I don't need you.

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RYAN'S POINT OF VIEW.

Faceva freddo, pioveva da più di due ore e non sembrava volesse smettere.

Ne il temporale, ne il ragazzo davanti a me in piena crisi d'astinenza. No, non dal sesso. Magari fosse stato quello!

Era completamente fissato, completamente dipendente da quella merda chiamata droga.

Ultimamente si faceva di qualsiasi cosa, stava decisamente impazzendo e io dovevo aiutarlo.

"Ryan, se non mi dai la mia fottuta droga sappi che ti spacco la tua fottuta faccia." Mi urlò contro per l'ennesima volta. Ma sapete, can che abbaia, non morde.

"Ho detto di no, Justin. Fosse l'ultima cosa che faccio." Mi guardò malissimo. Anzi, dire malissimo era un eufemismo.

"Ryan. Voglio. Quella. Polvere. Ora!" Sbraitò verso la mia direzione prendendo il vaso che era sopra il tavolo e scagliandolo a terra. Era fuori di se.

"Se non ti calmi, non te la darò a maggior ragione." Incrociai le braccia restando seduto nel divano di fronte al suo.

"Fanculo. E tu ti reputi anche migliore amico?" Rise disgustato. "Fanculo." Ripetè guardandomi negli occhi. Nei suoi occhi, cosa vedevo? Odio.

Non gli avrei permesso di uccidersi in questo modo, mai e poi mai.

"Vai a dormire Justin, è tardi." Gli feci notare continuando a guardarlo.

"E con ciò? Cosa sei, mia madre?" Rise disgustato, ancora. Parlare di sua madre non gli piaceva. Stava così per questo.

"Justin, stai delirando. Vai a dormire."

"Troverò quella fottuta polvere, vedrai." Si alzò passandomi di fianco, salendo le scale per poi sentir sbattere la porta della sua camera.

Oh al diavolo, pensai. Presi il mio telefono dalla tasca ed accesi la connessione dati.

"Centro per tossicodipendenti da droghe New York" Speravo di trovare qualcosa. Dopo qualche sito inutile, e qualche pagina di google dopo, trovai il centro specializzato più conosciuto ed utile dell'intero stato di New York. "No drugs, save yourself" diceva l'articolo che ne parlava. Perfetto, quello che cercavo.

ALASKA'S POINT OF VIEW.

Erano circa le 23 e non sapevo davvero cosa fare, la domenica sera era così noiosa!

Così, per l'ennesima volta in quella giornata, mi feci un film mentale su come sarebbe stato il mio primo giorno di stage nel centro per tossicodipendenti di mia zia. Mi piaceva davvero tanto l'idea di poter aiutare delle persone, sarebbe stato fantastico.

Mi alzai svogliata dal letto ed aprii l'armadio e cominciai a tirar fuori tutti i vestiti buttandoli alla rinfusa sul letto.

"Uhm, questo no" Dissi buttando un vestitino nero, attillato e molto corto che di certo mia zia non avrebbe approvato sul posto di lavoro.

"Questo nemmeno" continuai esaminando 3 paia di shorts, 5 magliette e dei leggings. Nulla mi sembrava adatto a quel posto. Ma io non sapevo esattamente cosa aspettarmi, non volevo cercare su internet, volevo fosse una "sorpresa" quel nuovo ambiente. Ma solo a pensare che potevano esserci vecchi pervertiti che andavano avanti a viagra, o giovani ragazzi in astinenza che si sbatterebbero anche una scopa, gente di tutte le età che si sniffava polvere in ogni angolo, rimanevo disgustata. I miei non erano molto contenti dell'idea di andare ad aiutare mia zia, lì, bah. Decisi di mandare un messaggio a Jack, il mio ragazzo. Sorrisi immaginadomelo sulle spiaggie della Sardegna mentre prendeva il sole. Eh si, mentre io dovevo andare a lavorare, lui se ne stava sulla spiaggia in Italia. Che ingiustizia!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 12, 2014 ⏰

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