Chapter Ten

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Attraversai la strada che mi divideva dal mio luogo di lavoro dove, ad aspettarmi in trepidante attesta, vi era Giacomo.

"Allora? Com'è andata?"

Gli sorrisi e "Bene, molto bene direi. Abbiamo parlato e scherzato tutta la sera, mi ha tenuto la mano tutto il tempo e quando mi ha riaccompagnato a casa mi ha baciato la guancia."

Lui aprì la porta, facendo passare prima me e poi la richiuse "Lo sapevo bambolina che avresti fatto colpo."

Appena mi misi dietro al bancone, iniziai a preparare il cappuccino e la fetta di torta che l'anziano signore di tutte le mattine sarebbe venuto a prendere. Quando ebbi finito di impacchettare tutto, come al suo solito, egli fece il suo ingresso e pagò l'ordine.

Il bar quella mattina era tranquillo, vi erano poche persone e io e Giacomo ci mettemmo a chiacchierare del più e del meno.

La porta suonò e io mi girai.

"Ciao" oh accidenti, quella voce mi era anche troppo familiare.

"Asia" la salutai e lei mi sorrise, sedendosi davanti a me sullo sgabello in legno.

"Ero da queste parti e sono passata, spero non ti dispiaccia" scossi la testa e le sorrisi "Vuoi qualcosa?"

"Un caffè macchiato può andare, grazie"

Mi girai e premetti il bottoncino della macchinetta, aspettando che la bevanda riempisse il bicchiere.

"In realtà" la sentii parlare "Ero dall'altra parte della città ma avevo una voglia matta di vederti dopo ieri sera e sono passata"
Misi il coperchio al bicchiere e mi avvicinai a lei, forse un po' più rossa del necessario.

"Mi fa piacere che tu sia passata" mi appoggiai al bancone con entrambe le braccia e lei si avvicinò un pó di più.
"Stasera c'è una festa in spiaggia, non è molto lontano da qui e volevo chiederti se volevi venire con me" mi sussurrò, poco distante dal mio viso.

"Mi farebbe molto piacere venire con te" le risposi e lei sorrise. Mi lasciò un bacio all'angolo della bocca, scatenando dentro di me una miriade di emozioni diverse.

Sentii lo stomaco contercersi e abbassai la testa "Ti passo a prendere stasera alle otto"

Uscì dal locale e sentii subito la voce di Giacomo interrompere i miei mille film mentali "Se è venuta fino a qui per dirtelo quando poteva benissimo farlo per telefono, bhe cara mia, ti vuole sul serio. Ci sei dentro fino al collo, non si scappa più. Comunque, non vedevo l'ora di vederla di persona, almeno so com'è fatta"

"È così bella che non mi reggo in piedi" gli dissi, ignorando completamente il suo discorso.
Lui rise e "Si, stasera allora non bere troppo e metti lo scotch alle gambe"

Gli tirai uno dei bicchiere di carta in faccia e "Sei sempre il solito"

Come Un Uragano|| LesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora