Prologo

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<<Mi sei mancato così tanto. >> Sospirai una volta sveglia. <<Questa notte è stata fantastica.>> Dissi a Liam iniziando a ricoprirlo fastidiosamente di baci.

<<È stata uno sbaglio Ally. È tutto un grande sbaglio.>> rispose stringendomi ancora più forte. <<Ho il tuo profumo addosso. Lo sento ovunque.>>

Iniziai ad accarezzargli i capelli. Sapevo quanto gli piacesse.

<<Dobbiamo parlare.>> Bloccò la mia mano delicatamente e mi accarezzò la guancia. Sentivo che quello che stava per dirmi, era qualcosa che non mi sarebbe piaciuto. Ultimamente era una cosa che capitava spesso.

Conoscevo Liam da 12 lunghi anni. Io ero di New York, lui di un piccolo paesino di provincia negli Hamptons. La mia famiglia possedeva una bellissima villa sul mare, poco distante dal centro abitato di Sag Harbor, dove viveva Liam. Da piccola trascorrevo lì le mie vacanze, insieme ai miei genitori e a mio fratello Chris. Per molti anni l'idea di abbandonare per qualche mese il caos di New York, mi rendeva felice. Anche se per una ragazza di città come me, non era mai semplice trascorrere del tempo in provincia. Nel corso degli anni era diventato, senza dubbio, il mio luogo del cuore. Avevo visitato Roma, Parigi, Madrid, Tokyo, Dubai, Sydney ma nessun posto per me era come gli Hamptons. All'età di sedici anni avevo stretto amicizia con una ragazza, Lily, la quale mi presentò il suo gruppo di amici tra cui Liam. Lo avevo visto almeno un paio di volte, prima di averci scambiato per la prima volta, qualche parola. Eravamo entrambi piccoli ed impacciati. Inutile negare che inizialmente ero stata attratta da lui, per il suo essere così diverso dai ragazzi che conoscevo abitualmente. Aveva il sorriso contagioso, con quell'aria virile e rude che traspirava estrema mascolinità, nonostante i suoi quasi diciassette anni. Ogni volta che uscivo, avevo sempre voglia di incontrarlo. All'inizio i miei genitori, soprattutto mio padre, non erano molto entusiasti della nostra relazione. Mio padre mi rimproverava spesso per essere troppo esuberante, tutte le volte che uscivo con Liam. Non era abituato ad aspettarmi sveglio, fino a tarda notte, seduto sul dondolo nel porticato. E non lo era neanche nel vedermi sbaciucchiare fuori casa quel ragazzo, che gli sembrava essere così diverso da sua figlia. Ogni volta che dovevo tornare a New York, era sempre un giorno triste per entrambi. Non sapevamo mai quando ci saremmo potuti rivedere. La nostra strana relazione continuò nonostante la distanza ed il passare degli anni. Io e Liam non avevamo mai parlato esplicitamente del nostro rapporto. Io avevo continuato a vivere a New York e lui a Sag Harbor. Io mi ero iscritta al college, mi ero laureata in comunicazione e marketing e con il tempo avevo trovato lavoro come web designer in una delle più grandi agenzie pubblicitarie del paese. Lui dopo tanti sacrifici, aveva preso la patente nautica e stava per inaugurare la sua attività di noleggio barche al porto. Andavo a trovarlo a Sag Harbor, tutte le volte che il mio lavoro me lo permetteva. Non erano molte, ma continuavo comunque a trascorrere lì, con lui, le mie vacanze. Prendevamo la sua barca a vela e facevamo lunghe escursioni in mare aperto. Alcune volte Liam riusciva a venire a New York per qualche fine settimana. Ma non poteva fermarsi più di tanto perché aveva bisogno di lavorare per aprire la sua attività. Questo ci era sempre bastato, fin quando due anni fa, osservando le mie amiche con i loro fidanzati, mi ero resa conto che non potevamo più continuare la nostra relazione. Amavo Liam più di ogni cosa, ma ero cosciente del fatto che avevamo due vite completamente differenti e che non era giusto che uno di noi due rinunciasse alla propria vita per l'altro. Lui non aveva condiviso subito la mia decisione ma con il tempo la accettò. Passarono i primi otto mesi senza mai sentirci. Nessun messaggio, nessuna chiamata, fin quando un giorno dopo aver sentito il bisogno di vederlo, tornai a Sag Harbor. Solo allora gli mandai un messaggio, chiedendogli di raggiungermi nella vecchia casa al mare. Si presentò davanti al cancello di casa verso sera e per prima cosa mi disse, che aveva iniziato da alcuni mesi una relazione con Melany Stauart. Melany era una ragazza del posto che aveva sempre avuto un debole per lui. Impiegai pochi secondi per comprendere che lei era la persona giusta per Liam, cosa che non ero io. Erano molto affini, avevano gli stessi gusti e conducevano vite similari. Quella sera chiesi a Liam di non lasciarmi sola, non volevo che lui andasse via. Mi era mancato e di impulso gli stampai un lungo bacio sulle labbra. Lui ricambiò senza smettere. Dopo quella sera avevo capito che non ero pronta a lasciarlo andare, così di rado, mentre lui continuava a frequentare Melany, ci sentivamo di nascosto e ci incontravamo nella mia vecchia casa, quelle poche volte che potevo raggiungerlo. <<Questa è l'ultima volta che ci vediamo.>> Affermò infilandosi la maglietta. <<Lo dici tutte le volte.>> Mi scappò un sorriso.

