Prologo

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-  La vita sceglie la musica, noi scegliamo come ballarla.

Sono Chrystal, ho 21 anni, e questa è la mia vita.
Normale? Mh, credo proprio di no. Noiosa? Hahah, che battuta.
Surreale, pazza e strana? Assolutamente.

Mi sono trasferita a Woody Valley circa una settimana fa.  Abito in una casa terribile con mio padre e mio fratello maggiore, Ruben, e mia sorella minore, Fatima.

Perchè dico che casa mia è orribile? Basti pensare che è tremendamente vecchia e antica. Era della mia bisnonna, che abitava qui almeno più di 100 anni fa. Vi lascio trarre le vostre conclusioni.

Non ho mai creduto nel destino o cose del genere. Penso che quello che chiamiamo il nostro destino è in realtà il nostro carattere, e il carattere si può cambiare.

- Hey piccola! Scendi, è pronto!- sento dire da mio padre, interrompendo i miei pensieri.

Mormoro un '' Arrivo '' mentre, con la mia innata svogliataggine, scendo dal letto e mi dirigo in cucina.

Noto che mia sorella e papà sono già a tavola, ma mio fratello non è seduto al ''suo'' posto.

- Ruben è uscito?- chiedo.

- No, sorellina. Ero in bagno- dice proprio lui scompigliandomi i capelli e sedendosi a tavola. Apro la bocca per replicare, ma mi precede.

- Shh, lo so che saresti persa senza di me- mi fa l'occhiolino, ma decido di lasciar perdere.

Mio padre, dopo aver assistito a questa scenetta pietosa, fa una preghiera,e poi iniziamo a mangiare.

Noto un pò di tensione stasera. Mia sorella, che ha 15 anni, non ha proferito parola per tutta la cena. Ed è una cosa davvero strana. Non potete immaginare quanto lei sia loquace. Mio padre invece lo vedo pensieroso. Devo parlargli. Che sia tornato a pensare alla mamma? 

🌺🌺🌺

- Hey daddy - lo chiamo, mentre finisco di pulire i piatti. 

- Dimmi Chry - 

- Ti ho visto pensieroso stasera, tutto okey?-  il suo sguardo si incupisce e capisco che non è stata solo un impressione. Inizialmente sembrava non intenzionato a rispondermi, ma poco dopo fa un sospiro e mi parla.

- Mi manca, Chrystal. So benissimo che devo essere io a consolarvi, a darvi forza. Ma non ci riesco. So che devo prendere in mano le redini della famiglia Collins. La mia famiglia. Mi sento debole -

Io e mio padre abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto, che si è rafforzato sopratutto dopo la morte di mamma. Questa è una ferita che purtroppo è ancora aperta, ma ci stiamo dando forza a vicenda per cercare di ricucirla.

- Non dire così. È difficile per tutti, e lo sai. Sai che abbiamo una speranza, devi stare tranquillo e lasciare tutto nelle sue mani.

Mio padre non risponde, lo vedo accennare un sorriso e mi abbraccia.

-Chrystal, piccola mia. Vi voglio così tanto bene.

- Anche noi, daddy, anche noi.

Ritorno in camera mia, con una lacrima solitaria che scivola lungo il mio viso.

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