Stazione

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Il caldo appiattiva ogni cosa. Mi trovavo a Toronto e stavo tornando a casa nel nord, dove avrei potuto godere delle ferie e del riposo. L'asfalto bolliva sotto i miei piedi che raggiungevano veloci le zone d'ombra come un nomade cerca le oasi tra la sabbia del deserto. Vestivo leggero e la mia camicia di lino azzurra era l'unica mia consolazione.

Una volta entrato in stazione, comprai il biglietto per Thunderbay e poi mi sedetti su di una panchina metallica, fresca. Tirai una cerniera dello zaino che era stato mio compagno di avventure per molto tempo, e infilai una mano nell'apertura, cercando il libro che volevo leggere durante l'attesa. Le mie dita perlustrarono l'interno della tasca, ma non trovarono nulla che avesse la forma sperata.

Possibile? Pensai. Guardai la scocca scintillante dell'orologio che avevo al polso e calcolai rapidamente il tempo mancante, 47 minuti. Risoluto, presi il cellulare e cercai un luogo dove acquistare un nuovo libro. Google maps segnava un luogo non lontano su Queen street. 45 minuti. Mi alzai prendendo lo zaino e camminai svelto fuori dalla stazione.

Raggiunta la libreria iniziai a passare l'indice sui titoli cercando qualcosa che mi ispirasse. Il negozio era praticamente vuoto e dava una sensazione di pace e meditazione. Improvvisamente la porta d'ingresso si aprì e fece suonare un campanello dal suono dolce. Mi chiesi chi potesse arrivare in libreria la domenica mattina, e mi trovai voltato ad osservare la donna appena entrata. Era vestita in abito da sposa e stringeva una bottiglia di Jack Daniels nella mano sinistra. Il trucco le era colato per il sudore, le lacrime e il caldo. Sorrisi dentro di me per quella visione che poteva essere tratta da un film sugli zombie.

"Ha bisogno di qualcosa?" Chiese sarcastica la donna che si trovava dietro la cassa.

"Sto bene." Mentì lei versandosi in gola il liquore ambrato.

Sorrisi e controllai l'orologio. 32 minuti. La donna si avvicinò ad uno scaffale e ondeggiando vistosamente, iniziò a leggere i titoli, senza enormi risultati.

Mi voltai e tornai alla mia ricerca. Chissà cosa aveva fatto cambiare idea a quella donna, scossi la testa e mi accarezzai la barba.

"Signora quel libro deve pagarlo." Disse la cassiera.

Mi voltai di nuovo e vidi la donna dirigersi verso l'uscita con il libro in mano, poi s'immobilizzò guardando fuori. Corse verso la cassa e implorò la donna di aiutarla a nascondersi. Lei spiegò che non era possibile, così la sposa si girò verso di me e mi raggiunse, sedendosi con la schiena contro lo scaffale che stavo esaminando, portando il dito alla bocca intimando il silenzio. 21 minuti.

La campanella d'ingresso segnò l'ingresso di nuovi visitatori. Uomini ben vestiti e con occhiali da sole alla mano, si avvicinarono alla donna dietro al bancone che sudava freddo. Decisi di farmi gli affari miei e mi rimisi alla ricerca di una lettura che mi avrebbe intrattenuto durante il viaggio. I miei occhi caddero su di un titolo insolito.

"Avete visto una donna vestita da sposa?" Chiese quello che doveva essere il testimone.

La cassiera deglutì vistosamente e poi fece di no con la testa. Lui mi guardò e io sollevai una mano in modo innocente per dirgli che la persona che cercavano non c'era. Gli uomini si guardarono e scrollarono le spalle, ringraziarono e uscirono.

La donna ai miei piedi iniziò a ridere senza controllo. Mi tirò seduto vicino a lei e mi passò la bottiglia. 14 minuti.

"Grazie." Mi disse con un singhiozzo.

Io le restituii la bottiglia.

"Non bevi?" Chiese stupita.

"Mi aspetta un lungo viaggio e il mio treno sta per partire." Le dissi.

"Dove vai?" Chiese curiosa.

"Thunderbay."

"Non ci sono mai stata." Disse meditabonda.

Mi congedai da lei con un sorriso. 12 minuti. Arrivai alla cassa con il libro scelto.

"Vuole un sacchetto?"

"No, grazie." Risposi indicando lo zaino. "Giornata interessante?" Chiesi ironico mentre la donna mi dava il resto.

"Non me parlare."

Le sorrisi e la ringraziai. Feci per uscire quando una voce mi chiamò,

"Ehi, da che parte è la stazione?"

Mi voltai a guardare la donna vestita di bianco che si era rimessa in piedi.

"Posso venire con te?" Chiese ancora.

Controllai l'orologio. 9 minuti.

9 minutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora