Mi sveglio. Non è corretto, capisco di essere sveglio. La testa mi fa un male cane e pare sia ansiosa di comunicarmi nei modi più dolorosi che gli effetti degli anestetici stanno finendo, mentre le pupille gustative non trascurano di farmi notare che ho la bocca talmente secca e impastata da fare invidia ad una betoniera. Le orecchie mi trasmettono rumori vaghi e ovattati. Sono dei passi quelli in lontananza? Sono voci umane che compongono quel ronzio confuso? Potrei essere in una camera di ospedale, ma anche in un obitorio per quel che ne so. Forse anche gli occhi vorrebbero comunicarmi qualcosa, ma stanno ancora dormendo. Provo a svegliarli, ma il massimo che ottengo è intensificare il dolore che mi attanaglia la testa. Allora provo a muovere un dito, e mi pare di riuscirci. Martello sul letto e sento i battiti attraversarmi il corpo. Riprovo a togliere i sigilli dalle mie palpebre e finalmente mi pare di scorgere la luce alla fine di questo tunnel, anche se ci metto un po' a capire quello che gli occhi mi suggeriscono.
Per fortuna non sono in un obitorio. Tutto sommato la stanza in cui mi trovo non è molto più allegra di quelle che spettano ai più sfortunati di me, ma i tubicini che mi spuntano dalle braccia mi fanno ben sperare. Mi guardo attorno e vedo una sedia vuota accanto al mio letto; sono solo nella stanza. Mia madre non è lì a vegliare su di me, e non so di preciso se esserne contento oppure no. Sento la porta alla mia destra aprirsi e vedo un uomo di bianco vestito fare capolino nella stanza.
Si sorprende un po' a vedermi sveglio, poi esclama:
«Oh, ti sei svegliato finalmente! Hai dormito un bel po'... Come ti senti?»
«Ho... ho un gran mal di testa e dolori un po' in tutto il corpo, ma per il resto sto benone. Grazie.»
«Ritieniti fortunato ragazzo, non sono molti a cavarsela con un mal di testa e qualche lieve frattura dopo un incidente simile.»
L'incidente, il gatto, la mia macchina distrutta. Ora ricordo...
«Non rimarrò paralizzato, vero?»
«Oh no no. Hai riportato una slogatura alla spalla e qualche ammaccatura. Hai perso anche un bel po' di sangue dal naso e ovviamente ti sei preso un bello shock, ma tutto sommato niente che non guarisca con qualche giorno di ospedale.»
«Grazie dottore.»
«Non devi ringraziare me.»
Per un attimo la sua mano si alza a indicare il soffitto bianco.
«Ah, ci sono qui fuori due carabinieri che vogliono farti qualche domanda. Ho spiegato loro che forse è ancora troppo presto e che visto lo shock che hai avuto potresti non ricordare la dinamica dell'incidente, ma insistono che si tratta solo di una formalità; aspettano già da un bel pezzo.»
Gli sbirri, l'omicidio, il corpo nella mia macchina. Ora ricordo...
Cazzo! Ma si può essere più sfigati di così? Fare un incidente con un morto ammazzato nel bagagliaio... Un perfetto coglione, ecco quello che sono!
Entrano nella stanza con passo così rigido e talmente stretti nelle loro divise piene di suppellettili luccicanti da sembrare due Robocop difettosi. Strano però, non hanno l'espressione di chi ha a che fare con un pericoloso assassino, mi sorridono addirittura. Sì, sono decisamente buggati.
«Ciao ragazzo, come ti senti?» esordisce quello più anziano dei due.
Questo coglione ha forse voglia di prendermi per il culo?
«Potrebbe andare meglio, ma non mi lamento.»
«Capisco, comunque non ti preoccupare, saremo brevi. Dobbiamo farti solo qualche domanda, si tratta di pura formalità. I nostri colleghi della stradale hanno già ricostruito la dinamica dell'incidente, tu dovresti solo confermarcela.»
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Un fortunato incidente mortale
Mystery / ThrillerTommy Vercetti è il protagonista di questa folle storia, ambientata in un videogioco che è un po' GTA Vice City e un po' avventura punta e clicca. Un racconto imperdibile per tutti gli appassionati di videogames, ma anche per tutti gli amanti del ge...