Parte 1 [Incipit]

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Eccomi.
Sono proprio davanti a voi, amici miei.
Strano chiamarvi amici eh? Eheheh, non avrei mai pensato di chiamare qualcuno Amico..
Che strana la vita. -  dissi porgendo davanti alle due lapidi i loro oggetti preferiti, ovvero un fazzoletto allacciato a mó di fiocco e un  semplice collarino scolorito

Tieni Shailah ovunque tu sia, ricordati , se stai scodizolando ad un altro bambino, di indossare questo fiocchetto a quadri come i vecchi tempi. Così sarai ancora più carina.

Hope vecchio mio, só che non puoi vedere il tuo collarino, ma non fa niente.. Te lo porgo lo stesso. Così puoi insegnare ad un'altra creatura cosa si prova a sentire il dolce suono del tuo essere che zampetta di qua e di là - esclamo ridacchiando un po' per trattenere le lacrime che, prepotenti, stavano per marcarmi il viso inciso da profonde cicatrici del tempo.

Mi accorsi, ad un tratto, che stava iniziando a piovicchiare. - Caspita! Non volevo piangere io.. Ma piangete voi eheheh

Questa volta, una goccia é riuscita a vincere la mia  insistenza che subito, addolcì il mio ferreo carattere ormai solidificato da anni ormai.

Decisi di andare dentro, giacché stava iniziando anche a fare più freddo e a piovere più violentemente

M'immersi in me stesso ascoltando della musica jazz e sorseggiando una calda tazza di Thé aromatico.

Di solito non sono il tipo che ama ricordare cose... Ma oggi é un giorno importante.. É il giorno in cui la vita ha deciso di offrirmi un'altra possibilità, una seconda chance, regalandomi due anime che hanno fatto  tanto per me, così tanto che ora non so neanche come sdebitarmi con loro.
Grazie Shailah, per avermi ridato il dono dell'udito, affinché possa sentire di nuovo chi vuol veramente soccorrermi e grazie anche a te Hope, per avermi insegnato a vedere il mondo attraverso la via del cuore, misteriosa e affascinante allo stesso tempo

Sentivo il mio sangue ribollirmi nelle vene e risuonare ferocemente nelle orecchie al solo pensare di queste parole, apparentemente sdolcinate e prive di pensiero logico, ma per me, un abisso di un significato denso e profondo..

Bisogna percorrere certe determinate  situazioni per capire come ci si sente, cosa si prova...cosa si percepisce.

Foglie erranti sbattevano violentemente contro la fragile finestrella di vetro, anche se, pur delicata, si rifiutava di cedere alla forza distruttiva del vento che intanto, stava spazzando via ogni cosa lì fuori.

Quella finestra già sa come si sta al mondo - pensai.
Fragile fuori, tenace all interno.

-Nonno, nonno- mi voltai a destra e vidi i miei due nipotini Agnes e Mattias che mi saltarono vivacemente sulle gambe stanche e doloranti

- Nonno, ci racconti la storia di Hope e Shailah? - Domandò allegramente la bambina

Sii, dai! Vogliamo sapere chi sono i tuoi amici! - Seguì a ruota Mattias

-Forse, ora che ci penso, chiamarli Amici é troppo riduttivo. Loro sono una parte di me che ancora continuavano a vivere nei miei pensieri. Va bene, siccome siete grandi abbastanza per capire, vi racconterò un pezzo della mia cara bella infanzia...

                         - fine Incipit-

Voce del verbo esistere: storia di 2 animali che m'insegnarono ad amare di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora