3. Prestare attenzione alle persone.

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Sto aiutando, sotto minaccia di mio padre, la biondina a trasportare la valigia giù per le scale. Non ha voluto usare quelle mobili perché a quanto pare la spaventano. Sembra non ne abbia mai vista una.

"Aspetta, sono stanca." scaraventa a peso morto il borsone sul pavimento.

Gli altri sono avanti da un pezzo, ci mancava solo volesse fermarsi.

Si siede sulla panca dietro di lei, tirando fuori dalla borsa il cellulare.

"Mi manchi cucciolo! Ancora un po' e ci vedremo." Dice, registrando un vocale,  decisamente smielato su whatsapp.

Approfitto del momento di silenzio, per rifilarle qualche informazione.

"Da quanto mio padre frequenta tua madre?" Le domando diretta.

"Uhm, boh. Tre anni credo" risponde senza staccare lo sguardo dallo smartphone.

Pericolo scampato. Questa rincretinita non condivide il mio stesso patrimonio genetico.
Da lui potrei aspettarmi di tutto ormai.

Kevin richiama la nostra attenzione da lontano, facendoci cenno di raggiungerli.

Una volta all'esterno, c'è mia mamma con un'evidente agitazione, vicino l'auto.

"Kev!" Esclama entusiasta.

Si precipita immediatamente ad abbracciarlo, ignorando mio padre e le due intruse.

"Si, si, sta tranquilla!" Risponde Kevin alle sue mille domande, cercando di liberarsi dalla presa.

"Grazie per essere qui, Anna. Non sapevo davvero a chi chiedere un passaggio." Si giustifica mio padre, con compostezza.

Mh fammi pensare..
Un taxi? Un parente della tua nuova fidanzata?
Beh Papà, se ci riflettevi bene, delle soluzioni alternative le trovavi.

"Non preoccuparti." Afferma fredda, in tanto che sistema le loro cose nel portabagagli.

"Piacere Amanda, e grazie ancora."
Si presenta la donna.

"Piacere mio." Le stringe la mano.

"E tu devi essere Rossella!" Afferma indicando la cornacchia.

Fermi tutti, mi state dicendo che ero l'unica all'oscuro della sua esistenza? Perfetto.

"Si, sono io." Esordisce masticando quel
chewingum in una maniera fastidiosa.

"Su salite in macchina, altrimenti troviamo traffico." Li informa.

Per metà del viaggio, mio padre è stato al telefono con un tizio.
Parlava tedesco, ma sono riuscita a capire riguardasse il lavoro.

Le uniche a conversare sono state mamma e Amanda. Sembravano andare d'accordo in una maniera al quanto bizzarra.
Non facevano che ripetere in simbiosi:
"Si anch'io!" "Ti capisco!"

La bionda dormiva sulla spalla di kev che in tanto ascoltava la musica.

Ora siamo a metà del tragitto.

You can't fix me// Benji&FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora