彡★pioggia di rubini

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<“ᴵᵗ ʷᵃˢ ᵗʰᵉ ᵖᵒˢˢⁱᵇⁱˡⁱᵗʸ ᵒᶠ ᵈᵃʳᵏⁿᵉˢˢ ᵗʰᵃᵗ ᵐᵃᵈᵉ ᵗʰᵉ ᵈᵃʸ ˢᵉᵉᵐ ˢᵒ ᵇʳⁱᵍʰᵗ

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<“ᴵᵗ ʷᵃˢ ᵗʰᵉ ᵖᵒˢˢⁱᵇⁱˡⁱᵗʸ ᵒᶠ ᵈᵃʳᵏⁿᵉˢˢ ᵗʰᵃᵗ ᵐᵃᵈᵉ ᵗʰᵉ ᵈᵃʸ ˢᵉᵉᵐ ˢᵒ ᵇʳⁱᵍʰᵗ.„>☆

L'aria soffocante della stanza, stretta persino per la più piccola delle creature mondane, era aggrovigliata nel suo petto, il quale faticosamente, ripeteva la stessa sequenza di movimenti, fino allo sfinimento.

Su, giù, su, giù, su, giù.

Il suo sguardo solitamente svelto, saettante, batteva la fiacca sul malandato parquet che si stendeva sotto di lui.

Lunghe ciocche corvine, liscie, umidiccie, impregnate della sua essenza, pressate contro la fronte bagnata, ad ostacolargli la vista, mentre combtattevano contro le lunghe e non paricolarmente folte ciglia

Le labbra dischiuse dai sospiri, lucide, rosse, rovinate, lasciavano cadere e fuggire altri suoni, che rantolavano codardemente per la stanzetta, che ospitava solo e solamente i sommessi respiri del diciannovenne esausto.

Le gambe tremolanti -sebbene più che sublimemente muscolose- piegandosi, distendendosi, per poi piegarsi nuovamente, altro non esprimevano, se non l'affaticato e lussureggiante stato d'animo, la cui morsa, nata dapprima nel suo petto, ora aggrediva violentemente il suo ventre, coperto di piccole chiazze violacee.

『♡』

Quella sera, proprio come tutte le altre, il mercoledì, si presentò al solito localetto malandato, frequentato ma non troppo, rivolgendo a chiunque freddi sguardi, mentre come sua consuetudine analizzava l'ambuemte circostante.

Un odore di alcool e sudore, abbastanza forte da fargli storcere il naso, caratterizzava il luogo ormai a lui familiare, ma nonostante ciò, ogni volta si trovava a velocizzare il passo, per raggiungere il bancone quanto più velocemente possibile

Una volta arrivato, il suo sguardo si fermava come ghiacciato, su uno qualsiasi dei barman e, a quel punto, gli bastava solamente pronunciare una parola ed il gioco era fatto.

«Salendo»

Sottovoce, lo confidò all'addetto, il quale, intuendo, lasciò la sua postazione, conducendolo verso una porticina ben più isolata.

Sempre il barman, sfilò dalla tasca una chiave sbrilluccicante, dorata ed adornata da gemme rosse e lucenti.

Un click ed il gioco è fatto.

Un click e il mondo si capovolse, rovinando ogni logica, lasciando spazio ad una realtà ben più lussuriosa, più vera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2019 ⏰

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