Martedì. Sta suonando la sveglia, un rumore fastidioso ed insistente. La spengo con ancora gli occhi chiusi, sbattendo prima la mano sul comodino. Livido di prima mattina, ottimo inizio.
"Megan! In piedi! Sai che oggi non posso accompagnarti e devi prendere l'autobus, quindi di corsa a fare colazione e vai alla fermata." Mia madre urla dalla cucina. In casa siamo solo io e lei. Mio padre non l'ho mai conosciuto, o meglio, mamma mi ha impedito di conoscerlo perché lo ritiene "inaffidabile e potenzialmente pericoloso". Mi fido ciecamente di mia madre, e se per lei è pericoloso, allora lo è davvero. Preferisco vivere senza sapere come sarebbe potuta andare e vivendo semplicemente così com'è realmente, fantasticare non serve a niente.
Sbuffo rumorosamente ricordando di dovermi alzare, e il verso minaccioso di mia madre in risposta mi costringe ad alzarmi. Vederla arrabbiata di prima mattina non è una cosa su cui scherzare. Faccio una colazione veloce, waffles e caffè. Come ogni giorno. Si, sono piuttosto abitudinaria. Poi mi preparo, oggi ho materie che non mi piacciono ad eccezione di storia. Outfit del giorno: jeans scuri e maglione a collo alto color crema. Più o meno come si vestono tutti in questa città. Mi piacerebbe vestire in modo più casual, con camicie con i bottoni sbottonati e jeans strappati, ma non si può; qui appena indossi qualcosa di diverso, hai capelli di un colore acceso o un taglio troppo corto ti criticano. Saluto mamma con un bacio sulla guancia e vado alla fermata dell'autobus. Non ho tanti amici, piuttosto conoscenti. La mia scuola dista una decina di minuti da casa, e molti degli altri studenti della scuola abitano nel mio stesso quartiere. Saluto con un cenno Bryan, che si sta avvicinando.
È un ragazzo modello, ottimi voti e una grande carriera da avvocato avanti. Peccato che il suo carattere non sia ottimo quanto i suoi voti.
7:51. Bene, il pullman passerà a momenti. Come non detto, arriva. Salgo e rimango in piedi; ci sono degli anziani e voglio lasciare il posto a loro. Guardo fuori mentre vado a scuola, le stesse case, gli stessi giardini ben curati e gli stessi giornali, finché non vedo un camion di quelli per i trasferimenti, carico di cose che vengono scaricate dagli addetti e vengono trasportate all'interno della villa che finora è sempre stata abbandonata. È una casa grandissima, quasi due volte la mia. Non so perché nessuno l'abbia mai presa, forse è troppo costosa. Immagino già tutte le chiacchiere che gireranno nel quartiere riguardo il trasferimento, e spero che coloro che vi abitano siano gentili, visto che vivono poche case distanti dalla mia. Intravedo una donna molto ben vestita, stile alta borghesia, che comanda a bacchetta gli uomini che si occupano del trasferimento. Sembra molto autoritaria.
Poi l'autobus avanza, e già cominciano a spargersi le prime voci.
Riesco ad ascoltare dei pezzi di conversazione come:
"... mafia colombiana!"
"... esperti di frodi..."
"... tagliato teste per un vaso..."
"... spacciatori di eroina!"
Rimango senza parole. Mai sentite cose del genere in questo quartiere.
Chi sarà mai la famiglia che si è trasferita qui accanto?
STAI LEGGENDO
Love at first sight.
RomanceRoseville; cittadina tranquilla, stesse persone di sempre, vicini che sparlano e tutti che sanno i fatti altrui. Megan non sopporta questa monotonia e spera di poterne uscire un giorno. La quiete e la noia vengono interrotte dall'arrivo di una fami...