Cry

373 29 10
                                    

Arranchi nei tuoi stessi passi, facendoti strada tra le macerie di quello che fino a poche ore prima era un istituto scolastico. Il vostro vecchio istituto, custode di quelle vecchie ferite cicatrizzate nel tuo cuore. Siete riusciti a farlo evacuare giusto in tempo, mettendo studenti e insegnanti al sicuro, prima che decidessero di farlo saltare dalle fondamenta.
Forse pensavano di sotterrarvi lì sotto, ma non sapevano con chi avevano a che fare, giusto Bakugou?
Cadi, ma ti rialzi immediatamente nonostante tu non abbia forze, mentre, in lontananza, si avvertono le sirene, segnale che soccorsi e rinforzi stanno arrivano.
Troppo tardi, pensi con una smorfia di disappunto e ignorando il dolore delle ferite, prosegui. Perché non puoi fermarti, non fino a quando non avrai trovato l'altra metà del duo.
«De-Deku», biascichi, sostenendoti ad un masso, mentre davanti a te si estende la macchia scura dei Nomu che lui ha messo fuori combattimento da solo.
«Merda! Dove cazzo sei?» Ti mordi il labbro con forza sino a farlo sanguinare, maledicendoti per essere stato troppo lento a reagire, troppo lento a sconfiggere i nemici che ti hanno impedito di correre da lui.
Bakugou, tu hai fatto quello che andava fatto, difendendo i civili e impedendo che ci fossero vittime. Sei stato un eroe perfetto, questo diranno di te i giornali. E allora perché senti il cuore lacerarsi.
«De-Deku», mormori con ritrovata forza e alla fine lo vedi, un pezzo di verde. Una macchia di speranza in quel mare di corpi ammucchiati tra i detriti. «Deekuuu!» lo gridi con tutta la forza che hai in corpo e scatti in avanti, ignorando il dolore delle ferite che ancora sanguinano.
Corri, incespichi, cadi e ti rialzi.
«Deku!» strepiti con forza, inginocchiandoti al suo fianco. «De-Deku...» La voce trema, mentre allunghi una mano priva di guanto, sfiorandogli la guancia insanguinata con la punta delle dita. Tremi quando lui non da segno di vita. «Izuku», lo bisbigli, mentre le lacrime prendono il sopravvento e ti ritrovi a piegarti su di lui, su quel petto in cui avverti immediatamente un battito. È impercettibile, ma c'è.
«Kacchan...» È solo un sussurro, ma tanto forte da farti sollevare di colpo la testa. «Sapevo saresti arrivato», e ti sorride in quel modo speciale, che ormai riserva solo a te.
Ti passi il braccio sul viso, cancellando le macchie di lacrime e sangue. «Siamo un duo, Deku... un duo. Capisci cosa vuol dire?», ringhi e lui in cambio non fa che sorriderti, come se volesse rassicurarti che tutto andrà bene. Ora che siete assieme cosa potrebbe andare storto?
«Sei un figlio di...» le parole si bloccano in gola e gli occhi si sgranano all'inverosimile, mentre sul tuo viso si fa largo una smorfia di terrore, sfigurandolo. Il suo sguardo segue il tuo e vi ritrovate a fissare quello che rimane del suo braccio destro, dilaniato da sotto il gomito. La vista di tutto quel sangue che cola copiosamente sul costume verde ti riporta velocemente alla realtà.
«Kacchan...»
Ti chiama ma tu sei troppo impegnato a toglierti quel che rimane della parte superiore del costume per legargliela sopra il gomito.
«Kacchan...»
Ti guardi forsennatamente attorno alla ricerca della parte mancante, sicuro che potranno riattaccarglielo. D'altronde riescono sempre a fare l'impossibile con lui, no?
«Kacchan», lo urla e tu non puoi che tornare su di lui, che ti sorride e allungando l'altra mano afferra la tua e la stringe con forza. «È solo un braccio... Tu sei vivo...»
Vorresti prenderlo a pugni e invece ti ritrovi a singhiozzare come un bambino, abbracciandolo con forza, come se potesse sparire da un momento all'altro, mentre i passi dei soccorritori si fanno sempre più vicini.

CryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora