Era un giorno come tanti, non ero più lo stesso, ormai fingevo di sorridere, proprio come lui mi insegnò a fare.
Lui, quanto mi mancava.
Sospirai e finalmente giunsi a casa.
Non avevo voglia di nulla, come ormai da settimane, non mi era passata, non mi passerà mai, ne ero sicuro.
Presi il mio "diario", lo chiamavo così ormai, anche se erano tanti fogli messi insieme ed iniziai a leggere quella che era la nostra storia.
Seoul, 20 Dicembre.
Era una delle tante fredde giornate del periodo natalizio, il Natale era vicino, le strade erano affollate, come i negozi, era tutto bellissimo, incantevole, sembrava fosse un sogno.
Amavo il periodo di Natale, quei decori rossi per le strade ed i negozi, mettevano allegria anche ad un ghiaccio come me.
Ero in cerca di qualcosa di carino da portare al cimitero per mio padre ed ero tra i negozi in cerca del regalo adatto.
- Uff. - sbuffai dopo ore di ricerche invane, non avevo trovato nulla che poteva essere abbastanza.
Decisi allora di tornare indietro, incamminandomi verso casa.
Durante il tragitto, come mio solito mi guardavo intorno, era bello vedere le persone felici, anche con il loro amore..
Amore, che strana parola, una parola di cui non ho mai saputo il significato, una parola a me sconosciuta.
Chissà se era bello provare questo sentimento, ma nah, io non ne ero capace.
Risi per quei stupidi pensieri che mi passarono per la testa e senza accorgermene, andai a sbattere contro qualcuno che finì per terra.
- Scusa! - esclamai con il mio solito tono freddo e distaccato, abbassando lo sguardo verso chi mi ero scontrato, era un ragazzo.
- Sta tranquillo. - mi sorrise, era un sorriso dolce e tranquillo, stranamente.. mi piaceva.
Si alzò prima che io potessi dire qualcosa, sparendo dalla mia vista.
Deglutii, aveva davvero un bel sorriso, pensai, mentre ripresi il mio cammino.
Giunsi a casa, cenai e come mio solito andai nella mia camera, affacciandomi alla finestra, per osservare la neve che cadeva sulla strada.
Seoul, 23 Dicembre.
Erano passati giorni da quello strano incontro eppure il sorriso di quel ragazzo era fisso nei miei pensieri, sbuffai.
Finilamente avevo trovato il regalo adatto per mio padre e --
- Sehun! - mi chiamò mia madre, interrumpendo i miei pensieri e così, subito scesi al piano di sotto, raggiungendola.
- Sono qui. - dissi.
- Oh, finalmente. Oggi tuo zio vuole portarti in montagna, ci andrai, vero? - disse con il suo solito tono, voleva un sì come risposta.
Strinsi i denti, no, non volevo andare con quello, non poteva costringermi. Mio zio poi, era il compagno di mia madre da quando mio padre morì, lui era vedovo da anni, ed io non l'ho mai sopportato.
- No! - urlai, correndo all'ingresso, aprendo la porta e scappando via, non poteva costringermi come sempre.
Corsi veloce, per non farmi trovare, verso il bosco, lì nessuno veniva, faceva paura.
Giunsi nel bosco, con le lacrime agli occhi, quel ricordo di mio padre faceva sempre male, mi sedetti su un tronco d'albero per terra, sospirando.
E così mi immersi nei ricordi, papà..quanto mi mancava.