In balia della corrente

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Capitolo 1

In balia della corrente

Giugno, lontano 2013.

Sofia era sotto la doccia da dieci minuti e fuori si sentivano i grilli che rompevano la quiete della sera estiva. Le sue dita abbronzate passavano tra i nodi dei suoi capelli mentre canticchiava uno degli ultimi tormentoni di quell'anno, muovendosi a ritmo senza rendersene conto. Le goccioline d'acqua scivolavano sulla pelle nuda, le accarezzavano le scottature dovute alle ore trascorse sotto il Sole cocente per poi svanire con un rigurgito nel buio dello scarico.

Le era rimasta un po' di schiuma dietro l'orecchio destro quando uscì dalla doccia e si passò la salvietta sul corpo. Ai suoi piedi, il tappeto della lavanderia era costellato di macchie d'acqua.

Sofia afferrò distrattamente i vestiti che aveva preparato sul mobiletto accanto alla doccia, senza smettere di canticchiare spensierata.

Il suo cellulare era nascosto sotto la maglia del pigiama, immobile e silenzioso.

Era la sera dell'11 giugno, vigilia del suo quattordicesimo compleanno. Non che fosse una data così importante, o a cui la ragazza tenesse particolarmente. Per lei tutti i compleanni erano sempre stati poco significativi, non aveva mai dato grandi feste con gli amici, non perché non li avesse ma perché i suoi genitori non glielo avevano mai permesso. Perciò il 12 giugno restava una giornata come le altre, con la sola differenza che il cellulare di Sofia vibrava più spesso per annunciarle i messaggi di auguri che qualcuno si ricordava di farle.

Poche persone, a dire il vero.

Vestita con il suo amato pigiama, compagno insostituibile della maggior parte di quelle sere estive, Sofia premette per qualche secondo il tasto di accensione del suo cellulare, finché questo non vibrò e non le si illuminò fra le mani. Quando si faceva la doccia era solita spegnerlo, anche se a volte si limitava a nasconderlo sotto i vestiti per poter ascoltare le sue canzoni preferite mentre si lavava via tutti i pensieri della giornata. D'estate la doccia era la sua liberazione: dopo una faticosa giornata passata in oratorio, dopo camminate sotto il sole cocente, anche solo dopo una faticosa giornata scolastica di inizio giugno, una bella doccia fresca la aiutava a ricominciare con il piede giusto.

La ragazza fece scorrere lo sguardo sullo schermo del dispositivo: l'icona di Whatsapp indicava che le erano arrivati parecchi messaggi.

Il primo che aprì, forse per curiosità, o forse semplicemente perché voleva bene a quella persona, fu quello della sua migliore amica dell'epoca, Vanessa.

Che ne dici di festeggiarti a casa mia, in piscina? Organizzo io!

Vanessa viveva in una bellissima villa, ex cascina ristrutturata, insieme ai genitori e alle due sorelle più grandi. Una delle due si sarebbe sposata a breve e la seconda era fidanzata da tanto. Sperava che si trasferissero entrambe in modo da tenersi la villa tutta per sé.

Sofia: Hey Vane... Non saprei.

Vanessa: Qual è esattamente il tuo problema?

Sofia: I miei genitori vorranno che torni a casa presto. E poi chi inviterai così all'ultimo?

Vanessa: Ho già pensato a tutto. Dormi da me. Dì ai tuoi che è una cosa tra ragazze, che ci siamo io e altre tue amiche.

Sofia: Invece chi ci sarà?

Vanessa: Ho invitato i ragazzi di terza. Uno mi scrive da un po'.

Sofia: Stai parlando di Karl?

Vanessa: Sì! Vedrai quanto è bello!

Sofia: I tuoi accetteranno il fatto che esci con un brasiliano?

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