«Ciao papà ci vediamo sta sera!» saluto mio padre ed esco dalla macchina.
Bene, ha inizio l'inferno.
Arrivo davanti al cancello e osservo molto attentamente la scuola.
È molto più grande della mia scuola di Londra, e la mia vecchia scuola era una delle più grandi della città.
Sospiro profondamente e mi siedo su una panchina, proprio sotto un albero.
Sento il cuore battere fortissimo per l'agitazione. Mancano cinque minuti all'inizio delle lezioni e io non sono psicologicamente pronta per fare il mio ingresso trionfale a scuola.
Elaboro quelle giusto quattro parole per presentarmi il momento che entrerò in classe, e guardo l'orario sul telefono. Lo faccio sempre quando sono in ansia.
I miei pensieri vengono interrotti da una voce femminile: «Ehi ciao!»
Alzo lo sguardo e vedo la ragazza bionda di ieri sorridermi.
«Ciao!» ricambio il sorriso e mi alzo. «Vieni a scuola qui?» mi chiede. «Sì, è il mio primo giorno.»
«Oh bene perfetto, posso farti da guida! A proposito, non mi sono presenta, mi chiamo Diana!» allunga la mano verso di me mentre sorride. «Stephanie.» sorrido stringendole la mano.«Bene, Stephanie, che materia hai adesso?» mi chiede prendendomi sotto braccio. «Filosofia, e tu?» le chiedo le chiedo guardando il foglio delle lezioni. «Anche io!»
-
L'ora di pranzo è finalmente arrivata, non ci vedevo più dalla fame. Devo dire che insieme a Diana le ore precedenti sono passate abbastanza velocemente, ridevamo di continuo, e qualche volta i professori ci guardavano anche male, ma fortunatamente non ci ha riprese. Siamo molto diverse, ed è per questo che mi piace!
Ma abbiamo in comune tutte le materie, tranne biologia e geografia.«Pranziamo insieme?» mi chiede appoggiandosi all'armadietto vicino al mio. «Volentieri!» rispondo prendendo il pranzo dall'armadietto che subito chiudo. Sorride anche lei e mi guida verso la mensa.
«Hai voglia di sederti nel tavolo di mio cugino?» mi chiede varcando l'entra della mensa. «D'accordo.» rispondo non molto sicura, non sono timidissima, ma sono abbastanza riservata, anche sono sempre riuscita a fare amicizia un po' con tutti, ovviamente con il passare del tempo.
Mi prende per mano e mi porta davanti a tre ragazzi. «Ragazzi, lei è Stephanie, una nuova arrivata.» mi presenta ai ragazzi e io sorrido imbarazzata. Odio le presentazioni. «Loro sono Ethan, mio cugino», dice indicando un ragazzo dai capelli castani e gli occhi nocciola;«E Daniel», un ragazzo biondo dagli occhi azzurri.
Ma la mia attenzione ricade sull'ultimo ragazzo seduto in fondo al tavolo. Ha i capelli neri e gli occhi verdi, molto più chiari dei miei. Noto che ha anche un piercing al labbro e al sopracciglio destro. Noto poi che il suo braccio destro, scoperto dalla manica della maglia, è ricoperto da tatuaggi.Caspita è veramente bello.
«Ah sì, stavo dimenticando Alex.» conclude indicando proprio quel ragazzo così misterioso, da fare anche paura.
«Alex è solo per gli amici.» risponde lui appoggiando la schiena alla sedia.
Bello e antipatico, a quanto pare.Ethan e Daniel mi rivolgono un sorriso, mentre lo strano ragazzo accanto a loro mi fissa prendendosi tra le labbra il piercing.
«Beh Alex potresti anche salutare.» dice Diana vicino a me.
Lui la guarda e poi posa lo sguardo sul suo telefono.
«Mh, no.» risponde facendo un sorriso finto.Diana sbuffa e mi invita a sedermi insieme a lei suo tavolo con i ragazzi. Ethan comincia a farmi un sacco di domande, a cui rispondo molto velocemente, odio le domande. «Quindi sei inglese, forte.» dice Daniel guardandomi. «Già!» rispondo.
La campanella suona e siamo costretti ad alzarci dal tavolo. «Steph mi accompagni a prendere i libri?» mi chiede. Annuisco, posando le posate di plastica sul piatto. Mi alzo e ringrazio i ragazzi, «Grazie ragazzi.» dico.
«Di niente, puoi venire quando vuoi.» Ethan mi fa l'occhiolino e sorrido in risposta. «Ci vediamo!» esclamo poi, inseguendo Diana.Credo proprio che con questi ragazzi mi troverò bene. Forse tranne che con Alex, ma va bene così.