La piccola di casa Potter si alza in preda agli incubi,era il terzo incubo in quella settimana,e odiava svegliarsi nel cuore della notte,come una bambina di otto anni anche lei aveva paura del buio,e sempre,gli pareva di vedere delle ombre fuori dalla camera appartenuta alla madre.
Senza fare rumore la bambina si alza dal letto e poggia i piedi scalzi nel pavimento freddo,piano piano esce dalla camera e si incammina per la cucina,in cerca di qualche spuntino.
Le scale scricchiolavano ad ogni passo che faceva,sperava,in qualche modo,che il nonno quella sera avesse il sonno pesante,era sempre così quando Thomas faceva una delle sue.
Ma dei rumori dietro di lei la fecero voltare di scatto,così velocemente che per poco si spezzava le ossa del collo,perlustrando bene dietro le spalle capì di non essere seguita,la bambina allora si voltò e andò verso la cucina.
Appena arrivò alla sua destinazione andò verso il frigorifero,ancora attaccato c'era il bigliettino che la nonna Ginny aveva attaccato per lo zio Albus e Alex,Provateci a toccare la torta al cioccolato e uno schiantesimo non ve lo leva nessuno,recitava il biglietto,la bambina al solo pensare alla scena che avevano fatto lo zio e il cugino appena videro il biglietto rise,così forte da spaventarsi di se stessa.
Si decise finalmente di aprire il frigo,sperando con tutto il cuore che per la sua risata non si fosse svegliato nessuno.
"Ferma lì signorina"una voce solenne veniva dalle scale,dietro questa, passi,deglutí così forte che il biglietto cadde dalla superficie dello sportello e come una piuma,leggiadra,si posò sul pavimento di marmo,quella voce l'avrebbe conosciuta ovunque.
"Nonno..."disse la bambina riluttante passandosi una mano nei capelli e girandosi verso la sua direzione,appena vide la faccia di suo nonno mandò gli occhi fuori dalle orbite,stava sorridendo.
L'unica volta che aveva sorriso il nonno era quando aveva alzato un po' i margini della bocca vedendo Joy e Arianna farsi le trecce,se quello si poteva chiamare sorridere,si corresse la bambina.
Sapeva nel profondo che il nonno Harry la odiava,o almeno,adorava di più Joy e Arianna rispetto a lei.
Solo ora la bambina si rese conto che dietro al nonno c'era la nonna Ginny,ad un tratto il grande Harry Potter si mosse dalla sua posizione e si mise da parte,così come la nonna,e indicò con aria solenne le scale,"A letto Phoenix,ora"ordinò alla bambina.
La piccola Potter sospirò afflitta e chiuse il frigorifero,niente spuntino, pensò,dopodiché si diresse verso le scale per salire nella sua camera.
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Il piccolo di casa Malfoy,al contrario della giovane Potter,stava riflettendo su quello che il nonno gli disse il giorno prima,non pensava che l'indomani dovesse andare a alla stazione per vedere la locomotiva e attraversare la barriera.
Il giovane Malfoy era teso,ed era da tanto che non dormiva,e di certo si doveva sbrigare,non voleva andare alla stazione con le occhiaie,oppure sua cugina Victorie l'avrebbe sicuramente ammazzato,ma cosa più brutta,il prossimo anno toccava a lui attraversare la barriera.
Era sia emozionato che agitato,certo,era molto bello andare ad Hogwarts,poi suo padre era anche molto conosciuto,l'avrebbero rispettato come si deve,ma ancora non si sentiva pronto.
Il trillo del telefono lo fece destare dai suoi pensieri,decise di scendere dal letto e dirigersi nel comodino,dove stava il telefono.
Appena lo prese però qualcuno aveva già risposto,e lui,non potendo fare niente,rimase ad ascoltare la conversazione.
Stavano parlando di una bambina,che si era svegliata nel cuore della notte e scovata dalla persona che disturbò il piano e che aveva chiamato,poi riconobbe subito la voce che rispose,suo nonno.
Il giovane Malfoy non se l'aspettava,di certo,aveva già sentito molte conversazioni a telefono fra il nonno e il Ministro della Magia,Hermione Granger,ma mai,aveva sentito questo genere di conversazioni che parlavano di un argomento specifico.
Perdendosi nei suoi pensieri,il giovane Malfoy non si accorse che allo stipite della porta c'erano due occhi blu mare che lo scrutavano,appena ritornò nel mondo dei vivi si accorse della nonna che lo guardava con una faccia tra il compassionevole e l'arrabbiato.
Il bambino, posò subito il telefono nel proprio posto e si girò guardando la nonna,sguardo neutro come un Malfoy,ma sapeva in fondo che aveva paura,il cuore gli martellava nel petto.
Quando però la nonna addolcì il suo sguardo il bambino lascio perdere lo sguardo serio e guardò la nonna come un bambino guarderebbe il proprio supereroe.
"Non stavo ascoltando,giuro"si affrettò a dire Leo guardando in faccia la nonna,lei fece di no con la testa,aveva capito.
"Certo,tesoro,vai a dormire,domani dovresti svegliarti presto per salutare Marie,quindi,a letto"disse la nonna con sguardo dolce e severo entrando nella stanza e indicando il letto.
Il bambino non se lo fece ripetere due volte,si mise sopra al letto e la nonna gli rimboccò le coperte,come quando aveva sei anni.
La nonna,finito di rimboccargli le coperte gli diede un bacio in fronte e in assoluto silenzio se ne andò dalla stanza chiudendo la porta con un leggero tonfo.
Il bambino,dopo la scomparsa della nonna,si perse di nuovo nei suoi pensieri,dopo dieci minuti buoni capì,la sua voce,quella del nonno,che rispondeva ad un'altra voce,Harry Potter.
Con questo pensiero il bambino si girò e rigirò nel letto,fin quando non si addormentò.
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La Giratempo
FanfictionPhoenix Kristel Potter vive con i suoi nonni,senza sapere l'identità del padre,ma solo della madre,anche se sarà difficile nasconderle tutta la storia dei genitori la piccola Potter cerca in tutti i modi di capire chi è veramente e da dove ha preso...