Quando qualcuno se ne va lascia qualcosa, un vuoto dentro te. Ma non si può colmare facilmente. Serve solo del tempo. E' di questo che voglio parlare, di un avvenimento particolare che mi è capitato anni fa. Avevo sedici anni, e si sa come sono le ragazze di quell'età: con il telefono sempre in mano e gli auricolari nelle orecchie. La testa piena di pensieri e i capelli sempre in disordine. Mi ricordo ancora la frase che dicevo sempre alla mia migliore amica: "voglio vivere come cazzo voglio io!", la solita frase famosa, che anche oggi si sente dire in giro. L'unico problema è che nessuno vive come vuole. Forse perché è impossibile, o forse perché nessuno ha il coraggio di prendere in mano la situazione e dire "da oggi cambio la mia vita" o se lo dice, in realtà non cerca di cambiare mai nulla. A scuola ero un disastro, ma i professori mi salvavano sempre a fine anno perché i ragazzi iscritti in quella scuola erano pochi. Se studiavi o no venivi promosso lo stesso. L'unica cosa di cui mi importava era la musica, la musica che "salva" sempre i ragazzi, loro ercano un punto da seguire fino a farlo diventare la propria vita. Io amavo il genere rap, e si può dire che sapevo tutti i rapper possibili e immaginabili. Non mi affezionavo facilmente alle persone, ma se succedeva, cazzo, ero in grado di fare qualsiasi cosa pur di fare sorridere la persona che avevo accanto. Qualsiasi cosa. In amore non ero molto fortunata, ed il ragazzo di cui vi racconterò è la base di tutte le cose che hanno dato una svolta alla mia vita, che mi hanno fatta crescere. Lui si chiama Ron, attualmente non so cosa fa nella vita e nemmeno mi interessa. Aveva i capelli ricci e un sorriso sempre stampato sul volto, delle volte finto, ma molte persone non se ne accorgevano. Ron amava fare lunghe passeggiate col motorino, da solo però, senza compagnia. Le persone lo spaventavano. Aveva paura di un loro giudizio negativo, aveva paura di soffrire quando poi è stato proprio lui con i suoi modi di fare a far soffrire me. Ci incontrammo per caso, anche se la scuola era piccola io non conoscevo nessuno di altre classi ed ero solita a non uscire dalla mia aula. In un giorno invernale, il mio professore di fisica mi disse che dovevo andare a chiamare una sua collega, la professoressa Merola. Io avevo molto timore di lei perché sembrava fredda e severa, una classica professoressa di matematica del liceo. Quando andai da lei, tutta la classe mi fissò, tranne lui che guardava fuori dalla finestra. Ho pensato "questo ragazzo ha la testa tra le nuvole, un po' come me". Parlai alla professoressa con una voce tremante, poi lei andò dal mio professore ed io uscì da quell'aula per andarmi dopo di lei. Anche Ron uscì da quell'aula e mi rincorse toccandomi un braccio, subito mi girai.
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Solamente un ricordo.
RomanceIl passato si supera, ma non si può cancellare, vivrà sempre dentro di te. Nella tua mente, nel tuo cuore. Delle volte è incastrato tra le tue costole.