Story of my life

Radioactive.

Radioattiva. Mi sentivo così, come carica di elettricità, carica di energia positiva che in qualche modo tentava di attrarre quella negativa. Ero in cima alle scale e guardavo mia mamma davanti la porta che consolava mio padre, era triste potevo vederlo. Chi vorrebbe mai che la propria figlia vada via per un anno. Quando si é troppo lontani qualcosa si disperde, nulla rimane invariato. 'Mamma, papà non fate così, guardami sono qui, felice come non mai della possibilità che  mi avete dato, lasciami andar via. Con un sorriso' dissi cercando di cacciare dentro le lacrime che minacciavano di uscire. Nessuna parola. Solo un sorriso ed una pacca sul sedere. 'Buon anno' sentii da lontano le loro voci indistinte.

L'aeroporto era troppo affollato per i miei gusti. Il tizio sul pullman mi aveva fatto innervosire, suvvia esistono i deodoranti. Un brivido mi percorse la schiena al solo pensiero. Sullo schermo aereoportuale lampeggiava fastidiosamente la scritta per il volo FG1153 per Londra Luton. Mi misi lo zaino in spalla e percorsi il lungo corridoio. La donna mi strappó il biglietto e superato il gate scorsi una libreria. "Oggi é il mio giornoo fortunato " pensai fra me e me. La boutique era semplice. Rossa con dei tetti bianchi, un bel pó di libri torreggiavano gli scaffali, io segui lo scaffale per 'romanzi'. Ne afferrai uno e cominciai a leggerne la trama. La fastidiosa voce mi avvertiva che era ora di andare. "Lo compreró li " si dai.

Guardavo con nostalgia il cielo italiano, mi sarebbe mancato tutto, ero terrorizzata ma allo stesso tempo non vedevo l'ora di scoprire cosa mi aspettava. Mandai un veloce messaggio a mamma per avvertirla che da lì a pochi minuti sarei partita. "Non mi vedrai per molto" aggiunsi per farla piangere, che crudeltà,vero? Mia mamma era troppo paranoica! Credeva che stessi andando in guerra, così almeno mi divertivo. Sorrisi di soppiatto. Ero pronta.