Finalmente sapevo come si chiamava. Un nome stupendo a mio parere.
Ci fecero accomodare nel dietro le quinte, mentre il teatro si riempiva di gente. Ad essere sincero, non mi aspettavo che il teatro si riempisse così tanto. Parlammo nel backstage, ridemmo, e per allentare la tensione, con un improvvisato pallone fatto di carta e nastro adesivo, organizzammo una partita di calcetto, usando delle sedie come porte, ed occupando tutta la saletta. Uno ad uno, poi, ci chiamarono sul palco. L'esibizione andò alla grande, e gli applausi non mancarono.
Al momento della premiazione, erano 3 le esibizioni rimaste in gara.
Crystal, altri due ragazzi che proposero uno spettacolo comico, e con nostra grande sorpresa io e Max. Quando sentimmo i nostri nomi decretati come i vincitori non potevamo crederci, non avevamo minimamente preso in considerazione l'idea di vittoria.
La serata continuò, però, in un locale del paese. Io, Max e Crystal passammo la serata tra risate e scambi di battute, e prima che c'è ne accorgessimo era già notte inoltrata.
Tornammo a casa con una vittoria ed una nuova amica.Appena entrai in casa, tutto lo stress e l'ansia che avevo accumulato nell'ultimo periodo mi scivolarono sul corpo come acqua tiepida durante una doccia rinfrescante.
Stavo bene.
Era come se non avessi preoccupazioni, poggiato con la schiena sulla porta d'entrata, al buio, cercando di non fare troppo rumore per non rischiare di svegliare nessuno. In più, ora la conoscevo. Ci siamo scambiati i numeri, quindi possiamo restare in contatto. E così fu.
Crystal divenne parte della nostra compagnia.Non eravamo molti in quella compagnia, ma ogni sabato sera, uscivamo tutti insieme. Eravamo molto legati. Chris, Nik e Tom erano cari amici per me, li conoscevo dai tempi delle medie, mentre Chloe e Julie si unirono più tardi. Ed ora c'era anche Crystal.
L'inverno era freddo, ma passó in quello che ci sembrò un battito di ciglia. Nel periodo tra inverno e primavera non uscimmo molto, eravamo tutti presi con impegni scolastici, ma il tepore della primavera rendeva difficile restare in casa. Andavamo spesso al lago per rinfrescarci nei pomeriggi, o a fare lunghe passeggiate in parchi o boschi, abitando in una zona montana. Crystal non era spesso presente, diceva che non si sarebbe sentita a suo agio in una compagnia tutta nuova, senza essersi prima ambientata, e la capivo.Ma quando iniziò ad uscire regolarmente con noi, mi accorsi di una cosa.
Mi sentivo… strano.
Non sapevo cosa fosse inizialmente, o perché mi sentivo così ogni volta che Crystal passava del tempo con Max, Nik o Chris. Osservando con gli occhi di adesso mi sembra abbastanza palese, la mia Gelosia.
Ero geloso.
Non volevo esserlo, ma era più forte di me. Ogni volta che vedevo Crystal legare con qualcun altro all'interno del gruppo, sentivo come una morsa allo stomaco, e non era una sensazione per niente piacevole. Con il passare degli anni, cercai di giustificare questa mia Gelosia.
Divento geloso perché so di essere facilmente rimpiazzabile. Non credo di essere nessuno di speciale. Odio questo lato di me.Lo odio.
Ma il tempo passó, e la fine dell'anno scolastico si avvicinava. I mesi erano volati, non mi accorsi di quanto velocemente fossimo arrivati a maggio. Una mattina salì sull'autobus, cercai Max con lo sguardo e lo trovai a guardare fuori dal finestrino, pensieroso.
-Tutto bene Max?- chiedi sedendosi vicino a lui.
-Si… - rispose - ma pensavo di dirti una cosa, ma promettimi di non dirlo a nessuno, e di non ridere, per favore.-
Sono tutto orecchi dissi, cosa mai avrebbe potuto dirmi di così tanto segreto e imbarazzante?
-Penso di essermi innamorato.- disse.
Onestamente ero felice per lui, era una bella cosa, no?
-Chi é la fortunata, quindi?- dissi dandogli un colpetto con il gomito.
-Crystal.

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Ho sbagliato più di te.
RomanceIspirato da esperienze vissute, luoghi e persone sono fittizi.