Fischietto il motivetto che proveniva dalla radio mentre con la mano sinistra mi stropiccio gli occhi, ero partita da Rockford più o meno tre ore fa e se il navigatore non sbaglia mi mancano ancora 25h e dovrei arrivare dopodomani mattina verso le cinque di mattina.
Viaggiare in macchina mi piace, ma i viaggi troppo lunghi mi stancano ma non potevo nemmeno permettermi di fare passi falsi, il treno o l'aereo sarebbero stati dei trasporti troppo 'pericolosi' dato che Miranda era una sporca doppiogiochista e non avrebbe impiegato molto tempo a rintracciarmi.
Questo gioco mi sta facendo impazzire.
Iowa City l'avevo già attraversata ma non mi sarei fermata nello Stato del Iowa, una piccola sosta anche nel Nebraska e solo a Denver verso notte fonda mi sarei concessa una piccola pausa in un motel o hotel che sia.
Solo ora mi rendo conto quanto sia lontana Detroit da Santa Monica.E nel solo caso che questo mio piano non andasse a buon fine avrei dato di matto, e più passavano le ore e una nuova preoccupazione si faceva spazio nel mio petto come se questo viaggio fosse fin troppo tranquillo.
11h dopo alle quattro di mattina ero arrivata a Denver.
Ero appena arrivata al motel, era carino mi sembrava di essere appena arrivata negli anni 80 ma non mi soffermai troppo sui dettagli dato che stavo morendo di sonno.
Arrivata in stanza mi feci una doccia e subito dopo mi rintanai nel letto, era comodo ma ora come ora avrei dormito anche su un letto di spine senza preoccuparmene troppo.Affondai la testa nel cuscino e sprofondai in esso, chiusi gli occhi e pronta per dormire.
Dei colpi al muro mi fecero alzare e infastidita appoggiai l'orecchio sul muro per cercare di trovare da dove provenissero i rumori quando ad essi si aggiunsero dei gemiti.
Stavano scopando, bene.Tra poco avrebbero smesso.
E fu così che arrivò l'alba ed io ancora non avevo chiuso occhio, piagnucolai scostando le coperte dal mio corpo e mi diressi verso il bagno.
La figura che intravedevo allo specchio non era delle migliori: occhiaia violacee, occhi stanchi e rossi, pelle pallida come una bambola di porcellana.Se non fossi stata così stanca avrei legato ed imbavagliato quei due, per un attimo ho pensato di sparare dei colpi di pistola nel muro per farli smettere però avrei dato troppo nell'occhio.
Mi preparai e scesi di sotto per restituire le chiavi della stanza.<Venga a trovarci di nuovo.> mi disse con un sorriso la donna, sicuro.
Mi avvicinai alla macchina mentre i raggi del sole venivano sparati direttamente nei miei occhi e feci per entrare in macchina quando una voce alle mie spalle mi fece fermare i miei passi <Ei biondina! aspetta un attimo.> mi girai infastidita verso la ragazza che mi stava chiamando <Mi daresti un passaggio?> avevo sentito bene o cosa? <Così come sei arrivata a Denver te ne vai, non sono fatti miei.> le risposi chiudendo la portiera ma lei si mise davanti a me bloccandomi la strada <Il tipo che mi ha accompagnata fino a qui è arrivato a destinazione, mentre io devo ancora attraversare metà degli Stati Uniti. Tu dove stai andando?> troppo curiosa e si prendeva responsabilità che nessuno le aveva mai concesso <Senti, non voglio rogne e tu hai la faccia di una che ne porta fin troppe.> fece una risata mentre si sedeva sul mio cofano <Eddai che ti costa? Ho passato una bella serata in compagnia di un bel ragazzo perché rovinarmi così la mattinata.> disse con un sorriso sulle labbra <Brutta stronza! Eri te quella che scopava nella 267?> scoppiò a ridere spalmandosi sul cofano <Sì, ho fatto faville sta notte.> incazzata uscì dalla macchina e sbattei la portiera mentre con passi decisi mi fermai difronte a lei <Scendi dalla mia macchina, adesso.> dissi con aria minacciosa <Uo! non ti scaldare.> disse portando le mani davanti a se <Facciamo così: ti pago e possiamo fare a turni per guidare.> certo la sua proposta era allettante ma non riuscì a formulare nessun pensiero quando un ragazzo da lontano urlò qualcosa come <Dov'è quella stronza?> mi girai verso la stronza e la vidi con un sorriso strafottente sulla faccia <Che cazzo hai combinato?> le chiesi allarmata <Forse gli ho rubato il portafoglio.> mi disse con aria innocente.
