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Buona lettura!Il cielo pareva un dipinto impressionista; le nuvole si scontravano, spumose, e striavano la volta ormai violetta, mentre il sole indisturbato calava, portando via con sé il suo terpore e lasciando spazio ad una frescura serale.
Alcuni ciuffi ribelli, che sfuggivano dal minuscolo chignon al centro della nuca, danzavano, condotti dal flusso del vento a schiantarsi sul mio viso.
Il sorriso soddisfatto ancora non aveva abbandonato le mie labbra, così come nessuna parola aveva varcato la soglia di quelle del ragazzo al mio fianco, se non qualche leggero sbuffo annoiato.
Avevo cercato di iniziare una conversazione con lo straniero ma ad ogni tentativo mi zittiva, lanciandomi taglienti sguardi di fuoco o semplicemente ignorando le mie assidue domande.
D'un tratto il suo passo, lento e costante, si interruppe.
Mi girai verso la sua figura, osservandola curiosa, mentre lui era concentrato a fissare un punto casuale davanti a sé.
"Non sono accettate donne nella nostra casa, né tanto meno animali." proferì di punto in bianco, con la voce roca per il lungo silenzio, indicando disgustato il cucciolo accanto a me, che silenziosamente ci aveva seguiti lungo tutto il tragitto.
Sbattei le palpebre, interdetta per il suo intervento del tutto inaspettato.
"Non dirai sul serio, spero. Che mi suggerisci di fare, quindi? Fingermi uomo?" ridacchiai sarcastica, senza scatenare una sua benché minima reazione.
"Hm, si." rispose serio, con nonchalance, fissandomi con gli occhi chiusi in fessure e squadrando senza pudore il mio corpo riparato da larghi vestiti scuri.
"Non dovrebbero accorgersi della copertura, a meno che tu non apra bocca e distrugga tutto con i tuoi fastidiosi ultrasuoni da ragazzina."
Strabuzzai gli occhi, indegnata ed ancora più sconvolta di prima.
Con quale faccia tosta e semplicità aveva completamente sminuito, anzi annientato, la mia femminilità, definendomi simile ad un uomo!
Brutto figli-
"Dì addio al tuo amichetto ed andiamocene da qui in fretta." finì lui, con fare svogliato, osservando il passare del tempo riflesso nel cielo sopra di noi.
"Non se ne parla nemmeno! Ha bisogno di protezione e non lo abbandonerò per un tuo inutile capriccio!"
"È ferito e perciò ci sta rallentando... Non vivrà comunque più di cinque giorni quindi è inutile portarlo con noi. È solo un pericolo, potrebbe fare rumore e il nostro nascondiglio verrebbe scoperto. In più gli altri non lo accetteranno mai. Quindi ti restano solo due possibilità, o vieni con me senza far storie, o stai qui a morire al suo fianco."
Mi morsi il labbro, addolorata ed insicura sul da farsi. Sapevo che sarebbe stato difficile fargli cambiare idea.
"Il massimo che possiamo fare per lui è liberarlo da quei fili." indicò il suo addome, avvicinandosi di poco.
"No! Morirebbe dissanguato per tutte le ferite!" mi impuntai, spostandomi con fare protettivo davanti al suo corpo.
"Succederà comunque, ma almeno avrà la possibilità di sentirsi libero un' ultima volta e potrà correre lontano da questa triste città ormai in rovina."
Dondolai sui miei piedi, fissando il cucciolo negli occhi. Avvicinai una mano al suo capo e lo accarezzai un'ultima volta, per poi voltarmi ed allontanarmi da lì, per lasciar spazio al ragazzo in nero.
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Don't call the police! - Min Yoongi (SUGA)
FanfictionAnno 2048, Corea Del Sud. La Polizia ha compiuto un colpo di stato, salendo al potere e seminando terrore tra la gente. Squadre di agenti raggiungono ogni città e sterminano chiunque si ribelli al loro controllo o non rispetti le leggi dettate. Una...