Bo

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Sono convinta ormai che il mondo, l'universo, il destino, il karma, Dio... o come lo interpretate voi, sia un ciclo continuo in cui siamo bloccati. Quando ti sembra che tutto vada per il meglio è perché ha scelto lui di donartelo, quando invece tutto va per la peggiore è perché ti vuole togliere qualcosa, come se pretendesse di ricevere qualcosa in cambio.

Forse mi sbaglio, si tratta solo della mia stupida fantasia o semplicemente si tratta di scelte?

Già. Scelte. Sbagliate, giuste, razionali, istintive, emotive, potrei elencare per una mezzora intera tutti i tipi di scelte esistenti ma non ne ho voglia. Penso solo che tutte abbiano una motivazione e una conseguenza. Chi è fortunato non deve preoccuparsi di queste cose, altri possono farlo al posto suo, questo comporta a meno sensi di colpa o varie paranoie.

Ultimamente sento che qualcosa manca, qualcosa che mi faceva star bene, che mi regalasse un posto tutto mio dove nessun altro poteva comprendermi. Spoiler: non è un ragazzo hahah.

Lì mi sentivo una guerriera che combatteva ogni giorno, alla ricerca di chi fosse realmente.

Ero depressa e non ne parlavo con nessuno perché ero e sono convinta che nessuno a parte me mi avrebbe mai compreso, così è stato lo raccontai, alle mie migliori amiche, al tipo che mi piaceva, sperando se ne sarebbero andati dopo averlo sentito. Così non fecero, rimasero, mi chiesero il perché, la causa non c'era. Sparai tutto quello che mi venisse in mente, qualcosa doveva essere una possibile motivazione. Ad una certa reagirono e mi parlarono delle solite cose per le quali non andrebbero creati certi pensieri ma a me non interessava, quelle parole mi entravano in testa, facevano un giro e poi uscivano, a quel punto ho capito che era stato tutto inutile. Perciò tornai alla mia solita routine.

Quando avevo ancora i capelli lunghi e avevo voglia di farmi i boccoli, capitava che trovassi un paio di minuti per fare ciò che mi faceva sentire qualcosa. Finiti i boccoli, rimanevo per lunghi secondi davanti allo specchio, per capire se fosse il modo giusto per affrontare le cose, prendevo la piastra ancora bollente la avvicinavo al collo e piano piano avanzavo verso la pelle. Dopo un paio di sospiri profondi e con la soglia del dolore alta, tamponavo la piastra sempre sullo stesso punto, poi mi spostavo affianco e affianco ancora

Un giorno smisi, il corso degli eventi stava riprendendo una piega migliore.

Oggi sono qui a raccontarlo perché mi pare che nulla sia cambiato da qualche mese fa. Ne ho ancora voglia, vi sembrerò pazza ma a me è servito quel periodo. Nel durante sono cresciuta, nei pensieri e nelle esperienze, ero più ferma, più fredda e più razionale, come se un panno lucidasse i miei occhi e la mia mente.

Aimè è tutto il giorno che ci rifletto sopra ma non ho ancora ripreso il coraggio per rifarlo. Qualcosa mi blocca, sarà quel briciolo di speranza che mi rimane .

Things I Can't say out loudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora