- Capitolo 1 -

118 11 0
                                    

Tutto attorno a (T/n) era confuso, aveva pochi anni, non trovava più i suoi genitori da quando una macchina si era scontrata con la loro. Intorno a lei tutto era fin troppo pulito.

Era un in lettino tutto bianco con dei fili attaccati su tutto il corpo eppure aveva solo ferite superficiali che non facevano per niente male. C'erano degli uomini grandi e cattivi che continuavano a ripetere che i suoi genitori erano morti, ma loro non potevano esserlo perché loro erano buoni e i buoni non muoiono, solo i cattivi lo fanno. Stufa di sentire delle bugie gli aveva urlato contro. Allora le ombre di tutta la stanza presero vita bloccando gli uomini cattivi e (T/n) spaventata scappò via strappando tutti i fili.

Le sembrava di essere in un labirinto dalle pareti bianche. Stava correndo nonostante la stanchezza e le ferite che iniziavano a fare male, ma la paura copriva tutto chidendole insistentemente di andare a casa dove i suoi genitori l'avrebbero accolta preoccupati portandola nella tua cameretta insieme alla sua copertina preferita e della cioccolata calda per poi addormentarsi mentre la mamma le leggeva una storia. Ma poi vide l'uscita, era notte e non sapeva dov'era casa sua così iniziò a girare alla sua ricerca. Le strade erano scure, buona parte dei lampioni lampeggiavano.

Quando si stava ancora chiedendo dove fossero i suoi genitori e perché non fossero venuti a salvarla dagli uomini cattivi vide una casa molto simile alla sua, con anche gli stessi cespugli di camelia. Provò a bussare alla porta ma nessuno le aprí, effettivamente essendo tardi i suoi genitori dovevano proprio essere già andati a letto, così si intrufolò nei cespugli essendo sicura che quella fosse stata casa tua. Le foglie scricchiolavano sotto i suoi piedini pieni di taglietti, i rami le graffiavano la pelle morbida come spine, le ferite le si riapritono, si lasciava dietro scie di sangue e all'improvviso si sentì il corpo troppo pesante per poterlo muovere, le forze la abbandonavano ma con uno sforzo estremo si spinse fin fuori dalla siepe.

Con il corpo tremolante e sfinito cadde sull'erba rigogliosa mentre gli occhi le si stavano chiudendo vide un altro bambino. Era veramente strano con i capelli mezzi bianchi e mezzi rossi tutti sudaticci. La fissò un'attimo spaventato da tutto quel sangue, le si avvicinò a corsa per poi prenderla in braccio avviandosi più velocemente possibile verso la casa che nonostante lo sguardo annebbiato si rese conto non essere la sua. Gli occhi le si chiusero e non sentì più niente.

- Spazio Autrice -
Salve personcine, io sono Toishiko e questa è la mia prima storia (aspettatevene molte altre). Nonostante aspetti costantemente aggiornamenti di storie varie sono tremendamente lenta (sto lavorando a questo cortissimo capitolo da più di un mese). Arrivederci.
UwU

- Electra Heart - Todoroki Shouto x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora