Tolsi dalla testa quel importante quesito a cui non ero riuscito a trovare risposta. Passarono all'incirca cinque minuti che per me sembravano ore, quando ad un certo punto si aprì la porta, erano i ragazzi del turno prima che tornavano dall'allenamento. Per noi quello era il segnale che ci dava il permesso di salire. Uno alla volta percorremmo la scala che portava alla palestra, la tensione per qualche strano motivo continuava a crescere facendomi cosi iniziare a sudare, era arrivato il momento di entrare dopo un anno in quella che, per me, era uno scrigno di ricordi. Una volta entrato iniziai a guardarmi attorno come se fosse la prima volta. Tutto era come mi ricordavo, le pareti in legno, i poster appesi delle competizioni più importanti come i mondiali, il tatami che ricopriva l'intera superficie della palestra e gli stendardi attaccati alle pareti che raffiguravano il logo del club: sullo sfondo la bandiera giapponese con un torii in nero e sotto di esso il nome del club: Fighting Club Karate. Quando tutti entrarono ci mettemmo in rango in ordine per cintura, nel mentre arrivarono Logan e Jeremy, gli allenatori. Appena Logan mi vide mi fece un sorriso compiaciuto, fece il tipico saluto pre allenamento e, una volta finito, con la mano mi fece segno di andare con lui davanti a tutti. Presi tutta la sicurezza che avevo e lo raggiunsi con passo sicuro.
-Non tutti se lo ricorderanno ma lui è Liam, un ex atleta che ha deciso di tornare nel club, ma ora lascio a lui presentarsi-.
Brutto stronzo non gli avevo mai detto che sarei tornato, ero venuto qui solo perché voleva parlarmi. Ma mentivo sennò perché mai avrei portato il Kimono? In realtà speravo di poter tornare ad allenarmi, lo desideravo più di ogni altra cosa.
-Come ha già detto il Sensei mi chiamo Liam ho 16 anni e frequentavo già questa palestra-.
Mi girai verso Logan credendo bastasse come presentazione, ma lui si avvicinò verso di me e mi sussurrò nell'orecchio: -Molti di loro sono nuovi e non sanno dei titoli che hai vinto, potresti elencargliene qualcuno-. Scocciato tornai con lo sguardo sui miei compagni e notai che tra tutti vi era una ragazza dai capelli viola che aveva uno sguardo fisso verso di me.
-In passato ho partecipato e vinto due volte il torneo nazionale e quattro volte il torneo regionale e qualificato per i mondiali anche se a causa di un infortunio non ho potuto parteciparvi-.
Tutti mi guardarono stupiti e al quanto increduli, tutti tranne la ragazza che mi stava fissando, non aveva avuto nessuna reazione, sembrava essere una statua.
-Bene ora che la presentazione è stata fatta possiamo iniziare gli allenamenti-.
Tutti iniziarono a correre in fila intorno alla palestra e, mentre stavo per raggiungerli, Logan mi afferrò per il braccio
-Liam vieni con me, dobbiamo parlare-.
Mentre ci avviammo verso il suo ufficio Logan si girò verso gli altri
-Ah dimenticavo, Ellie vieni anche tu con me, ho bisogno di parlare anche con te. -
La ragazza dai capelli viola si staccò dal gruppo e ci raggiunse correndo.
-Ecco, ci siamo, ora saprò perché era così tanto ansioso di parlarmi- pensai mentre camminai.
Entrammo nel suo ufficio, io e la ragazza senza degnarci neanche di uno sguardo mentre Logan si mise difronte a noi
-Ragazzi!- disse con tono deciso -tutto ciò che vedrete e sentirete da adesso in poi sarà top secret, nessuno dovrà venire a conoscenza di ciò che diremo o faremo-.
Mi salì un miscuglio di paura ed esaltazione ma cercai di rimanere il più serio possibile. Liam unì le mani come per pregare, chiuse gli occhi e abbassò leggermente il chino, disse qualche parola sotto voce che non riuscii a sentire.
Nell'esatto istante nella quale Logan riaprì gli occhi la scrivania in legno che gli stava davanti e che lo separava da noi si spostò a lato come per magia e al suo posto lasciò un buco nel pavimento abbastanza grande per permettere a una persona di entrarci.
Sia io che la ragazza dai capelli viola rimanemmo immobili d'innanzi a quanto era appena successo.
-Forza avvicinatevi- disse Logan facendoci segno con la mano.
Ai lati del buco fuoriuscì una scala a chiocciola che portava chissà dove.
-Cosa aspettate allora vi decidete ad entrare o no?-
Feci sì con la testa tremando e mi apprestai a scendere la misteriosa scala seguito dalla ragazza.
Spazio autore!
Cari lettori/lettrici,
mi scuso per la mia lunga assenza, ma dopo molti imprevisti rieccomi con il secondo capitolo di The Call of Blood. Visto che mi piacerebbe aver degli scambi di opinione, vi chiedo di farmi sapere nei commenti perché secondo voi Logan abbia invitato i due ragazzi a scendere nel passaggio segreto. Sono proprio curioso di sapere le cose più strane che riuscirete a tirar fuori.
In conclusione spero che anche questa parte vi sia piaciuta e come sempre vi invito a segnalarmi eventuali errori di ortografia e di battitura così che io possa correggerli.In attesa del seguito vi saluto calorosamente
Christian Manfredini
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The Call of Blood
FantasyLiam è un ragazzo di 16 anni ex karateca che ormai da un anno aveva interrotto la sua carriera sportiva. Un giorno però gli arrivò un messaggio dal suo ex allenatore che lo invitò a tornare in palestra per parlare. L'equilibrio delle forze universa...