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Era un banalissimo sabato pomeriggio di febbraio e mentre la nebbia picchiava contro le finestre romane,il timbro acuto della voce della mia amica Benedetta risuonava e devastava i miei timpani.

"Come sarebbe a dire che ti tiri indietro?" sbraitava da una decina di minuti.

Alzai le spalle "Significa che non ho intenzione di uscire questa sera,anomalo?"

"Certo che lo è. Si tratta di una reunion tra amici,e tu fai parte del gruppo."

"Ce la farete anche senza di me,ne sono più che sicura."

Sbuffò sonoramente "Federica,alzati dal letto e vatti a sistemare per cortesia."

Negai con un cenno del capo "Non mi va B,non troverai modo di farmi alzare."

"Perché? Ci sarà anche Luca,e tanti altri ragazzi che potrai conoscere."

"Non voglio conoscere nessun ragazzo." la fulminai con lo sguardo.

Infittì lo sguardo "A proposito,non puoi evitarli tutti fino alla fine dei tuoi.."

"Non voglio frequentare nessuno,non ancora."

"Lo capisco,va bene." alzò le braccia arresa "Ma ti prego,vieni questa sera."

Spostai lo sguardo dal telefono alla mia amica "E cosa avrò in cambio?"

"Dovresti avere qualcosa in cambio?"

"Io vengo perché tu me lo chiedi,quindi tu potresti fare qualcosa per me."

Alzò gli occhi al cielo e sorrise "Spara."

"Mi offri il sushi e mi accompagni a fare shopping."

"Ma sai che odio girare per negozi!" sbraitò.

Risi di gusto "Prendere o lasciare,hai due opzioni."

"Prendo. Ma sappi che ti detesto quando mi minacci."

"Non è una minaccia,direi che si può definire più come un'accordo."

Mi alzai dal letto e cercai qualcosa di carino,comodo e allo stesso tempo adeguato all'occasione. Se c'era qualcosa che non riuscivo a sopportare proprio era il fatto di essere fuori luogo.

Optai per una tutina nera,lineare e con uno scollo piuttosto pronunciato. Nulla di volgare,ma ero cosciente del fatto che avessi la fortuna di poter mostrare parti del corpo come le gambe o il petto.

Ci abbinai un paio di calze color carne,gli Stelio ormai rovinati e il mio ciondolo tiffany.

"Me ne sarei dovuta disfare tempo fa." sussurrai tra me e me,non rendendomi conto di aver parlato a voce alta.

"Di che cosa stai parlando?"

Mostrai a Benedetta il ciondolo "Che senso ha tenerlo? Nessuno."

"Invece è giusto che tu lo tenga,non vedo perché non dovresti."

"Per questo." le mostrai il retro,con la scritta che da tempo evitavo di leggere.

Sorrise amareggiata "È una parte di te,che ti piaccia o meno."

"Vado bene? Non è granché elegante,giusto?"

"Perfetta. Nessun dress code particolare,è a casa di Andrea e non faremo altro che parlare e ballare."

Sbuffai mentre chiusi casa "Ricordami perché lo sto facendo."

"Perché devi liberare la testa,e ti sarà utile."

"Sto bene,che cosa dovrei fare di più?" sospirai felice di non dover guidare.

Mi guardò intensamente "Da quattro mesi a questa parte sei giù di morale,e lo sai perfettamente."

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