Owari No Sense (Storie a caso)

Yoichi x skater reader parte 1

Il ragazzo correva più veloce della luce per i vicoli della città cercando disperatamente di far perdere le sue tracce ai tre bulli che lo inseguivano già da un po'.

Qualche ora prima, ancora all'interno della scuola, i tre gli avevano ordinato, come al solito, di andare a prendere il pranzo al posto loro. Ma questa volta il bruno si era rifiutato di fargli da schiavo e con uno sguardo determinato gli aveva risposto un secco 'NO'. Sguardo che purtroppo aveva resistito solo per pochi secondi dal momento che i bulli, dopo un primo momento di sorpresa, avevano deciso di fargliela pagare.

Fortunatamente per lui, la campanella suonò proprio un istante prima che uno dei tre lo colpisse in volto, fermato dalla comparsa dei suoi due amici: un ragazzo dagli occhi color smeraldo ed uno con gli occhiali ed i capelli rosa acceso che si stavano avvicinando per andare in classe assieme. I tre sapevano che contro di loro non avrebbero avuto nessuna possibilità di vittoria, quindi decisero di darsela a gambe.

Il povero ragazzo pensava di averla scampata ma dopo la fine delle lezioni, una volta separatosi dai suoi amici, se li era ritrovati davanti, tutti e tre con un ghigno spaventoso sul volto. Per qualche miracolo era riuscito a sfuggire ad uno di loro, che aveva cercato di afferrarlo per il colletto dell'uniforme, ma ora si ritrovava a correre senza una meta precisa per le strade della città con i tre che non si davano per vinti, al contrario, si stavano avvicinando sempre di più.

Sempre più affaticato, il bruno svoltò in un vicolo buio fermandosi un attimo solo quando fu giunto dall'altro lato, per riprendere fiato, ed ancora con le mani sulle ginocchia si accorse, con orrore, di essere finito nel lato malfamato della città. I grandi occhi verdi guardavano frenetici a destra e a sinistra notando graffiti osceni sulle pareti incrostate dei palazzi e persone dagli sguardi minacciosi con i quali non voleva davvero avere a che fare. Fece per voltarsi ma, improvvisamente, dall'atro lato del vicolo sentì gridare:

<Ragazzi, di qua!>.

Si voltò in tempo per vedere i tre di prima che, sempre più furiosi, si stavano avvicinando velocemente. Non avendo scelta si rimise a correre per i vicoli maleodoranti mentre il sole tramontava.

Era già buio quando, per riprendere fiato, corse dentro un parco, apparentemente abbandonato, nascondendosi dietro ad un albero. Sentì i tre bulli entrare dietro di lui e trattenne il fiato quando superarono il suo nascondiglio. Forse questa era la volta buona. Tirò un sospiro di sollievo, togliendo la mano che aveva premuto contro la bocca per non fare rumore e per un attimo riuscì a rilassarsi, salvo poi tornare ad irrigidirsi non appena realizzò di essersi perso del tutto. Non ricordava più la strada di casa. Poi trasalì sentendo il cancello del parco chiudersi improvvisamente e delle risate spaventose alle sue spalle:

<Trovato!>

Sussurrò da dietro l'albero, in modo minaccioso uno dei ragazzi. Cedette del tutto. Riprese a correre senza meta all'interno del parco con le lacrime che gli offuscavano la vista e rigavano le guance. Ma era troppo stanco per continuare, le gambe gli facevano male. Voleva solo tornare a casa. Sua sorella era probabilmente preoccupata. Questo pensiero lo rattristò ancora di più facendolo rallentare.

Senza accorgersene, i quattro erano arrivati in una zona con delle rampe da skaters. Uno dei bulli riuscì a spingere il giovane che inciampò e cadde addosso ad un individuo con dei pattini e dei vestiti in pelle. A causa delle ruote quasi caddero entrambi ma la figura riuscì a mantenere l'equilibrio e si girò in tempo per afferrare il ragazzino, ora dall'aspetto stanco e in lacrime.

Il giovane alzò lo sguardo e sussultò sgranando un po' gli occhi. Il "soggetto" era vestito e truccato in modo che non ne fosse immediatamente riconoscibile il sesso. Aveva i pattini quindi era un po' più alto di lui e, cosa più inquietante, indossava una maschera con delle zanne fosforescenti disegnate.