Caleo

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Il sole mattutino filtrava attraverso le tende color polvere semi chiuse, ferendole gli occhi ancora assonnati.

C'era silenzio, un silenzio irreale, alla quale era fin troppo abituata, dopo secoli che gli Dei la punivano per ciò che aveva fatto, no. Per ciò che le era stato imposto, per i suoi sbagli da divinità giovane e piena di se.

Aprì del tutto un occhio nocciola, per poi voltare la testa sul cuscino morbido e osservare la porta finestra che aveva disturbato il suo sonno.

<<Bensvegliata.>> mormorò a se stessa con un piccolo sorriso penoso, mentre una fitta di mal di testa le trafiggeva il capo, fulminea.

I piedi nudi si districarono in fretta nel leggero lenzuolo che le copriva le gambe lisce e ambrate, senza nessuna imperfezione, per poi poggiarsi sul parquet color nocciola della sua camera da letto.

La ragazza rabbrividì, forse per un riflesso spontaneo dovuto al freddo del legno, forse perché il calore che avrebbe voluto era di un genere che non avrebbe mai potuto raggiungere.

Si spostò leggera per la stanza, di cui conosceva a memoria ogni singolo anfratto, ogni singola piega dei tessuti che ricoprivano il letto e le pareti vetrate, per poi affacciarsi al balcone che aveva visitato molte notti, osservando le stelle e pregando di esser perdonata.

<<Non pensavo di averlo lasciato qui...>> raccolse da terra, quasi vicino alla balaustra in ferro, un vecchio libro dalla copertina consumata, regalo di uno dei suoi amori più recenti.

<<"Senilità.">> Era quello il titolo del libro incriminato, una pecca nel sistema di tortura ideato dai suoi aguzzini che la volevano tagliata fuori dal mondo. Era pieno di sabbia, sgualcito, con pagine strappate, però lei lo teneva tra le braccia saldamente, come prova che il mondo era andato avanti e che lei non viveva solo un eterno presente.
<<Senilità...>> ripetè di nuovo, gustando e soppesando la parola, pensando a quante volte aveva letto il romanzo per poi rimanere in sospeso sul finale, bagnato dalle onde del mare.

Il protagonista era un inetto, un codardo. Qualcuno che non era in grado di imporsi, solo di mentire a se stesso per poi fallire miseramente e venire tradito da colei che aveva cercato di amare con tutto il suo debole cuore.

La ragazza chiuse il libro di scatto, lo aveva aperto quasi involontariamente, per poi decidere di riaprirlo e di avviarsi verso la sala da pranzo mentre ne leggeva alcuni passi ad alta voce.

Improvvisamente, si ritrovò assieme ad Emilio, il protagonista.
Anche lui parlava, anche lui si muoveva.

Arrivarono alla soglia del soggiorno della sua casa, della sua gabbia dorata, per poi fermarsi.

<<Hola mi  querida>>

Emilio la osservò, mentre un ragazzo dalla pelle scura, con un marcato accendo latino americano le veniva incontro.

<<Ciao Leo>> sorrise la ragazza mentre lasciava il libro sul tavolino. <<Dormito bene?>> mormorò pensando a quando il suo nuovo amore l'avrebbe trasformata nel protagonista del suo libro preferito.

-spazio me-

Senilità è uno dei tre romanzi di Italo Svevo, autore della più conosciuta Coscienza di Zeno.
Ho amato la trama di questo libro, mi sono immedesimato in Emilio, protagonista inetto timorato della vita che decide ad un tratto di godersela, per poi fallire miseramente. Mi ha ricordato Calipso, lei e la sua triste condanna, abbandonata e tradita da tutti.

白蛇~

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 28, 2019 ⏰

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