Non so cosa mi prese in quel momento ma la tirai per il braccio e le indicai il posto del passeggero mentre entrai di corsa nel lato del guidatore sbuffando.
Presi il portafoglio da uomo che si girava tra le mani e presi tutte le banconote all'interno buttando poi fuori il portafoglio fuori dalla finestra.<Lo sanno tutti che si rubano solo le banconote.> le dissi prima di sgommare e alzare la polvere dietro di noi partendo ad alta velocità, in risposta lei scoppiò a ridere.
<Che forza ragazza, come guidi te non guida nessuno. Ma dimmi dove stiamo andando?> mi chiese sbirciando nel vano portaoggetti, mi piegai verso di lei chiudendo con forza il cassetto <Mettiamo in chiaro un paio di cose: se provi a rubarmi qualcosa non arriverai a destinazione, non fare passi falsi, guidi solo quando te lo dico io, se rispetterai le regole che ti sto imponendo arriverai con me a Santa Monica ma da lì le nostre strade si divideranno e tu ti dimenticherai di me come io lo farò con te. Intesi?> fece un saluto militare alzando gli occhi al cielo <Intesi biondina.> rispose.<Come ti chiami?> mi chiese dopo nemmeno dieci minuti <Biondina va bene.> le dissi <Come mai vai a Santa Monica? È per i ragazzi?> sospirai dandole una veloce occhiata e riportando subito lo sguardo sulla strada <E va bene, tieniti i tuoi segreti. Anch'io sono diretta a Santa Monica, che fortuna averti trovata vero?> annuí esausta per le troppe domande <Sono le nove, per arrivare a Las Vegas ce ne mancano sette. Direi che verso le 17 saremo lì, faremo poi una sosta di un'ora e verso le sei di ripartire arrivando così entro mezzanotte.> le dissi mentre lei mi scrutava da testa a piedi <Da dove arrivi?> mi disse <Da molto lontano.> le risposi semplicemente mentre continuava a scrutarmi <Sembri una apposto, perché non hai usato un'altro mezzo per spostarti?> continuò ancora con le domande <Perché forse non sono una apposto e sto scappando dalla polizia perché ho ucciso qualcuno e spostarmi con la macchina è meno pericoloso.> in quel momento scoppiò a ridere <Beh non ti credo! Hai la faccia da angelo.> sorrisi alzando un angolo della bocca mentre lei si appoggiava con la testa sul finestrino cercando di dormire.
Un angelo.
Un angelo che tiene una pistola sotto il cuscino nei sedili posteriori.Nelle ore successive io e la stronza ci scambiammo posto per fare a turni, finché arrivate a Las Vegas ci fermammo in un vicolo cieco troppo stanche per cercare un hotel e ci addormentammo lì.
Io nel posto del guidatore e lei dietro con sopra un coperta.La consapevolezza che eravamo lontane da Santa Monica e che solo 5h ore scarse ci dividevano mi fece spuntare un sorriso nervoso sulle labbra, ero vicina ma allo stesso tempo lontana dalla calma che cercavo.
Miranda mi aveva trovata tutte e quattro le volte, cosa rendeva questa volta diversa dalle altre? Perché mi ostinavo a scappare da lei nonostante mi trovasse ogni volta?Con tutti i pensieri per la testa girai la chiave e feci partire la macchina, il nostro arrivo a Santa Monica sarà anticipato.
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haughty
Teen FictionLa parola 'haughty' in inglese ha diversi significati e nessuno di questo è positivo: altezzoso, arrogante, superbo, fiero e sufficiente. Sono tutti aggettivi che Eden attribuisce volentieri a Matthew appena quest'ultimo prova ad aprire la bocca.