"Ci si vede"

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Fiona si era finalmente seduta al suo posto sull'aereo, aveva immaginato molte volte di partire, ma non credeva che quel giorno sarebbe mai arrivato veramente. Nel pomeriggio aveva preparato la valigia con lo stretto indispensabile: le sue Converse consumate, qualche maglietta ancora decente, un paio di abiti eleganti per i futuri colloqui di lavoro e nient'altro. Sorrideva pensando che la sera prima si era addormentata nel suo letto senza sapere che sarebbe stata l'ultima volta. E da lì i pensieri non facevano che susseguirsi contando tutte "le ultime volte" che si era appena lasciata alle spalle.

L'ultima volta che aveva visto la sua migliore amica Veronica, all'Alibi, il bar che possedeva insieme al marito Kevin. Era entrata per annunciarle la grande notizia di aver appena recuperato ben centomila dollari precedentemente investiti in un affare che le aveva fatto perdere tutto, facendole toccare il fondo. Le aveva dato la notizia sottovoce, ma come suo solito Veronica si era fatta prendere dall'entusiasmo e stava per urlarla ai quattro venti. Fiona aveva ordinato una Coca e lo sguardo orgoglioso dell'amica l'aveva fatta sentire come se finalmente fosse tornata in carreggiata. In fatti le cose avevano iniziato ad andarle male: aveva perso il suo lavoro, scoperto che il suo ragazzo era sposato e esaurito tutti i risparmi a causa di un investimento fuori dalla sua portata. Perciò aveva iniziato a bere, finendo per essere ubriaca a qualsiasi ora del giorno, quasi come suo padre.
Quel sorriso da parte dell'amica significava che stava finalmente facendo le scelte giuste e questo le dava una grande forza.

Era certa che Vi avrebbe avuto lo stesso sguardo una volta scoperta la sua decisione di partire. Come avrebbe fatto senza di lei? Da anni era stata un punto di riferimento, l'unica persona di cui aveva la certezza che ci sarebbe sempre stata, anche quella volta che avevano litigato finendo addirittura per smettere di parlarsi per giorni. Ormai sorrideva pensando a quei momenti in cui avevano usato Kevin come passaparola, negando che entrambe avrebbero voluto riappacificarsi, ma l'orgoglio non lo permetteva. Non aveva intenzione di commuoversi, Fiona doveva rimanere forte come al solito e sicuramente non si sarebbe concessa neanche una lacrima.

Respirando profondamente, scacciando la nostalgia per la distanza che iniziava già a percepire, aveva spostato la sua attenzione su Ian. Era andata a trovarlo in prigione qualche ora prima, quella era l'ultima volta che lo aveva visto, per lei era stata una visita molto importante: grazie a lui si era convinta a partire. Andare alla prigione le aveva quasi fatto sperare di cambiare idea e rimanere lì, a occuparsi dei fratelli come aveva sempre fatto. Ian l'aveva intuito: si era accorto del suo timore di lasciare il quartiere in cui era cresciuta. Il South Side di Chicago era tanto orribile per le condizioni che imponeva a chi ci abitava, quanto importante per essere sempre stato il contorno della vita di Fiona e della sua famiglia. Lì era necessario sapersi difendere e tutti i Gallagher sapevano bene come farsi valere, anche troppo visto dov'era finito Ian.

"Devi andare, devi levarti dalle palle, te lo meriti! Devi andare il più lontano possibile."

Ricordava a memoria le parole di Ian dopo avergli parlato dell'idea di trasferirsi altrove. Sorrideva pensando all'espressione felice e incoraggiante del fratello, certo, forse l'essere obbligato a stare in quel posto aveva aumentato la sua voglia di allontanarsi il più possibile. Era stata la prima persona a cui aveva detto ad alta voce che stava pensando di partire e quelle semplici parole le erano sembrate così pesanti da far uscire che ormai erano impresse nella sua mente: "Pensavo di trasferirmi altrove, partire". Fiona era certa che non se le sarebbe mai dimenticate, così come quella sensazione di paura mista a felicità non sarebbe andata via molto presto.

Dopo la visita in prigione, Fiona si era diretta a casa pensando già a cosa mettere nella valigia. Ormai sapeva che ogni minuto che passava significava che l'ora di partire era sempre più vicina. Per l'ultima volta si stava dirigendo verso casa, da quel momento in poi era consapevole che non avrebbe percorso più quelle strade che dava per scontato. Che i cancelli di ferro pericolanti che separavano il marciapiede dalle abitazioni sarebbero stati uno dei primi dettagli che avrebbe dimenticato. Si era fermata qualche secondo davanti a casa prima di entrare. Guardava il giardino mentre la sua mente tornava ai momenti in cui d'estate avevano messo la piscina sul retro dove spesso di sera si era divertita con i suoi fratelli. Notava il terreno rovinato perché nessuno se n'era mai occupato, il giardinaggio era sicuramente uno dei loro ultimi problemi, nel frattempo si domandava se un giorno avrebbe vissuto in un posto con il prato curato o se si fosse sistemata in un condominio. Gli scalini di legno scricchiolanti non le erano mai sembrati tanto rumorosi come in quel momento: sembrava quasi che la casa percepisse la sensazione di Fiona e la stesse salutando.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2020 ⏰

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