BTS x Reader| one shot

Jimin x Reader

ATTENZIONE!!
Questo capitolo tratta di tematiche molto delicate e ho cercato di trattarlo nella maniera più rispettosa e fine possibile. Se siete particolarmente sensibili non leggere

My dear daughter

Essere svegliati di un raggio di sole direttamente sul proprio viso non è proprio il massimo della vita, specialmente se sono le 7:30 del mattino dopo una notte insonne per colpa di un caldo infernale.

Sbatto ripetutamente le palpebre cercando di nascondere il mio volto sul cuscino, ma proprio in quel momento il mio sguardo si indirizza sulla piccola culla rosa a pochi metri dal letto matrimoniale; ricordo con quanta cura io e mio marito abbiamo acquistato tutto il necessario per la nascita della piccola Evelyn, girando di negozi in negozi e arredando al meglio la sua futura cameretta.

Ero entusiasta per la nascita di mia figlia e nonostante le numerose visite che dovevo affrontare non vedevo l'ora di tenere quel piccolo fagottino di gioia tra le mie braccia, immaginavo spesso come sarebbe potuta essere e speravo davvero che potesse prendere il meglio di entrambi i genitori. Credo che la maternità sia quel periodo dove senti davvero di star realizzando qualcosa di importante nella tua vita, è come se in qualche modo stai aprendo un nuovo capitolo della tua vita e stai realizzando la tua famiglia con la persona che ami al tuo fianco e il piccolo pargolo tra le braccia.

Improvvisamente sento un braccio cingermi la vita a avvicinandomi a se, la mia schiena si scontra contro il petto di mio marito che sembra stia ancora dormendo e istintivamente accarezzo il suo braccio che ora si trova sul mio stomaco, osservando tutti quei braccialetti che indossa. Ha iniziato questa strana fissa dal nostro primo viaggio insieme, diceva che ogni volta che gli avrebbe guardati si sarebbe ricordato di quei bellissimi momenti insieme.

<Buongiorno...> sento sussurrare dietro di me, a quanto pare devo averlo svegliato.

<Giorno> rispondo, girandomi verso di lui.
Ha il viso assonnato e i capelli neri tutti arruffati, ma anche così rimane meraviglioso. I suoi occhi rossi e le occhiaie dicono molto del periodo che stiamo passando in questo momento, il suo sguardo amareggiato incontra il mio che è probabilmente vuoto; mi accarezza delicatamente la mia guancia destra spostandomi delicatamente i capelli lontani dal volto, mentre fa' tutto ciò un amaro e piccolo sorriso si fa spazio sul suo viso e non posso non pensare a quanto possa essere perfetto nella sua semplicità.

Inizio a vederlo sfocato a causa delle lacrime accumulate nei miei occhi e con un semplice colpo di palpebra loro cadono miseramente sul cuscino, creando un leggero rumore che sono io e lui possiamo sentire. Il suo meraviglioso sorriso si spezza e mi abbraccia con tutte le forze che ha, amo come riesce a farmi sentire amata accarezzandomi lentamente la nuca.

<Io non penso di sopportare tutto ciò Chim> dico sussurrando, quasi come se fosse un segreto solo nostro, quasi come avessi paura che qualcuno potesse sentire tutto il dolore che racchiudono queste parole.

<Ti prego non dire così...>

Mi sembrava di essere morta, la mia anima era così pesante e io mi sentivo un essere orribile.

<Avrebbe dovuto salvarsi lei> dico abbassando ancora di più la voce. Che senso avevo di vivere, mia figlia era morta  e io ero sopravvissuta miseramente. Alla 30esima settimana ho iniziato a perdere sangue mentre ero tranquillamente a casa con mio marito, ci precipitammo subito all'ospedale e infine mi dissero che avevo avuto un distacco della placenta e che avrei dovuto partorire con un parti indotto.
Jimin mi era stato vicino per tutto il tempo a tenermi la mano e ad incoraggiarmi, il parto fu infinito e non sentire il pianto di mia figlia dopo la sua nascita fu la conferma che non ce l'aveva fatta, successivamente mi ricoverarono una settimana per delle complicanze e Jimin rimase in ospedale con me per tutto il tempo.