capitolo 1

5 2 0
                                    

Cristel's pov

Rimango seduta sul letto tenendo gli occhi puntati su una vecchia foto che tengo tra le mani. Maria, la mia tata che mi tiene in braccio. Forse lei non mi avrebbe fatto questo, per lei ero come una figlia, in fondo mi ha cresciuto lei. Per i miei era troppo difficile occuparsi di me, difficile rinunciare a cene, amici e carriera per una figlia. Sorrido amaramente alzandomi e mettendo la foto in valigia prima di chiuderla. Mentre chiudo la porta lascio un'ultima occhiata alla mia camera e mi salgono le lacrime agli occhi, mi guardo allo specchio e il mio riflesso sparisce. Trascino la valigia lungo il corridoio e trovo mia madre ad aspettarmi alla porta.
Il suo sguardo si indurisce " non mi sembra il caso di fare tutto il viaggio in queste condizioni"
Sorrido ma lei non puoi vedermi "perché? Nessuno mi vede e nessuno saprà che hai una figlia, non ti conviene?" Rimango concentrata sul rimanere invisibile e la supero portando con me la valigia. Sorrido all'idea che qualcuno possa vedere una valigia muoversi da sola ma non mi interessa. Sento chiudere la porta e i suoi tacchi picchiettare sulla strada di casa, che gesto nobile accompagnarmi a scuola per poi abbandonarmi lì.
Carico la valigia in macchina mentre mia madre sale in macchina.
Salgo anch'io dove c'è già l'autista pronto a partire "ciao Antonio"
Antonio mi sorride guardando i sedili dietro dallo specchietto retrovisore "è sempre un piacere vederla signorina"
Sorrido ma mia madre ghiaccia sia me che Antonio con i suoi occhi neri, mai capito come faccia a renderli così freddi. Partiamo e rimango a guardare fuori casa mia allontanarsi e sparire dopo poco, il silenzio cala in macchina.
"Mi ringrazierai un giorno..." mamma continua a guardare fuori dal finestrino mentre siamo entrambe sedute sui sedili posteriori.
"Ringraziarti di cosa? Di mandarmi via di casa? Di tenermi nascosta in una scuola di strambi mentre tu fai una vita felice e spensierata?" Mi tolgo una cuffietta e mi giro verso di lei ma lei non si volta. Guardo davanti a me per un attimo noto che Antonio ha alzato il vetro, sorrido, sempre bravo a tenersi fuori dagli affari altrui. Abbasso lo sguardo e vedo il colore dei miei pantaloni. Bello sono tornata visibile al mondo, guardo fuori dal finestrino mentre mi rimetto le cuffiette.

"Signorina...singorina siamo arrivati" mi sento toccare delicatamente su un braccio. Mi sveglio e mi guardo attorno, siamo in una zona periferica di Dublino, non capisco. Mamma è già scesa e la vedo passarsi le mani sul completo scuro da lavoro per lasciarlo.
"Antonio ma dove cazzo siamo?" Scendo e mi guardo attorno "qui c'è la scuola migliore per una come me?" lo guardo passandomi le mani sul viso.
Antonio indica alle mie spalle e mi giro rimanendo stupita, un edificio come tanti lì attorno dalle grandi vetrate.
Mentre Antonio scarica la valigia il portone principale si apre e appare una signora anziana. Mi guarda per un attimo dalla testa ai piedi e io guardo lei, piccola e magra i capelli grigi raccolti in un chignon alto. Gli occhiali mollemente appoggiati sul naso dritto a punta "lei deve essere la signorina Cristel Evans" posa lo sguardo su mia madre che sorride "E lei deve essere la madre, sono la preside Irma Lockwood vi prego di seguirmi"
Si gira e sparisce lungo il corridoio, mia mamma subito la segue mentre io rimango ferma per un attimo.
Stringo la valigia e le seguo trovandolo ferme nel salone principale. Mia madre si guarda attorno mentre alcuni ragazzi ci superano per andare alle lezioni successive. Noto anche un ragazzo scendere le scale, deve avere circa la mia età capelli scuri. Guarda prima mia madre e poi me e accenna quasi ad un'espressione di disgusto. Fantastico abbiamo pure il principino della scuola, tolgo lo sguardo e la preside ci fa entrare nel suo ufficio.
Grande e luminoso si affaccia su quello che deve essere il giardino, continuo a guardare i vari scaffali pieni di libri e oggetti.
"Beh come lei saprà questa è una scuola che riserva attenzioni particolari ai suoi allievi..." la preside è seduta di fronte a noi e comincia a parlare con mia madre lanciando a volte qualche occhiata verso di me.
"Si ed è proprio per questo che ho iscritto Cristel qui, trovo che sia la scuola più adatta alle sue esigenze" faccio una smorfia sentendo queste parole e la preside se ne accorge.
"Non è d'accordo signorina Evans?" Si rivolge leggermente verso di me e aspetta la mia risposta.
"Qui non ci volevo venire e state parlando come se fossi matta o con qualche problema" la direttrice si mette apposto gli occhiali e torna a guardare anche mia madre.
"Questa scuola è stata fondata 800 anni fa con lo scopo di salvare e proteggere le persone come me e lei signorina Evans, qui tutti trovano il loro posto e vengono aiutati a gestire i loro poteri"

Awkward Institute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora