5. Kyle Thompson

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Manca solo il tocco finale e... Fatto!
Parlo tra me e me.
Sono fiero di quello che ho fatto. Ho appena dato un tocco di classe in più alla mia vecchia auto, è tutta nuova e sono fiero del mio gioiellino.
Ho smesso di usare la mia macchina dato che era in carrozzeria per ripararla a causa di un incidente che ho fatto da ubriaco. Mi sono sempre fatto dare qualche passaggio da qualche amico il che mi frustrava.
Faccio per uscire dal garage, ma vedo mia cugina Madison attraversare il nostro giardino e dirigersi verso un'auto che l'aspetta sul vialetto di casa mia.
Cerco di capire di chi si tratta, ma capisco dalla voce squillante del guidatore, Jackson.

Non capisco perché Mads si comporti così da quando si sono trasferiti qui, ha un modo di fare tutto diverso, lei è diversa.
Ho sempre accettato i cambiamenti delle persone, purché positivi. Quello di Mads è strano... Sembra quasi che non si piaccia per quello che è, che non si accetti e tende ad adattarsi alle persone attorno a lei.

Ho notato che ogni volta che dico la parola "cambiamento" è come se si irrigidisse e diventa nervosa di punto in bianco. Questo è bastato per farmi capire che lascerò che sia il tempo a decidere quando discutere di questa cosa.

Sono appoggiato sul letto che guardo il soffitto . Ho appena fatto la doccia e sto ascoltando la mia playlist preferita e canticchio insieme a Elvis Presley finché mia madre non piomba in camera mia.

"Kyle!" dice spegnendo la musica è infuriata.

La guardo con fare interrogativo e si avvicina a me.

"ti sto chiamando da almeno 2 ore, per dirti di abbassare questo rumore e tu non mi hai sentita! Sono arrivati degli amici di papà e di tuo zio e stanno cercando di parlarsi senza dover urlare!"

Ho voglia di alzare gli occhi al cielo, ma mi limito a sedermi sul letto, è pur sempre mia madre e merita tutto il rispetto di questo pianeta.

"certo, scusa non avevo sentito. Io esco, non so se torno questa sera." dico dirigendomi verso il mio armadio per prepararmi ad uscire.

"che sarebbe a dire che non sai se torni stasera, ne abbiamo già parlato, sai cosa ne pensa tuo padre e non posso inventare una scusa ogni volta per farti da avvocato difensore. C'è anche Mads, non ti basta?"

"anche lei è uscita... Tra l'altro vado da lei, non sono a una festa o fare danni lo giuro... Ma probabilmente resto da Tom a dormire, niente di male. Ti supplico è l'ultima volta che dovrai coprirmi" le dico supplicandola con le mani e facendo gli occhioni.

"sei mio figlio, è ovvio che ti copro le spalle. Ma fai attenzione." dice, poi esce dalla mia stanza.

******
Ci troviamo da " RedNights¡" un locale molto frequentato dai ragazzi della nostra età , è un luogo tranquillo e ci passiamo le serate qui.
Io e Tom ci troviamo al bancone e abbiamo ordinato due drink analcolici.

" ti vedo strano in questi giorni, tutto bene?" mi chiede il mio migliore amico.

"Non sono contento del cambiamento di Mads, poi Jackson. Tra l'altro  è uno di quei periodi che solo tu sai cosa provo, quindi è normale, grazie di preoccuparti." rispondo

Tom mi squadra come fa solo lui e capisce che non voglio parlarne.

" sei di prova? " chiede lui, quando il ragazzo al bancone ci porta i nostri drink.

" sì, sono nuovo in città e ho bisogno di un lavoretto, quindi ho fatto domanda qui. Sono Case comunque" risponde lui

" Tom, lui è il mio amico Kyle"

Alzo la mano per salutare e sorseggiare un po' della mia bevanda.

I due nuovi amichetti continuano a parlare e a farsi domande a vicenda io intanto tiro fuori il cellulare e controllo alcuni messaggi.
Non sto affatto bene, non so cosa mi prenda. Voglio dire sì lo so, ma non riesco a fare nulla per distrarmi.

"Kyle!" mi scuote Tom per le spalle
"ti presento Grace e Keyra" mi dice indicandomi due ragazze accanto a lui che mi guardano sorridendomi gentili.

"piacere di conoscervi" dico, posando il mio cellulare frustrato.

Non ho la minima voglia di fare conoscenza con nessuno sta sera, sono proprio giù di morale.

"sono amiche di Case, ci hanno chiesto se ci va di andare con loro alla festa dei Lensis, Case finisce il turno tra poco." mi propone

"ma siamo con i ragazzi e non sto molto bene Tom... Va bene se sto da te sta sera?" chiedo e facendogli capire che è un "no".

"certo, beh se vi va potete venire da me, almeno ci conosciamo di più ragazzi."

Cazzo, Tom!
Guardo le due ragazze che si scambiano diversi sguardi come se stessero parlando solo con gli occhi.
E una delle due declina l'invito per entrambe. "beh non vorremmo disturbarvi, sarà per la prossima noi andremo comunque alla festa, riprenditi" dice poi guardando me.

Faccio un sorriso tirato e si gira per parlare con Case.

Mi sento uno schifo. Sembrano persone così simpatiche e socievoli.
Mi dispiace di aver rovinato loro la serata per il mio malumore. Osservo la ragazza, la squadro, oserei dire.
Sembra tranquilla, lunghi capelli castani come gli occhi. Mi ci perdo quando ricambia lo sguardo e rimaniamo così fino a  quando non si alzano tutti per salutarsi.
Aveva un'espressione così, non saprei, magari come se mi avesse letto in quel momento e mi stesse dicendo "che andrà tutto bene".

"Ti sei incantato eh..." mi dice Tom mentre raggiungiamo gli altri.

"mi sarei potuto incantare anche guardando il muro, non te la rubo, anche se non penso che invitandoli da te sarebbe diventata subito tua." rido

"Cooosa? Non erano le mie intenzioni, sono più per Keyra io. La conosco dal corso di storia, è la famosa ragazza di cui ti parlavo..." dice quasi arrossendo

Scoppio a ridere e gli dico che ne avremmo parlato a casa sua sta notte.
Raggiungiamo gli altri e passiamo la serata a chiacchierare.

****
" quindi era lei? Potevi avvisarmi, non  l'ho vista bene... " dico a Tom mentre siamo seduti sul divano del suo soggiorno .

"non ti serve vederla. Hai presente la perfezione? Ecco." dice lui con occhi sognanti.

Scoppio a ridere.
"Tom hai 18 anni, non puoi uscirtene con queste frasi!"

"posso invece. È stata gentile e socievole con me tutto il tempo, mentre tu usavi il tuo cellulare. Sarà difficile avvicinarmi a lei, è una ragazza complicata e sai che amo le cose complicate." dice

"quindi ora la tua perfezione è diventata una sfida o una cosa così?"

"sai cosa voglio dire. Coglione. Notte, le coperte sono qui." me le indica e sono sul tavolino accanto a me.

"grazie per i complimenti sfigato, notte anche a te"

Mi sistemo sul divano del piccolo appartamento di Tom e chiudo gli occhi.

Inspiro e respiro, come modo per tranquillizzarmi.

Sarà una notte molto lunga, considerando che la mia mente in questo momento ha bisogno di essere riordinata e nessun'altro può rimediare se non io.

Sono un po' il medico di me stesso, come sempre d'altronde.

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