Capitolo uno
Mi è sempre piaciuto il rumore delle onde, ha sempre avuto il potere di rilassarmi, quando guardo l'oceano non penso a niente ed è una cosa positiva visto che penso troppo. Ormai le mie giornate sono queste; musica, libri e scrivere. Adoro scrivere, è impressionante quante parole puoi dire su pezzi di carta quando nella realtà non puoi sapere se qualcuno accetta o no quello che pensi, per questo mi piace scrivere, sulla carta sono libera. Fare passeggiate sulla spiaggia a riva dell'oceano Pacifico è uno dei tanti benefici nel vivere a Los Angeles, spesso osservo le persone mentre si divertono con i propri famigliari o amici, ogni giorno vedo gente diversa,a parte il mio vicino di casa; Harry credo che si chiami così, passa la giornata con le cuffie nelle orecchie a fissare le onde ma lui a differenza di me pensa, con un'espressione cupa, da quello che si dice in giro ha diversi problemi familiari nessuno sa esattamenti quali, non lo considerei il tipico ragazzo popolare, a scuola ha il suo gruppetto di amici però ci sono parecchie ragazze che gli vanno dietro, ma da quel che vedo non da molta importanza .
-"Ciao Alison"
D'istinto mi giro per vedere chi fosse la figura che faceva ombra dietro di me anche se il sole era quasi tramontato ma riconobbi subito di chi era quella voce.
-"Hey Grace" Risposi con un sorriso, lei ricambiò e si sedette accanto a me rubandomi una cuffietta e se la mise.
-"Certo che non ti stanchi mai a guardare l'oceano eh?" Chiese la ragazza accanto a me mentre io ero distratta dalla musica e nell osservare il ragazzo a diversi metri da me, era così misterioso.
"Alison, ehi"
"Si, dimmi"
Capì subito chi stessi guardando e si girò anche lei nella sua direzione, lo guardò con uno sguardo impassibile e si rigirò verso di me. "Stagli lontana, si sa che ha diversi problemi non è normale quel ragazzo".
Non la voglio ascoltare, d'oltre tutto non sto facendo niente di male, lo guardo ogni giorno senza dire e fare niente, non ho intenzione di andare da lui se è quello che pensa, mi limito solo ad osservare il suo sguardo mentre fissa l'orrizzonte ma niente di più.
-"tranquilla" dissi accendandole un sorriso, sentii il mio Iphone vibrare.
" Si mamma?"
"Ali è pronta la cena, ti aspetto"
"Si arrivo"
Prima di riattaccare salutai Grace con un cenno e lei ricambiò, mi avviai verso casa con la musica dentro alle orecchie, quando vidi Harry che sfrecciava a grande velocità con la sua moto nera, eravamo ormai arrivati, lui aprì il cancello con il telecomando attaccato al portachiavi ed entrò degnandomi di uno sguardo che non consisteva nè in un saluto nè niente. Entrai nella mia abitazione, il profumo delle lasagne pervase le mie narici mi era seriamente venuta fame.
"Ciao tesoro" Disse allegra mia madre, mentre tirava fuori le lasagne dal forno io sorrisi per ricambiare, preparai la tavola e presi il mio posto. "Ali devo parlarti" diventò all'improvviso seria, non capì il motivo di questo sbalzo d'umore. "Dimmi" risposi guardandola negli occhi con un' espressione del tutto calma.
"Non te l'ho mai detto ma io e la mamma di Harry siamo care amiche fino ai tempi del college e suppongo che tu sappia dei loro problemi famigliari" Annuì incitandola a continuare.
"Ecco ci hanno dato in affidamento Harry per un periodo temporaneo finchè sarà maggiorenne, dormirà nella stanza degli ospiti"
La forchetta che avevo in mano cadde, l'unico rumore che si sentì dopo la sua notizia.
"E papà? E' impossibile che sia d'accordo"
"Infatti non lo è, ha sempre odiato quella famiglia ma lui è a New York e noi siamo qui gli ho spiegato quanto ci tenesse la mamma di Harry e alla fine ha accettato anche se è ancora abbastanza arrabbiato"
"Quando verrà Harry a stare qui?"
"Domani"
Annuì senza dire una parola e andai in camera mia, e pensai a quelle parole, Harry, quel ragazzo che nessuno della scuola si è mai degnato di parlagli per paura, quel ragazzo che chissà cos'ha passato e ora verrà a stare qui, osservarlo era un conto ma viverci è un altro. Andai alla mia finestra e guardai fuori, davanti a me si poteva vedere benissimo la camera di Harry, aveva le pareti rosse e il copri letto nero, vidi la sua figura entrarvi e notò che lo stavo guardando, nessuna espressione, poi sorrise, non era un sorriso vero e proprio era un sorriso sforzato e poi si mise a letto, forse voleva dimostrarsi gentile ma la cosa strana è che per quanto ne so non lo ha mai fatto con nessuno.
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Questa è la mia nuova storia, spero che vi piaccia questo capitolo è corto ma mi farò perdonare, fatemi sapere cosa ne pensate :)
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Wrong
Fanfiction"E se lui era uno sbaglio, era lo sbaglio che avevo bisogno, consapevole che poi, ne avrei pagato le conseguenze"