La porta blu

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Era l'alba,ma Mark era già sveglio. Era un principe,certo,ma non riusciva mai a dormire troppo a lungo,poiché aveva un problema con il materasso del letto che i suoi servitori non riuscivano a sistemare.E poi,aveva sedici anni ed era pieno di voglia di esplorare il castello.Ci era nato,ma non aveva la più pallida idea di quello che si nascondesse negli anfratti del suo "piccolo regno affrescato alle pareti",come lo chiamava nel suo diario.Del suo diario non parlava a nessuno,anche perché i pochi amici che aveva erano più grandi di lui e l'avrebbero ritenuto una femminuccia se avessero saputo che teneva un diario.Quella mattina,Mark si addentró nei corridoi più nascosti del castello.Erano strettissimi e pieni di passaggi segreti,candelabri,armature e misteri.La parola mistero lo eccitava,come se mai avesse letto un giallo o cose simili,amava risolvere i piccoli misteri quotidiani.Quando avevano trafugato la collana di sua madre,era stato lui a trovare il colpevole (il cane),quando era sparito il calamaio del padre,lo ritrovó subito (era nella valigia di Mark),quando avevano mangiato la marmellata di nascosto,aveva rintracciato il colpevole (lui stesso).Insomma,l'investigazione era un'occupazione che amava.

Mentre camminava per quei soffocanti corridoi,inciampó,appoggiò una mano sul candelabro e venne catapultato aldilà del muro,senza capire come o a che velocità. Diciamo che si ritrovó da tutt'altra parte in soli 20 secondi.Si alzó in piedi,spolverandosi la giacca:<<Acciderbola!>>esclamó guardandosi intorno.Era un corridoio ancora più stretto,ancora più buio e illuminato a malapena dalle torce appese alle pareti.Inizió a tastare sul muro dietro di sé,cercando un modo per tornare di là.Ma prova e riprova,non riusciva a scovare il passaggio.Si fece coraggio,afferró una torcia ed inizió ad avanzare nel corridoio.All'improvviso,udì una voce cantare:

Vento sii dolce,conquista il suo cuor

Luna,illumina il suo amor

Sole,riscalda quello che non c'é più

Finché da lì appari tu

Era dolce,bellissima,femminile e perfettamente intonata. Mark continuó ad avanzare,seguendo la voce. Cammina e cammina,raggiunse una porta blu.Da dietro di essa proveniva la voce,che nel frattempo aveva cambiato melodia.

Giglio d'inverno

Le renne tu guidi

Nel cielo tu appari e illumini il ciel

Giglio d'inverno

Nel ghiaccio nascosto

Sul monte sospiri e attendi l'amor

"Giglio d'inverno"pensó Mark"É la mia canzone preferita!"

Soffia il vento

E tu resti in piedi lì

Ti pieghi col tempo

E aspetti il clamor

Giglio d'inverno

Le renne tu guidi

Giglio d'inverno

Nel cielo tu appari e illumini il ciel

Giglio d'inverno

Nel ghiaccio nascosto

Giglio d'inverno

Sul monte sospiri e attendi l'amor

Cantava la voce,ammaliando il principe. Incantato,il ragazzo desiderava ardentemente aprire la porta,ma quando appoggió la mano sulla maniglia sentì un gran freddo.Solo allora si accorse che era congelata.Decise di bussare:<<Ehilà?C'é nessuno?>>domandó. La voce smise di cantare,spezzando l'incanto:<<Chi é là?>>chiese a sua volta la voce.Qualcuno si buttó contro la porta,se ne udì il suono.

<<Sono il principe Mark>>rispose timidamente lui <<Mi sono perso>>

<<Che cosa vuoi?>>

<<Aprimi,voglio vederti.>>

<<Non puoi>>disse dura la voce. Aveva uno strano tono,come se fosse stata ferita nel profondo.

<<Puoi dirmi il tuo nome?>>

<<Mi chiamo Vinterlilije>>rispose lei cambiando il tono.

<<Che strano nome!>>si lasció sfuggire Mark. Vinterlilije rise.Aveva una risata cristallina,che lasció Mark letteralmente k.o. <<Quanti anni hai?>>chiese lei.

<<Sedici>>

<<Anche io>>e sospiró<<Ma ora vai via,voglio stare sola.>>

<<Non so come tornare indietro>>

<<Tira la corda alla tua sinistra e vedrai>>suggerì la voce. Mark notó una corda proprio alla sua sinistra. "Strano"pensó"prima non c'era"ma la tiró comunque e.... precipitó sul suo letto. Sbalordì nel vedere una botola chiudersi sopra la sua testa.

Qualcuno bussó:<<Principe Mark>>era Louis,il maggiordomo<<é ora di alzarsi,vostra grazia>>

<<Arrivo>>rispose il principe. Si alzó e seguì il maggiordomo,raggiungendo la sala da pranzo.

"Devo tornare da Vinterlilije"pensó mentre faceva colazione.

Dietro la portaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora