Ampie mura oppressive

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(Questa sopra dovrebbe essere la tua immagine nella storia)

(T/n) s pove

Don don don
Fa la campana delle 7 che sento sempre in lontananza. Apro gli occhi e niente di nuovo... solo la mia grande stanza da letto. La solita finestra, il solito armadio, la solita libreria e le solite cose in ordine in camera mia. Mio padre era un ricco uomo d affari, poco amorevole e sempre via per lavoro, con me restavano le domestiche, che per fortuna mi trattavano con un minimo di gentilezza. Da quando mia madre aveva lasciato mio padre per un altro uomo, solo loro mi avevano dato affetto, anche se non era molto. La villa in cui vivevo sembrava quasi un castello dato che era in stile vittoriano quasi al 100%, e ogni volta che ripercorrevo i corridoi di casa, mi rendevo conto della mia solitudine immensa e avevo spesso voglia di piangere. Mi alzai dal letto a malincuore e mi misi uno degli abiti vittoriani che avevo me lo armadio, questo precisamente :

Lo indossai assieme ad un paio di calze bianco latte e due ballerine nere, e dopo essermi vestita, mi diressi verso l immensa sala da pranzo

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Lo indossai assieme ad un paio di calze bianco latte e due ballerine nere, e dopo essermi vestita, mi diressi verso l immensa sala da pranzo. Era una gigantesca sala piena di quadri vari e costosi con un lungo tavolo di noce in mezzo, l unico problema è che era vuoto, c era solo il mio posto con la mia colazione. "Buongiorno signorina" mi salutò Mary, la cameriera che si occupava di me, le rivolsi un piccolo sorriso e abbassai di nuovo i miei occhi (C/o) al suolo. Mi incamminai verso il mio posto e mangiai la mia colazione. Mary era molto dolce con me, solitamente mi raccontava qualcosa per non farmi sentire triste, ma lei era l unica che comprendeva la mia situazione. Dopo aver mangiato, salutai Mary e tornai in camera mia. Avevo lasciato alcuni libri sul mio letto e decisi di tornare a leggere. Erano libri di lingue. Avevo molto tempo libero e non ero mai stata a scuola, ero sempre stata istruita in casa, dalle badanti e una volta da mia madre. La mia passione erano i libri e la natura, sognando sempre di andarmene di casa e vivere nel mondo esterno con tante persone attorno a me. Mi immersi in quel libro antico che insegnava il coreano, si la mia famiglia aveva lontane origini coreane e mio padre una volta mi portava sempre tanti regali dai suoi viaggi. Avevo praticamente il mondo in casa, libri di ogni tipo che parlavano di tutto il mondo. Ma a me non bastava, io volevo uscire all esterno e vivere come una ragazza !
Lessi qualche pagina di quel libro è mi stancai poche manciate di minuti dopo. Fissai il soffitto per non so quanto tempo e poi mi decisi a muovermi. Mi diressi verso la biblioteca, una delle stanze più grandi della casa e iniziai a cercare qual cos altro leggere. A casa avevamo solo libri normali, niente altro ! A volte alla tv vedevo che esistevano delle cose chiamate riviste, erano piene di immagini colorate ! Poi sapevo che esistevano anche delle sapevo di caramelle tonde e colorate molto gommose con cui potevi farci una bolla ! Ah e sapevo che alcune ragazze portavano dei pantaloni molto corti ! Non avevo mai avuto a possibilità di uscire di casa, e l unica vita ch era successo è stato prima che mia madre se ne andasse, ho rimosso i ricordi di quel giorno e non credo che voglio ricordarli. Trovai un libro dalla copertina nera con diverse decorazioni dorate sui bordi, non c era il titolo sulla pagina e quindi sprofondai nella poltrona di pelle di quella stanza e aprii il libro. Appena lo aprii, mi bloccai un attimo, sotto il titolo, c era il nome di mia madre...
Il titolo era "leggende urbane e creepypasta". Curiosa aprii il libro e con esso un nuovo mondo ! Conobbi per la prima volta il mondo dell orrore, e mi aggradava ! Adoravo quelle storie e rimasi a leggere quel libro per molto tempo. Conobbi mai nomi mai sentiti ! Jeff the killer, Slenderman, Kuchisaki Onna, Okiku, Zalgo e tantissimi altri ! Conobbi anche i nomi di oggetti che non avevo e non mi era mai stato permesso di avere. Per esempio Computer o telefono cellulare ! Avevamo solo un telefono fisso a casa e non avevo idea di cosa fosse il telefono cellulare. "Signorina è pronto, venga con me !" Mi disse una voce, era una delle badanti che annunciava che il pranzo era pronto. Misi il segno al libro e mi alzai, tenendolo sempre sotto braccio, camminai in silenzio volgendo lunghe occhiate sfuggite alle enormi finestre di vetro decorate da tende bianche.
Arrivata alla sala da pranzo, mi sedetti e non dissi molto, ma vedevo che le badanti volgevano occhiate allarmate al libro. "Che libro sta leggendo signorina ?" Mi chiese una do loro, io risposi in tono spento "Leggende urbane e Creepypasta.", lei si fece più cupa tremante,poi mi disse "Ah... era il libro di sua madre...". Feci si con la testa e tornai a mangiare, appena finii ringraziai per il pasto e mi diressi in giardino. Passavo molte ore nel grande giardino della villa, ma non potevo uscirne perché dietro la siepe era recintato da sbarre di ferro. Mio padre non voleva che io uscisse di casa e aveva detto che il mondo esterno era pieno di gente molto cattiva che voleva farmi molto male, ma io non gli credevo... si che il mondo è un luogo meraviglioso e voglio vederlo di persona. Appena arrivai in giardino, mi sedetti sotto il quercio e iniziai a guardare il cielo, in quei momenti mi sentivo davvero felice ! Il pomeriggio passó monotono e normale, finché non si fece buio. Le badanti mi diedero la buonanotte e andarono a dormire nelle loro camere. Io aprii ancora il mio libro e a lume di una candela, continuai a leggere. Stavo leggendo la storia di un ragazzo chiamato Nathan e dalla sua storia... Mi venne un po' di tristezza perché sotto sotto mi ricordava la mia. Avevo quasi terminato la storia quando i cani da guardia iniziarono ad abbaiare ! Presi la candela e senza mettermi le ciabatte andai a vedere. Appoggiai la candela sul davanzale della finestra di camera mia ma dato che non Vedevo, andai a vedere da una finestra del corridoio. Vidi in lontananza una figura particolare. Pareva una figura maschile ma non era quella di mio padre. Pareva un giovane ragazzo attorno ai 17 anni credo, più o meno la mia età ! Aveva però dei capelli abbastanza lunghini e mi tornò in mente una delle figure delle creepypasta. Rimasi pietrificata a guardarlo e dopo poco lui mi notò. Ci fissammo per un po', finché non se la diede a gambe, mi sentivo di nuovo sola, un Po triste, spensi la candela e andai a dormire.

???? S pove
Cavolo ! Mi aveva visto ! Ma mi Promisi che sarei tornato !!! Tornai al mio rifugio in legno all inizio del bosco di pini e appena dentro, mi buttai sul mio letto. Ero incuriosito da quella ragazza, sembrava non avesse visto mai un ragazzo ! Magari l avrei rivista, chi lo sa....

Occhi notturni - Nathan the Nobody x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora