ma quando dico ovunque, intendo in ogni luogo possibile. Sul letto, questo era banale; sulla lavatrice, era pure in funzione quindi io avevo il culo che vibrava mentre lui mi scopava alla grande; nel camerino di un negozio, dove avevo dovuto mordermi il labbro a sangue per non farmi sentire; sul bancone della cucina, dove stavo facendo una torta che alla fine era andata a fanculo. Letteralmente.
Se avessi dovuto elencare tutti i posti in cui lo avevamo fatto, sarei rimasta sei mesi, quindi era meglio non farlo.
«Possiamo parlare in privato?» chiese Harry, ma non mi diede il tempo di rispondergli che già mi aveva afferrato il braccio e mi trascinava per i corridoi della scuola, attirando gli sguardi di tutti, persino dei professori.
Dopo aver svoltato a sinistra, a destra, di nuovo a sinistra ed aver camminato dritto, ci ritrovammo davanti ad una porta in legno scuro sulla quale vi era una targhetta di ottone che diceva "Materiale pulizie".
Harry aprì la porta ed entrò all'interno dell'angusto sgabuzzino, portandomi con sé.
«Per tua informazione non abbiamo tempo per una sveltina. E poi questo posto é piuttosto squallido, in più io non scopo durante l'anno scolastico» asserii, osservando le scope ed arricciando il naso all'odore di alcool etilico di cui l'aria era satura.
«Non siamo qui per fare sesso... Anche se mi piacerebbe, non lo nego» ammise.
Ecco, questo era l'Harry che conoscevo. Un ragazzo pervertito, morto di figa, ma simpatico e divertente.
«Già, ho sentito che hai la tipa, da due anni a questa parte» dissi con nonchalance, osservandomi le unghie laccate di smalto blu elettrico.
«Ecco é questo il punto, potresti... Mantenere il segreto?» mormorò cautamente.
Spostai lo sguardo dalle mie unghie al suo faccino da bambolotto ciocciottoso. Era preoccupato per la sua reputazione e nient'altro. Lo sapevo, glielo leggevo in faccia a caratteri cubitali; avevo imparato a conoscerlo nei tre mesi che avevamo passato insieme.
E m'innervosii. M'incazzai davvero tanto. Non per me stessa, non perché avevo scoperto di essere stata la sua sgualdrina di scorta durante tutta l'estate, ma per quella ragazza.
Lexy, si chiamava così, no?
L'aveva tradita.
Io non mi aspettavo nessun sentimento da lui, perciò avesse trombato anche con tutte le donne di Londra (nonne e mamme comprese, immaginatevi che schifo) non avrei fatto una piega.
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Fuck U Better
FanfictionDa sempre Harry finge di essere il tipico ragazzo perfetto e beneducato, ma quando arriva l'estate, be' allora esce il vero lui. Feste e sesso a non finire. Ma che succede se una delle sue avventure estive inizia a frequentare proprio la sua scuola...