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A Thomas venne un tuffo al cuore nel leggere il nomignolo con cui lo aveva chiamato. Era tanto, troppo tempo che nessuno lo chiamava così. Di solito era solo Dylan a utilizzare quel diminutivo affettuoso e doveva ammettere che gli era mancato. Avrebbe tanto voluto sentirglielo dire a voce.

Thomas:
Sono impegnatissimo anch'io, Dyl. Eppure trovo del tempo per noi due perché ci tengo.
Sei una delle persone più importanti della mia vita e mi manchi da morire.
Voglio solo parlare.

Dylan:
Non sembrava così quando hai deciso di lasciarmi un anno fa. Quando te ne sei andato, pensando solo a te stesso.
Quando tutto ti sembrava troppo, quando di me non te ne è fregato nulla.
E nemmeno di tutto quello che avevamo costruito insieme in cinque anni.

Dylan non riuscì a trattenere tutta la rabbia e il rimorso che aveva represso per un anno intero. Si pentì quasi immediatamente di ciò che aveva detto, ma ormai era troppo tardi. Thomas, d'altra parte, si aspettava che l'altro ragazzo sarebbe esploso prima o poi e non rimase sorpreso nel leggere quel messaggio. Era tipico di Dylan tenersi tutto dentro e poi esplodere come una bomba ad orologeria.

Thomas:
Okay, va bene.
Immaginavo che lo avresti detto. Non cambierai mai.

Dylan visualizzò il messaggio e non rispose, non sapendo cosa dire.

Thomas:
Ora ti lascio al tuo lavoro e torno al mio, che forse è meglio. Mi sembra di star perdendo solo tempo. Stammi bene Dylan.

want you back [dylmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora