Capitolo 2

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Rivali di guerra

Capitolo 2

Con sguardo carico di sorpresa osservò la donna in piedi dinnanzi a lui.

La ricordava bene: era stata l'unica in quella baraonda a sapere cosa diavolo stesse colpendo e a quanto pare, ad avere un po' di cervello.

Con un imprecazione, fissò le dita di lei ferme sul grilletto della balestra e pronta a scoccare il colpo. Era chiaro: voleva toglierlo di torno... Ma pensava veramente che lui sarebbe rimasto a guardare? Immediatamente Darius comprese che la sua arma era lontana e armatura a parte, era disarmato. Doveva giocare bene le sue carte, scegliere il momento preciso...

Non appena lo sguardo di Quinn si indurì, Darius scattò in avanti come una pantera.

Il colpo deviò affondando nella spalla della sua armatura e violento, calò su di lei gettandola a terra.

Un lieve lamento proruppe dalle sue labbra non appena cadde: la potente mole di Darius le bloccava anche solo il respiro.

La balaustra le scivolò di mano allontanandosi dalla sua portata. Digrignando i denti, volse lo sguardo al suo aggressore con con altrettanta ferocia, faceva lo stesso con lei.

Immediatamente le arpionò i polsi limitando i suoi movimenti a dei meri calci. Doveva restare calma, tenersi concentrata, la mente sgombra da qualsiasi pensiero.

Doveva ragionare a mente fredda e non farsi prendere dal panico.

Il dardo che aveva scoccato non gli aveva procurato alcun danno e quell'armatura era piuttosto spessa. Probabilmente non aveva risentito della caduta.

-Tu...-proruppe Darius rompendo il silenzio-c'hai provato...ma ti é andata male.- con disprezzo, Quinn assottigliò gli occhi tentando ancora una volta di scappare.

-Sei...-mormorò cacciando fuori una nuvoletta di fumo-...un tipo tosto, te lo concedo.-

Al diavolo, sapeva benissimo quanto fosse potente.

-Voi demaciani siete insolenti come al solito, vi credete degli Dei...-

-é colpa nostra se siamo migliori di voi noxiani?- un ringhio passò sonoro dalla gola di Darius. La lotta tra fazioni era un argomento delicato. Meglio non svegliare il can che dorme...

-Perché siete qua!?- domandò con voce tonante facendola sussultare.

-Non penserai che io apra bocca vero!?- rispose allibita.

No, in effetti sapeva benissimo che non ci avrebbe cavato un ragno dal buco da quella conversazione, ma era certamente in vantaggio su di lei.

-Io non risparmio le mie vittime...- storcendo le labbra, Quinn lo fissò fiera.

-Non volterò le spalle al mio popolo! Piuttosto la morte!-

Bene, quella donna stupida si era scavata la fossa da sola. Non che avesse intenzione di risparmiarla, ma gli avrebbe solo complicato le cose.

Per la prima volta da quando aveva ripreso conoscenza, fissò l'ambiente che lo circondava è un brivido freddo gli attraversò la schiena. Era caduto certo, ma esattamente, in che luogo del Frejlord era finito!? Non si vedeva altro che neve ovunque e sicuramente, non erano soli.

Molte creature infestavano quella landa e se qualcuno di molto potente lo avesse visto, l'avrebbe sicuramente ucciso.

Noxus non era in pace con nessuno: erano gli esiliati e i reietti ad andare da lei.

Una città dalla bassa morale e piena di rifiuti.

Velocemente, i sensi di Darius si affinarono, giusto in tempo di vedere un manto blu calargli contro. Imprecante, portò le mani al volto per difendersi, lasciando liberi i polsi di Quinn.

-Cazzo!- tuonò inferocito cercando di capire che diavolo di creatura fosse. Con non poco sforzo, si alzò da terra e con un colpo, riuscì a far cadere la potente creatura. Si stupì nel vedere che non era altro che un aquila e individuata la sua ascia, corse verso di lei. Del nuovo sangue imbrattava il suo volto: era una vera umiliazione essersi fatto colpire da un animale. Impugnandola, sentì la rabbia salire e con frustrazione, si diresse verso l'uccello semi svenuto. Darius non ebbe il tempo di fare un passo che un dardo si conficcò nella sua armatura; merda, quella donna aveva ripreso la sua arma. Imbestialito, si volse verso di lei, la balaustra di nuovo alla mano. Con un sonoro grido, caricò verso la sua direzione è un altra serie di colpi lo investì. Ringraziò il suo re per quell'armatura così resistente: nessun colpo aveva anche solo sfiorato la sua pelle.

-Stai indietro!- l'avverti la donna più infuriata che mai.- altrimenti il prossimo andrà a segno!-

Divertente... Lui adorava le sfide.

Con decisione, mosse un altro passo e puntualmente il dardo andò a confidarsi sotto la sua cintura.

Con stupore osservò le sue parti basse per fortuna ancora salve e con un sopracciglio alzato, torno a fissarla.

-Mi vuoi proprio morto...-Ghignò sentendo l'eccitazione fremere in lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 15, 2014 ⏰

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