capitolo 1

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Ciao a tutti, sono Elizabeth Cooper ma per gli amici Betty.
Ho 19 anni e ho appena finito le superiori, sinceramente non so cosa farò ora sono così indecisa ma questo non è rilevante...
Sono la tipica ragazza perfetta per colpa di mia madre,  Alice Cooper lei mi costringe a comportarmi correttamente e a vestirmi sempre di rosa e con abiti eleganti ma con mio fratello non si comporta così, non capisco cosa io abbia fatto...
Mio fratello è Archie Cooper, ha i capelli rossi perché siamo cugini ai Blossom ma ve ne parlerò più tardi, Archie è un Bulldogs e sono molto legata a lui anche se spesso litighiamo perché è molto possessivo nei miei confronti.
Con noi vive il suo amico Jughead da ormai 1 anno e mezzo...
Io ho sempre avuto un debole per quel ragazzo ma non so se mi piaccia o meno poi per lui sono solo come una sorellina in realtà quindi Betty rassegnati!!
Mio padre si chiama Hal Cooper ed è sempre fuori città per lavoro, almeno così dice la mamma ma io in realtà credo che si siano separati e che non abbiano il coraggio di ammetterlo ma va bene così.
Viviamo a Riverdale, una città tranquilla in cui avvengono spesso delle cose strane.
Io, Archie e Jughead amiamo investigare su queste cose anche se mamma odia quando lo faccio, ma poco mi importa...

Oggi è il primo giorno di vacanze e mi sveglio più tardi cioè alle 10
Scendo le scale con solo una maglietta lunga di Archie e tutta assonata scendo giù a fare colazione
Non c'è nessuno strano però
B:mamma? Archie?
Nessuno risponde
Alzo le spalle e apro il frigo prendendo latte con cereali, metto il latte sul fuoco per riscaldarlo ma ad un certo punto sento un rumore
Salgo al piano di sopra
B:Jug sei tu?
ma nessuno risponde
Apro la porta della loro camera e lo trovo a terra mentre dorme 
Scoppio a ridere ma la mia risata è molto rumorosa e a tratti imbarazzante così si sveglia
Si strofina gli occhi e si guarda intorno
Mi guarda e i suoi occhi fanno su e giù sul mio corpo e in particolare sulle mie gambe scoperte
Poi vede la mia faccia divertita e scoppia a ridere anche lui, c'era complicità tra noi lo percepivo o forse era solo la mia immaginazione
J:che ho combinato?
B:sei caduto dal letto come i bambini
Dico e lui mi guarda male
J:vai a mettere un pantalone
B:perché? Sono a casa mia
J:ok come vuoi
Dice scocciato
Spesso Jug non tornava a casa la sera perché è un playboy, se ne fa una ogni giorno e per non dare fastidio a noi prende qualche stanza d'hotel o a casa delle sottoscritte, è disgustoso il modo in cui le tratta
J:mi prepari la colazione?
B:hai le gambe e le braccia, fattela tu
Dico scherzando, avevamo confidenza per questo mi permettevo di dire certe cose e di trattarlo in un certo modo
J:scontrosa oggi eh?
B:esatto
Dico scendendo al piano di sotto
B:cazzo cazzo cazzo
Dico vedendo che avevo lasciato il latte troppo a lungo sul fuoco, ormai era bollente
Maledetto Jughead!

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