Bellezza.

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Questa è una oneshot che fa parte del contest "Free your mind", creato da soft_jiminie .

Detto questo, buona lettura ^.^

Tema scelto: paura.

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Tic, tac, tic, tac.

Preciso come le lancette di un orologio il piede di Taehyung continuava a colpire prepotentemente il terreno, generando un suono simile a quello di una donna quando cammina con indosso un paio di tacchi a spillo.

I suoi occhi erano puntati sul quadro dinanzi a se, mentre girava il bicchiere di vino nella sua mano destra con noncuranza.

Dopo averne preso un generoso sorso si avvicinò all'opera, osservandone l'infinita bellezza.

Taehyung dovette trattenere l'impulso di toccarla con mano per sentire sotto i suoi polpastrelli le pennellate decise dell'artista, colorate di un azzurro acceso e terribilmente insolite per quest'ultimo; Vincent Van Gogh, conosciuto per i suoi quadri tormentati, vorticosi e vibranti, sembrava voler trasmettere tranquillità e positività attraverso quei rami di mandorlo in fiore.

Tutta quella bellezza quasi lo accecava, ne era completamente assuefatto, ed ogni volta che si soffermava ad ammirare un qualsiasi quadro o una qualsiasi statua della galleria finiva per essere travolto dalla gioia, tanto da finire con il passare ore intere in piedi di fronte ad essa, analizzandone ogni minimo particolare e cercando di capirne il significato occulto.

Se solo avesse avuto il talento necessario si sarebbe dedicato alla pittura, ma purtroppo le sue capacità risiedevano altrove, principalmente nella matematica e nell'economia.

Il suo amore per tutto ciò che aveva a che fare con l'arte lo aveva portato ad affermarsi in quel campo a seguito dell'apertura della sua galleria 'Vante', dove erano esposti quadri scelti da Taehyung in persona, appartenenti sia ad artisti affermati che ad altri più sconosciuti.

Non c'era nulla a cui tenesse più di quel posto, era come se fosse casa sua, si sentiva a suo agio in mezzo a tutto quell'ordine e a quell'atmosfera calda e tranquilla che lo caratterizzavano.

«Signor Kim, mancano quindici minuti all'apertura.»

«Grazie Hwayoung» un sorriso seguì la risposta del biondo, facendo arrossire la ragazza che ora aveva davanti.

«E te l'ho detto, chiamami Taehyung . Non sono poi così vecchio.»

Dopo un leggero cenno con il capo, spostando i lunghi capelli mori da un alto, Hwayoung si allontanò per dirigersi all'entrata, pronta ad accogliere gli ospiti di quella sera.

Mentre se ne andava il ragazzo si prese qualche secondo per osservarla; i suoi capelli erano lisci, la sua figura proporzionata e la sua vita terribilmente stretta.

In molti l'avevano criticato per la scelta dei suoi dipendenti, dicendo che non li scegliesse per la loro efficienza ma piuttosto per il loro aspetto fisico o addirittura per i tratti del loro  viso.

Ogni sacrosanta volta che qualcuno gli rivolgeva quell'aspra critica Taehyung doveva stringere i denti, serrare la mascella e sorridere, sviando parzialmente le accuse.

Se la cavava sempre facendo notare come tutti quelli che lavoravano per lui fossero estremamente preparati e capaci, ma soprattutto in grado di portare lustro alla galleria stessa con le loro ottime qualità e la loro dedizione per il loro lavoro.

Tutte le volte finiva con lo sproloquiare per svariati minuti esaltando le capacità di ognuno, mentre gli ospiti lo guardavano ammaliati e completamente assorbiti dalle sue parole; Taehyung era un mago del dibattito ed era decisamente a conoscenza di questa sua qualità, che molto spesso utilizzava per tirarsi fuori da situazione scomode.

Kakós➳VmonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora