Lei e lei, il primo incontro.

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Ultima ora di scuola, supplenza. Il caos più totale. Voci, grida, disordine.. parole al vento di ragazze che cinguettavano fra loro. Discussioni, disagio nell'aria, creato da quelle compagne che non sanno mettersi il cuore in pace. Due posti di banco, liberi. Una sedia era occupata da Nicole, che se ne stava lí, immobile. L'unico movimento che si intravedeva di lei, era la bocca, che rompeva in piccoli e sempre più minuti pezzi il leccalecca. Lo scioglieva fra le sue labbra, lenti movimenti di lingua li rendevano sempre più piccoli. Era lì, la quindicenne annoiata dalla quotidianità scolastica.

Il banco affianco al suo era occupato da suoi oggetti, privi di valore; spille, foglietti accartocciati, figurine poco usate e rovinate, fazzoletti usati e cartine vuote appiccicose di caramelle, di cui lei ne andava pazza.

Il sedere ben piazzato sulla sedia, la schiena incaricata e i piedi appoggiati svogliatamente sulla sedia affianco alla sua. La sua figura pareva così rude e distaccata ai compagni. Pochi le rivolgevano parola. Pochi, quasi nessuno. Nessuno, tranne una ragazza.

Si chiama Sophie. A differenza di Nicole, Sophie pareva così educata e dolce agli occhi altrui. Pareva così a tutti, ma in modo diverso a Nicole, che se ne stava immobile a fantasticare, realizzare sogni fantastici, privi di influenza altrui.

Lo sguardo svogliato di Nicole, spesso finiva per appoggiarsi sulle pieghe delle gonne indossate dalle sue compagne. Non ne era colpevole, solo consapevole, e ciò non le dispiaceva. Lo sguardo di lei spesso andava a parare sulle sole ragazze, anche nei minimi particolari, come per esempio il seno; dal più sviluppato, al più piccolo e meno visibile.

-Sophie..-

Sussurrò quel nome, con tono fragile quasi disperso. Lo sapeva, la sua concentrazione ormai era capitata sulle ragazze, ma una in particolare.

Il tempo che sembrava fermo in un istante, appena finite le fantastichrie, riprese a scorrere, e con lui scattò il suono della campanella. Tutti si alzarono, con fretta uscirono dalla classe, portando il loro caos altrove.

Rimase un silezio rilassante in classe, che si staccò al rumore di una cerniera. Nicole alzò lo sguardo, e senza accorgersene, incrociò quello di Sophie.

-Hey Nicole! Sbaglio o.. oggi sei triste?-

Sul volto di Nicole si ampiò un grande sorriso, accompagnato dal gesto nervoso delle mani, che teneva strette allo zaino.

-Di che ti preoccupi?! Senti domani..-

Le parole della ragazza vennero interrotte da Sophie, che intervenne con tonalità allegra.

-Domani è il tuo compleanno! Ed è pure il fantastico giorno di San Valentin..o..-

Sophie arrossí al pronunciare quelle parole, non sentiva da molto tempo quel fremito, che le veniva solamente all'incrociare lo sguardo dell'altra ragazza.

Nicole si grattò la nuca arrossendo, rendendosi conto del momento imbarazzante che si era creato fra loro. Prese lo zaino sorridente, le accennò un gesto di saluto, poi si incamminò verso l'uscita dell'aula.

-Ti ringrazio, Shophie.-

Dette queste parole, Nicole scoppiò in un rossore sulle guance, quasi accecante. Corse via, lontano da quell'aula. Corse dove nessuno poteva vederla. Corse lontano da quel sentimento, che le stava recando fastidio.

Sophie rimase lì, portandosi le mani al petto. Prese un respiro profondo, poi si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi.

Il mattino seguente, Nicole si svegliò di scatto. L'orologio segnava le 9.00 del mattino.

L'impulso di alzarsi dal letto e correre verso il bagno per prepararsi era immediato, poi s'incantò nel nulla. Guardando il vuoto. Accorgendosi che era sabato, e che lei non frequentava la scuola durante il week-end.

Frastornata dallo scatto, che di prima mattina lei stessa sapeva che non doveva fare, dato l'odio verso i brutti risvegli che le recavano la luna storta, si stiracchiò ripensando all'accaduto di ieri pomeriggio in classe.

Aveva il nauseante sapore del caramelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora