19. n i n e t e e n

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In chiamata

20 minuti e 59 secondi

Jeongguk...

C-ciao.

Non è il momento
di imbarazzarsi.
Cos'è successo?

Non so da
dove iniziare.

Inizia e basta, io
ti ascolto.

Si tratta di mia
mamma.
Aspetta, hyung, sei
sicuro di volermi
ascoltare?

Jeongguk, io ti
voglio bene, ci tengo, ti
ascolterei anche per tutta
la notte.
Sfogati.

Ok, ehm...
Mia mamma è
davvero l'unica cosa
che ho da quando
mio padre ci ha
lasciati, per andare a
crearsi un'altra famiglia.

Non ci ha mai dato
una valida motivazione,
sarà perché suo figlio è
frocio, sarà perché
non amava mamma.
Sta di fatto che non
riuscirei a vedere
mia mamma triste
e...

E?

Malata.
Non lo sopporterei,
sarebbe una cosa
fin troppo
straziante.
Lei mi ha sempre
dato tutto l'amore del
mondo, mi ha regalato
la sua stessa vita.
Ha fatto di tutto
pur di rendermi felice,
ma in certe situazioni
è impossibile fare qualcosa.
È tornata a casa, aveva
le lacrime agli occhi,
lo sguardo perso
non so dove, sembrava
paralizzata.
Aveva un foglio
in mano e si è avvicinata
a me.
Mi ha abbracciato, non
sapevo cosa fosse successo,
ero confuso.
Mi ha detto queste
parole: "Tesoro, sai
che ti voglio bene, sai
che sono forte, a volte
bisogna esserlo per
affrontare certe
situazioni".
Iniziai a capire, ma
non volevo capire,
cercavo di mandar via
qualsiasi pensiero
negativo si stesse facendo
strada nella mia testa.
Disse poi: "Ho un
tumore, ma posso farcela,
sappiamo entrambi che posso".
Cercava di rassicurare
più me che sè stessa.
Io so che mia mamma
è forte, è la più
forte su questo pianeta,
ma ho sempre
pensato: malattia = morte.

Forse mi sbaglio,
ma non posso continuare
con il pensiero che
mia mamma possa
morire.
La amo, non posso
vederla triste.
Adesso non è a casa,
fortunatamente aggiungerei...
Non mi va di farmi
trovare in certe
condizioni.
Non le trasmetterei
la forza e l'amore di
cui ha bisogno.
Non riesco a
dire altro, non
mi escono più
l-le parol-le.

Gguk, penso
che in certe
situazioni non basti
un 'mi dispiace',
oppure 'può farcela'.
Non riesco a
mettermi nei tuoi
panni, non si può.
Certe emozioni
non si possono
provare se non
capita sulla propria
pelle.
Ma posso dirti che
in queste settimane,
in questi mesi,
non so neanche
quanto sia passato,
ci sei stato, mi
hai tenuto compagnia,
mi hai fatto ridere.
Adesso devo essere io
a darti un appoggio.
Io ci sarò, se hai
bisogno di parlare,
di sfogarti,
puoi contare su
di me.

Ti voglio bene, Tae.

Te ne voglio
anche io.
Adesso va a
riposarti.

Ci sentiamo
dopo.

A dopo.

Chiamata terminata

instagram. / taeggukDove le storie prendono vita. Scoprilo ora