Fedeltà

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Camminava senza sosta, nel buio della notte, ormai da chissà quanto tempo. Il lungo pelo nero – chiazzato di bianco sul petto ed all'estremità delle zampe – aderiva al suo magro corpo quasi gli fosse stato incollato sopra a forza.

Rover – questo era il nome del cane – era "un bellissimo esemplare di pastore tedesco" così come era solito dire il suo padrone quando lo esibiva ad amici e parenti.

Avanzava molto lentamente in mezzo alla disordinata sterpaglia che costeggiava, senza alcuna interruzione di sorta, quella caoticissima highway. In quel preciso istante decine e decine di auto sfrecciavano lungo la corsia che, esternamente, il cane stava risalendo contromano.

Per lui quella strada era "il posto rumoroso". In passato l'aveva percorsa più di una volta rimanendo, però, ben accoccolato al sicuro sul retro dell'auto del suo proprietario.

Rover odiava le auto: erano troppo fracassone per i suoi gusti. E a differenza di tanti altri cani che appena riconoscevano a distanza il suono del motore della macchina di casa correvano loro incontro per fargli le feste, lui preferiva starsene ben nascosto nel fondo della sua cuccia ad aspettare che ogni rumore meccanico svanisse.

Ma ora la cacofonia prodotta dalle tante auto che sfrecciavano alla sua destra stranamente non gli feriva le orecchie così come era sempre successo in passato. Non l'infastidivano neppure i fari ch...

DUE SOLI CHE ILLUMINANO A GIORNO LA NOTTE

Questo flash di memoria lo fece bloccare di colpo .Come il periscopio di un sommergibile la sua testa spuntò al di sopra dell'erba incolta.

Cosa significava quel ricordo?

La Luna nel cielo continuava la sua fase discendente e fra non più di un paio d'ore i primi germogli di luce avrebbero fatto capolino all'orizzonte spazzando definitivamente via la notte.

Rover rimase fermo immobile come una statua ancora per qualche istante. Poi, col suo tipico modo dinoccolato, prese ad inoltrarsi nel campo alla sua sinistra allontanandosi sempre di più dalle luci e dai rumori della super strada.

Quando il Sole iniziò la sua lenta ascesa nel cielo sorprese il cane che continuava ad avanzare fra gli sterminati campi coltivati di quella zona degli states.

Dopo aver attraversato un piccolo viottolo sterrato, si infilò fra gli alti steli di un campo di mais.

Erano ore che camminava senza sosta ma non avvertiva alcuna stanchezza. Le sue zampe continuavano a poggiare sicure sul fresco humus che attorniava i lunghi filari di granturco.

L'unica cosa che avvertiva era una fame pazzesc...

LA MIA CIOTOLA E' SULLA MACCHINA

Ancora una volta questo improvviso ricordo lo fece tentennare. Ma non si fermò. La fame era troppa. Doveva mettere subito qualcosa sotto ai denti.

Quando il campo di mais lasciò spazio ad un'ampia spianata - che dava a sua volta sul retro di una grande fattoria - il sole era giuntò quasi a metà del suo incessante cammino.

Stranamente su tutta la zona incombeva un'opprimente cappa di silenzio.

Di solito, in quel preciso periodo dell'anno, i contadini lavoravano alacremente dall'alba al tramonto per raccogliere i sudati frutti di un intero anno di sacrifici. Coi loro mezzi pesanti – a volte opportunamente modificati – assordavano chiunque avesse la sfortuna di capitare loro vicini.

Invece non si udiva nulla.

Rover passò di fianco a due alti granai, coi tetti a cono dipinti di un rosso vivace, senza incontrare anima viva.

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