End game

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[I love you]


Chi ti assicura che Steve sia tornato indietro con la pelle lavorata ed i capelli imbiancati dal tempo a lui rubatogli per trascorrere novant'anni di pausa e combattimenti in quindici secondi di una vita felice con Peggy?
Chi ti dice che non l'abbia fatto per Bucky?

È per lui che ha sempre fatto tutto, e no, non giudicate il vecchio mercenario come se fosse un narcisista bastardo ed egoista, sa quello che dice in sua difesa. Perché tutto quello per cui ha lottato, provato e riparato, pianto e urlato, perito e scolpito l'ha fatto per Steve.
Quando due persone si trovano in simbiosi, a far metastasi insieme, non c'è terremoto che tenga. Nemmeno la polvere di Bucky sgretolata da qualche gemma colorata ha posto fine a lui e Steve, che si sono cristallizzati assieme per quasi cent'anni.
E Bucky e lui ancora ci credono, alla loro storia. A molti sarà sembrata andare a scemare, a sciogliersi nell'aria, incenerirsi di colpo, e invece dopo tutto questo tempo, dopo i viaggi nel tempo di Steve e l'ultima grande guerra, e tutte le vite tornate e le vite perse, James continua a gridare a gran voce e a stingere il pugno con quella mano ormai persa da decenni.
Bucky gliel'ha bisbigliato all'orecchio quando l'ha abbracciato prima che riportasse le gemme nel passato, come se dopo Tony Bucky stesse per dire addio anche a lui.
«Nella saliva, nella carta, nell'eclisse, in tutte le linee, in tutti i colori, nelle difficoltà a scrivere, nelle mie urine, nella punta della penna, nei paesaggi, nel metallo, nelle malattie, ti amo.»
Effettivamente non è durato così tanto, il suo saluto, probabilmente Bucky gli ha sussurrato solo che lo amavo, sai, ha problemi con la sua memoria, ma Steve ha saputo ascoltare bene come sempre, e ha colto anche l'elenco di tutte quelle altre parole.
Sam non li guardava, lo ha fatto per lasciarli da soli. Lì Steve ha preso il viso di Buck tra le sue mani e gli ha baciato la bocca appena corrosa dal dispiacere.
Bucky sapeva quello che aveva in mente di fare, ed era più terrorizzato che entusiasta. Ma lo aveva lasciato andare comunque, fidandosi delle promesse e dei progetti di Steve per loro due.

Nei secondi in cui Bruce aveva cercato di riportare indietro Cap, persuaso dal panico, Bucky aveva rilassato i pugni chiusi, appena abbassato le palpebre, ha fatto scivolare cinque lacrime sul viso. La loro lunga e bella vita gli lascerò le pareti interne del corpo.
Bellissima, perfetta.
Bucky sapeva che era Steve che sedeva sulle rive del lago, non appena tornato, anche se la corporatura era stata modificata dall'età, ed il biondo rimpiazzato dal grigio, sapevo che era Steve. Lo aveva custodito nello stomaco con l'immagine del bambino quindi per lui era impossibile non riconoscerlo in età geriatrica; e un po' lo invidiava, perché anche lui avrebbe voluto perire alla vecchiaia assieme a lui. La gioia era di possedere in testa i ricordi di una vita mai vissuta dal suo corpo terreno, di avere al posto delle memorie perdute per sempre degli attimi di quotidiana esistenza con Steve, grazie al suo intento di far questo bellissimo regalo a loro due. Il dolore era saper di dover dire addio a Steve quanto prima possibile, mentre Bucky avrebbe vissuto molti altri anni ancora prima di raggiungere lo stato di crescita in cui vigeva ora Rogers. 

Bucky si era seduto accanto a lui, stringendogli una mano ossuta e grinzosa. Mordendosi il labbro inferiore aveva guardato Steve con le lacrime agli occhi. Lui sorrideva.

«Hai danzato con Peggy come le avevi promesso.» gli disse con il cuore il gola. Cap annuì.

«E ti ho salvato dall'hydra, così alla fine della guerra siamo tornati a casa.» Steve si voltò verso Bucky. Il moro aveva iniziato a piangere, e subito si precipitò ad abbracciare Steve.

«Mi hai regalato le sensazioni e le immagini della vita più bella che potessi mai desiderare.» Bucky premette il viso sulla spalla di Steve; aveva ancora lo stesso profumo.

«Avrei fatto questo ed altro per darti quella felicità che ti è stata tolta dal dolore.»

Bucky sorrise, allontanadosi dall'abbraccio di Steve per guardarlo negli occhi ed asciugarsi le lacrime con la manica della giacca; «Visto? Non ho fatto niente di stupido mentre eri via.»

Il vecchio Steve rise, poggiando una mano sulla gamba di Bucky.

«Seguirai ancora quell'ormai lontano ragazzino di Brooklyn?» gli chiese Steve con insicurezza.

Bucky guardò l'anello d'oro bianco al dito della mano sinistra di Steve, e poi toccò con il pollice la parte interna del suo, il gemello di quello di Cap, indossato però dalle dita fatte di carne ed ossa.

James mantenne la sua espressione serena e trovò straordinario come gli occhi di Steve non avessero perito all'invecchiamento.

«Non ho mai smesso di stargli vicino.»

And I always hope to return to Brooklyn ||Stucky||✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora