• Silver Eyes • [Yoonmin]

Silver Eyes

Pioveva quella notte.
Veloci gocce d'acqua s'infrangevano imperterrite contro strade, palazzi ed edifici, bagnandoli e donandogli una sfumatura più torbida del colore che già possedevano. I tetti da grigio chiaro divenivano come oscurati, la strada accentuava il suo nero e l'erba dei prati pareva trarre una sfumatura di verde scuro che per natura non possedeva.
Era per questo fattore che a Jimin non piaceva per nulla la pioggia, o meglio, un po' per ciò ed un po' per il rumore assordante che produceva quando era abbondante e duratura, proprio come in quell'istante.

Percepiva ogni singola goccia schiantarsi sulle superfici circostanti al palazzo in cui si trovava, a causa dei suoi sensi particolarmente affinati da lupo, e sicuramente ciò non aiutava per nulla il suo sonno che già era reso impossibile dai continui dolori intenti ad invadere il suo corpo.
Era come se ci trovassero gusto a vedere ogni giorno le sue occhiaie farsi più calcate ed il suo corpo divenire sempre più debole.

Il biondo aprì di scatto gli occhi all'ennesima fitta di dolore ed annaspò in un disperato tentativo di ricevere aria, cercando di svolgere minor rumore possibile. Come riflesso al lancinante dolore che gli stava attanagliando il basso ventre strinse tra i suoi pugni le lenzuola celesti su cui era sdraiato e spalancò la bocca, inspirando grandi quantità d'aria e facendo espandere velocemente ed ampiamente i polmoni in un disperato tentativo di alleviare il dolore.

Era grondante di sudore, tanto da poter percepire le gocce salate scivolare lungo la sua fronte, i palmi delle sue mani umidi ed il resto del corpo nelle stesse condizioni.
Un colpo di calore lo aveva investito completamente e presto si ritrovò a sognare di trovarsi in una vasca di acqua gelata per far sparire tutto ciò che stava provando in quel momento: dolore, mancanza di fiato, calore estremo ed una stretta alla gola che gli impediva di respirare bene e con pronunciati gesti, ovvero come in quei casi avrebbe dovuto fare per sentire sollievo.

Gli pareva di soffocare e le lancinanti fitte al ventre non sembravano volersi arrestare, anzi si fecero più frequenti ed insistenti.
A causa di esse il povero ragazzo si fece sfuggire dalla sua bocca un leggero gemito di dolore ed, in poco tempo, si trovò a dover soffocare i lamenti con un mano, velocemente posizionatasi sulle sue labbra.

Le stesse erano inoltre strette in un cipiglio dolorante insieme ai denti ed agli occhi, così da non produrre nessun suono che avrebbe potuto svegliare il ragazzo disteso al suo fianco, intento a dormire profondamente dopo troppo tempo in cui non lo aveva fatto.

'Non ti sveglierò, Yoonie' gli promise silenziosamente. Percepiva il petto dell'altro alzarsi ed abbassarsi lentamente mentre lui tentava di sopportare la sofferenza e reprimere ogni manifestazione di dolore che il suo sistema nervoso imponeva al suo corpo di svolgere.

No, non poteva recare ancora disturbo al suo Alpha, non se lo sarebbe mai permesso.
"Non ti preoccupare Jiminie, il peso non è solo tuo, ma anche mio. Anzi, calcolando che tutto questo è causa di mio padre direi che è soprattutto mio. Quando ti senti male chiamami, svegliami ed io ti aiuterò ed assisterò com'è mio dovere. Non passerai questo periodo da solo amore mio, non posso permettertelo" gli ripeteva sempre, ma lui non voleva che anche il corvino stesse male.

Le borse sotto gli occhi del maggiore erano sempre più calcate e molto spesso i colpi di sonno lo assalivano anche quando aveva da svolgere compiti importanti, per di più dove non poteva permettersi di distogliere l'attenzione per mancanza di ore di riposo.
Yoongi era sempre meno energico e questo Jimin lo aveva notato, sentendosi male nel sapere che quelle manifestazioni di bisogno di sonno erano semplicemente dovute ai suoi continui malanni, frequenti sia durante il giorno che durante la notte.

Data la distrazione mentale che i suoi pensieri gli avevano fornito, il biondo fu decisamente preso alla sprovvista quando nel proprio addome sentì un movimento ed in seguito un dolore lancinante, motivo per il quale inarcò la schiena ed emise un verso fin troppo acuto e rumoroso.