<<Io sono felice quando sto con Melany. Non voglio più farle questo.>> Sospirò. << Quello che c'è fra me e te, è folle. Avevi ragione tu. Noi non abbiamo mai avuto una vera relazione. Anche se ci abbiamo provato in tutti questi anni, non ci siamo mai riusciti. Io adoro svegliarmi la mattina accanto a Melany, adoro vederla mentre in cucina prepara la nostra colazione o quando mi passa a trovare senza avvisarmi. Adoro vedere Melany tutti i giorni e questo mi rende felice. >> si appoggiò una mano sulla fronte.

<<Ma...>> provai a replicare inutilmente. <<Credimi Ally, ora ho davvero bisogno di essere felice e così non posso esserlo. Provo una grande attrazione verso di te, lo sai. Questo non cambierà, finchè continueremo ad incontrarci di nascosto come due adolescenti.>> Posò il suo sguardo sulla mia bocca e mi osservò per qualche secondo. <<Non fare così. Non morderti il labbro. Mi fai impazzire.>> si avvicinò lentamente, per poi poggiare la fronte contro la mia. <<Dio sei così bella. Mi piaci ancora come quando ti ho vista dodici anni fa. Hai questi occhioni marroni che mi lasciano senza fiato e il tuo profumo mi manda in estasi. Ogni millimetro del mio corpo ti desidera, per questo anche questa volta sono venuto da te. >> Volevo così tanto stringerlo a me e non lasciarlo più andare via. Mi sentivo impotente ascoltando le sue parole. <<So che è sbagliato. Anche a me dispiace per Melany ma ci abbiamo provato a stare lontani e non ci siamo riusciti.>> Provai a dire qualcosa di sensato, anche se in realtà non lo era.

<<Questa volta sarà diverso. Io non voglio più vederti, non voglio più sapere niente di te e tu farai lo stesso. Non saprai più niente della mia vita e non mi incontrerai più.>> Si allontanò, facendo una grande fatica.

<<Liam non fare così. Capisco che sei nervoso, lo sono anche io. Anzi forse lo sono molto più di te. Mi sento così stupida, anche se stai con un'altra, io sono qui per te ogni volta.>> iniziai ad alzare anche io, il tono di voce.

<<Sei stata tu a lasciarmi Ally. Mi avevi lasciato, se non fosse stato per te, io non avrei guardato nessun'altra. Evidentemente non ero abbastanza per te e l'ho capito, ci ho messo del tempo ma l'ho capito. Noi non possiamo essere niente se non due che si conoscono da molti anni e ogni tanto si divertono insieme.>> la situazione degenerò e continuammo a litigare per le due ore successive. Mi sembrava di essere vittima di uno scherzo. La sera precedente eravamo stati insieme, eravamo due persone normali nella nostra stranezza. Avevamo cenato, avevamo guardato una delle nostre serie tv preferite, mi aveva sussurrato all'orecchio, quelle dolci parole solo nostre e avevamo concluso la serata facendo l'amore. <<Liam io...io...>> la mia voce diventò sempre più debole. Le lacrime iniziarono ad inumidire gli occhi. <<Tu cosa Ally?>> Mi incitò, alzando ancora una volta la voce. <<Io ti amo.>> Solo allora mi accorsi, che quella era la prima volta che glielo dicevo. Lo amavo da sempre ma non avevo mai sentito il bisogno di farglielo sapere. Era fin troppo scontato. Amavo il suo essere premuroso, razionale, risoluto anche se spesso questo si scontrava con il mio essere eccessivamente sbadata, istintiva, curiosa. Amavo le sue passioni, la barca a vela, il mare, le sue fotografie. Amavo dimenticare il resto del mondo quando eravamo insieme e sentirmi libera di essere me stessa accanto a lui. Amavo i suoi piccoli occhi verdi che mi scrutavano e amavo accorgermi di scrutarlo anche io, nello stesso identico modo. << È troppo tardi Ally. Melany è incinta. Ci stiamo per sposare e tra cinque mesi diventerò padre. Spero tu possa perdonarmi un giorno.>> Mi lasciò in lacrime e andò via chiudendosi la porta alle spalle. Era tutto così maledettamente confuso. 

Spazio Autrice

Ciao Ragazze/i, fatemi sapere cosa ne pensate.

Se vi è piaciuta la prima parte pubblicherò il primo capitolo

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