Una finestra. Il tramonto. Un divano ed un cuscino. Questo è lo scenario che si presenta accanto a Jenny. Stava seduta sul suo divano di pelle, dove ogni tanto si presentava il suo gatto per scrutarla dal basso verso l'alto, e per sperare in qualche dolce coccola che puntualmente arrivava con grande piacere. Una nube di fumo e un sospiro. Il fumo acre della sigaretta andò ad inondare gli occhi smeraldi della ragazza, al quale rispose senza batter ciglio.
-Lo sai, oggi è proprio una bella giornata- diceva tra se e se. Era evidente che stava ripensando a ciò che sarebbe accaduto domani, se ci fosse ritornata. " ma chi se ne frega". Provava così a convincersi, e così andava avanti da ore, a consumare sigarette su sigarette e a rovinarsi le corde vocali. Un colpo di tosse.
-Si dai ammalati, così magari non rivedrò più quelle loro facce da puttane- un'altra sniffata. Era la decima sigaretta che si fumava, e ormai la casa odorava più di fuliggine che di bruciato. Il gatto la guardò minacciosa.
-E va bene, domani accenderó un'incenso. Certo che sei proprio scontroso delle volte. -sorrise. La notte era calata e le luminose stelle brillavano in cielo. sotto di esse i grattacieli, sullo sfondo un'immensità nera.
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Non piangere che ti cola il mascara
BeletrieLeggete e vedrete 😏 Una storia riflessiva per persone altamente riflessive e pigre... Non mentalmente.