shut up my heart

21

(Lily sopra)

è un locale con luci calde viola e rosse, è enorme e ci sono un sacco di tavoli,  in centro un palco con tutta l'attrezzatura e dei microfoni, io amo cantare
"Qui facciamo sempre il Karaoke, sono un usignolo" dice fiero di se Austin invitandomi a sedere
"L'ultima volta che hai cantato ci hanno cacciato fuori" Si siede Dylan vicino a me
"Una volta ci cantavo anch'io con.. be una vecchia amica" marca la parola " persona vecchia "e Cris mi guarda.
Ronnie.
Mentre gli altri ordinano da bere mi alzo per andare al bagno, entro e tolgo questi trampoli insopportabili.
Con Cass giravamo per tutta casa con i suoi tacchi a spillo e qualche volta costringevamo anche Trevor ad indossarli, si imbarazzante.
<<Ciao>> la sua voce.
alzo la testa verso lo specchio avanti a me
<<Ciao>> sciacquo le mani nel lavandino
<<Sei stata una stronza prima>> incrocia le braccia
<<Tu sei stronzo sempre>> chiudo il rubinetto
<<Non lo nego>> scuoto la testa
<<Potevi scegliere un rimpiazzo migliore>> mi blocco sul posto
<<Di che parli?>> ma immagino già di cosa si tratti
<<Fra tutti i ragazzi che ci sono qui hai scelto l'eroe della situazione, ti stuferai>>
<<È una bellissima persona ed è un angelo rispetto a te, non so neanche perché sei qui a farmi la predica, non spetta a te>> alzo la voce
<<Hai le tue cose? sei nervosetta>> si avvicina, d'istinto lo spingo dal petto e spalanca gli occhi
"Ti presenti ogni volta senza preavviso in casa mia" lo spingo ancora
"Mi dai attenzioni solo quando va bene a te" ancora una volta
"E hai il coraggio di dirmi se sbaglio ragazzo!" e quando ci riprovo mi afferra i polsi
"Quindi adesso torna dalla tua ragazza "hosolocazzinelcervello" e sparisci dalla mia vita" lo guardo dritta negli occhi ma non da nessuna traccia di emozione
"Ma chi ti credi di essere?" dice amaro
"Arrivi qui fai la cazzuta, la prepotente e te la tiri" ora gli tiro uno schiaffo
"Abbassa le ali, qui c'è posto solo per uno stronzo" mi lascia i polsi e resto zitta a fissarlo, va verso la porta ma si ferma
"Mentre 'l'angelo' la corteggia, il diavolo l'ha già conquistata" divento paonazza e lo sorpasso
"Come ho già detto, sparisci" esco come una furia con le scarpe in mano, non ci ho neanche pensato a rimetterle.
Appena esco vado dritta sparata verso la porta e liquido tutti con un gesto alla mano che qualcuno mi afferra
"Dove cazzo vai" dice Mason a denti stretti e gli altri sono girati verso di noi compreso Dylan che mi scruta attentamente
"Si può sapere che diavolo avete fatto in bagno?" domanda la bionda con faccia disgustata, indica le mie scarpe e la forma delle mie mani bagnate d'acqua sul petto di Mason
"Oh non è quello che pensi" diciamo all'unisono, ci guardiamo le mani ancora intrecciate e le sciogliamo di scatto
"Neanche per idea" replichiamo
"Lily fatti gli affari tuoi" dice Austin dopo aver dato un bacio sulla nuca a Cris
"Dicevo così per dire" si siede su Mason che intanto mi ha sorpassata ed è andato a sedersi
"È successo qualcosa?" mi domanda Dylan alzandosi
"No nulla di importante, mi accompagneresti a casa?" mi rimetto le scarpe
"Isabel!" strilla Lily e Emily sputa tutto il suo drink dalla paura
"Ti facciamo così schifo? ogni volta che siamo tutti insieme scappi a casa dalla mamma" e a quella frase mi avvicino brusca e Dylan mi tira indietro con le braccia
"A farmi schifo qui in mezzo sei solo tu" Mason l'ha fatta scendere dalle sue gambe dopo quella frase e si è alzato vendendo affianco a me, cosa non ha capito del discorso di prima?
"Fai bene ad andartene, qui non sei ben accetta" incrocia le gambe
"Lily smettila" la fulmina Emily
"Andiamo" dicono in coro Dylan e Mason che si guardano attoniti
"L'accompagno io" ripetono ancora
"Mi accompagna Dylan, torna pure a sederti" dico fredda
"Possiamo andare?" mi domanda Dylan continuando a fissare Mason, sono faccia a faccia.
Si girano in contemporanea verso di me e aspettano una risposta
"Sapete una cosa? vado a piedi" e ancora in coro ripetono "no"
"Basta!" dico gesticolando
Saluto tutti ed esco dal locale, voglio andare il prima possibile a Londra, domani dovrò parlare con mio padre