Capitolo quarto: Ripensamenti fatidici

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Il sole splendeva alto nel cielo: quella sarebbe stata l'ultima domenica di Ottobre e, assai probabilmente, l'ultima domenica soleggiata dell'anno. Non faceva caldo, si stava bene. Ma gli alberi in giardino stavano iniziando a tingersi di marrone. Ai loro piedi, c'era già un bel mucchio di foglie secche più o meno dello stesso colore: anche a lei sarebbe piaciuto abitare in una fazione, in un paesino vicino Milano, vivere in una bella villa, avere un giardino e liberarci i suoi figli: semmai un giorno ne avesse avuti, si sarebbe convertita ad una nuova vita, lontana dalla confusione della città.

<<Non ci credo>>

<<Credici pure; era proprio lui, Alberto Urso>>-rispose, prendendo un altro po' del succo alla pesca che aveva nel bicchiere in vetro. Poi si strinse nelle spalle, appena fu travolta da una folata di vento autunnale.

<<Alberto Urso?>>-ripeté la bionda a bocca aperta, dividendo con la voce quel nome in sillabe, mentre cullava nervosamente, tra le braccia, un bimbo avvolto da una coperta celeste.

<<Però calmati, altrimenti Luca ti scoppia in lacrime di nuovo>>

<<Tu mi dici che Alberto Urso è venuto senza preavviso, a Milano dalla Sicilia dopo una tourné all'estero conclusa pochi giorni fa, ti ha cercata, ti ha trovata, ha raggiunto il tuo studio senza che te ne avesse prima parlato di persona, a distanza di anni che non vi sentivate, per chiederti di collaborare in vista di Sanremo e, per giunta, è stato scortese e ha insistito; e io dovrei stare calma?>>-concluse a mo' di filastrocca il suo monologo espositivo. Tish annuì divertita, prendendo tra le braccia una bambina dai lunghi capelli dorati, che aveva chiamato il suo nome per tutto il tempo che aveva corso nella sua direzione.

<<Dai Fede, almeno le ha chiesto scusa>>-intervenne Valentina, ammonendo Federica e strappandole dolcemente il pargolo ormai dormiente tra le mani, per adagiarlo nella carrozzina vicino al tavolo in legno attorno a cui stavano discutendo. Tish prese in braccio Angelica, dopo che quella gliel'ebbe chiesto.

<<Avrebbe dovuto chiederti perdono in ginocchio, soltanto per aver portato con sé quel mostro>>-esordì la più grande, prendendo posto e incrociando le braccia.

<<In effetti. E com'è stato l'incontro con la poetessa rock?>>-le chiese Valentina.

<<Un incubo. Lei, da vicino, è sempre più rock e più poetessa del solito: la canzone era sua>>-rispose Tish.

<<Santo cielo, questo è proprio il colmo!>>-esclamò la bionda, con gli occhi al cielo-<<L'uomo che non voleva più saperne di te ora ti chiede di fare un duetto insieme e la donna che ti ha accusato di scrivere "canzoni insignificanti" ti propone ti cantare una sua? Dov'è l'inganno, Tish?>>

<<Nessun inganno, Fede. Volevano solo incantare l'ariston: sempre la solita implacabile fama di successo, niente di più, immagino. Ovviamente, li ho mandati a quel paese. A quest'ora, saranno già su qualche aereo>>-rispose la rossa, sospirando.

<<Non ci avresti chiamate per parlarne, se dessi davvero questa storia per finita>>-la incalzò Valentina, con il viso nascosto nella culla di Luca. Federica raccomandò Angelica mentre, richiamata dal fratello più grande, si liberò dall'abbraccio di Tish. Quella si fece avanti con la sedia e abbandonò il finto tono rilassato che aveva cercato di mantenere da quando era arrivata.

<<In realtà, sono ancora qui. Mi hanno detto di averli visti in studio. Erano andati a riprendersi delle cose che avevano lasciato lì>>

<<E questo particolare l'avresti già dimenticato, se non fosse che ti è utile in qualche modo>>-azzardò la bruna, lanciando una chiara provocazione alla rossa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2019 ⏰

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