II CAPITOLO

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"E poi mi ha abbracciata. Mi ha stretta tra le sue forti braccia ed ho pensato che il paradiso deve essere proprio quello."

- Il mare d'inverno

Quella sera uscii dall'ospedale accompagnata dai due ragazzi, Louis è Harry. Sono stati loro a chiamare la polizia. Ora mio padre è sotto processo, e spero di non avere più niente a che fare con lui. Ho accettato di stare a casa di Louis e Harry per un po', finché non si saranno stabilizzate le cose, tanto abitano affianco a me.

Il loro coinquilino, Niall, è venuto a prenderci con la macchina, ci siamo guardati poco, ma ero sicura di conoscerlo già.

Il tragitto in macchina è stato lungo e silenzioso, ma a me il silenzio piace. Molto meglio delle urla assordanti di mio padre.

Sono ancora sotto shock.

E' passato così poco tempo da quando mi hanno allontanata da mio padre, ed è tutto così strano. Come un sogno.

"Siamo arrivati" disse Harry che era seduto affianco a me scuotendomi leggermente la spalla. Non mi ero accorta di esseri poggiata a lui.

Annuii leggermente passando una mano sul collo per l'imbarazzo.

Non ero mai stata coì vicina ad un ragazzo.

L'appartamento era piccolo ma accogliente. Le pareti erano bianche con poche foto appese e l'arredamento era semplice. Quel posto odorava di casa. Non era tanto ordinato, ma cosa si può aspettare da tre ragazzi soli in una casa?

Sul tavolo c'era ancora un cartone di pizza e le luci erano accese.

"Non è il massimo, scusa" disse Louis posando il mio borsone sul pavimento.

Harry mi fece fare un piccolo giro tra le due camere da letto arredate con quattro piccoli lettini e armadi altrettanto piccoli. Poi mi fece vedere la terrazza, che non era niente male. Anzi, era bellissima. Si vedeva gran parte di Londra e un bellissimo cielo stellato. Era forse più grande delle due camere da letto, con una sedia a dondolo e un tavolino.

"E' molto carino" dissi con un fil di voce. Forse era una delle prime frasi che gli rivolgevo di mia spontanea volontà. Sorrise mostrandomi due adorabili fossette e mi aprì la porta per farmi tornare al chiuso.

Lì Louis stava riordinando il tavolo e la cucina mentre Niall parlava al telefono.

"Stiamo ordinando delle pizze, spero non ti dispiaccia" disse buttando via varie lattine di Coca Cola.

"Nono, già state facendo tanto per me" dissi sorridendo. Sono così gentili.

Niall finalmente attaccò e si avvicinò prendendomi la mano. La sua mano era così calda e grande in confronto alla mia...

Mi girò intorno guardandomi con l'aria di chi ricorda ma non del tutto, e dopo un po' mi chiese a che scuola andavo da piccola.

Alla mia risposta il suo viso si illuminò e mi strinse in un caloroso abbraccio.

"Ariana, piccola mia" sussurrò sui miei capelli.

"Eravamo in classe insieme, ricordi? Eravamo migliori amici." Disse ancora sorridendo.

"Si, ricordo tutto" dissi arrossendo. Fu la mia prima cotta. Era così simpatico, e con quegli occhi azzurri faceva impazzire tutte le ragazze.

Gli passai una mano sul ciuffo ricordandomi dei suoi capelli castani sempre troppo lungi. Ora erano biondi, e stava benissimo.

Parve capire, e mi spiegò che erano tre anni che tingeva i capelli.

"Mi piacciono più così" disse facendo spallucce mentre Louis portava le pizze in cucina.

Il mio amore avversato dalle stelle.Where stories live. Discover now