Chapter two.

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"Jennifer, santo Dio, alzati!

Cassie sarà qui tra meno di dieci minuti"

La voce di mia madre rimbombava nella mia testa, eppure non riuscivo ad aprire gli occhi.

Mi complimentai con me stessa per essermi sballata pesantemente la sera prima di partire per il college.

Avevo appena aperto un occhio quando la porta della mia stanza si spalancò per rivelare una Cassie infuriata.

" Alza quel tuo fottutissimo culo, Jennifer Wiston, siamo in ritardo e giuro su Dio che se hanno già preso tutte le stanze migliori per colpa del tuo  fottuto ritardo, te ne farò pentire amaramente"

Mi alzai di scatto, i miei piedi nudi toccarono le fredde piastrelle del pavimento,  e con la mente che ancora girava in un mondo immaginario,  mi diressi verso il bagno.

Mi feci una doccia veloce,  quella mattina, il che è al quanto strano visto che i miei tempi sotto la doccia variano dai trenta ai quaranta minuti, ma l'immagine di una Cassie infuriata mi convinse che oggi sarebbe stato meglio se avessi fatto tutto più velocemente del solito.

Infilai i miei soliti skinny jeans, un paio di anfibi e una canottiera nera.

Legai i miei capelli in una coda e indossai la sua collana.

Misi un filo di eyeliner e del rossetto rosso, prima di indossare i miei enormi occhiali neri.

" Jennifer,  tuo padre ha caricato le tue cose nell'auto di Cassie.

È tutto pronto"

Urlò mia madre dal piano di sotto.

Afferrai velocemente la mia borsa con le borchie e scendetti le scale,  per poi ritrovarmi in salotto dove c'erano i miei genitori ad aspettarmi.

Mi avvicinai con estrema lentezza a mio padre, se così si può definire.

Non era mai stato un buon padre,  sempre troppo impegnato a lavorare per preoccuparsi dei due figli a casa che volevano solo un abbraccio dal proprio papà.

Eppure mio fratello,  Duke, ce l'aveva fatta a conquistare il freddo cuore di mio padre.

Sarà stato il fatto che avessero gli stessi interessi,  che Duke frequentasse lo stesso college che frequentò nostro padre, che lui non fosse mai andato in galera e che di certo  non era mai stato bocciato al liceo.

Non si poteva dire di certo la stessa cosa di me,  che con mio fratello in comune c'era solo il nostro cognome.

Abbracciai lievemente mio padre che ricambiò a stento.

Ci staccammo quasi subito,  quel momento era abbastanza imbarazzante per entrambi.

"Non mi deludere Jen, non stavolta che stiamo facendo dei sacrifici per te." mi disse con voce dura.

"Cercherò di non farlo" sussurrai, ma lui probabilmente non mi sentì.

Subito dopo passai a mia madre,  che mi stampò un enorme bacio sulla guancia,  dove lasciò lo stampo delle sue labbra color rosa pallido grazie al nuovo rossetto che si regalò.

Mia madre non era una madre assente,  ma bensì menefreghista.

Una di quelle: " I miei figli possono fare ciò che vogliono,  alla fine se succede qualcosa la colpa è la loro".

E quando venivano le sue amiche a casa nostra ed elogiavano i loro figli,  mia madre parlava solo di Duke.

Ricordo ancora quando,  alle  elementari, portai orgogliosa il mio compito di matematica dove avevo preso una 'B' sotto il suo naso , e mi sentì rispondere: "Tuo fratello oggi ha preso A nel suo compito di matematica, impegnati, Jennifer.

Sforzati a diventare come lui"

Ma col passare degli anni feci decisamente il contrario,  diventai il suo opposto.

" Ci vediamo mamma." le sorrisi lievemente.

mi fece un gesto con la mano e dopo che Cassie salutò i miei ci diregemmo verso la porta di casa mia.

Dopo aver risalutato velocemente i miei e una volta chiusa la porta, salimmo in macchina.

Cassie si voltò verso di me, "Ed eccoci qui, il college cambia la vita alle persone lo sai?" mi sorrise.

No, Cassie, non lo sapevo, ma presto l'avrei scoperto.

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Ciao!

Ed ecco il secondo capitolo, so che non è molto e che può sembrare abbastanza banale ma vi assicuro che non è così!

Questi primi capitoli servono per farvi capire almeno parzialmente com'è il carattere dei personaggi.

Voglio davvero cosa ne pensiate.

un bacio, Elena.¤

Broken lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora