Settembre.
Mese delle lacrime e del primo freddo.
Mese dei vigneti e dell'inizio della scuola. Che rottura penserete voi bambini eh eh eh..
Per me fu diverso.
Ero un bambino a cui piaceva la scuola di un tempo, in cui si andava lì con la cinta di cuoio sottobraccio per contenere i libri e i grandi grambiuli con quell'insopportabile fiocco rosso.
Epoca renota anche in cui la sporadica volontà di imparare si abbracciava con la curiosità di scoprire sempre infinite novità dietro l'angolo.
Non come, al giorno d'oggi, s'impara solo per prendere il numeretto, mentre i maestri se ne infischiano altamente quando un suo alunno incontra difficoltà in delle materie..Almeno il mio, era severo nello spiegare i concetti, ma amorevole quanto un padre con i suoi figli e, soprattutto non lasciava nessuno indietro in quanto ci considerava parte integrante di una enorme famiglia.
Me lo ricordo così il maestro ZimmerWelt : alto, elegante, baffi sempre ben curati e un abbigliamento che si addice alla persona speciale che era.
-Nathan hai preso tutto l'occorrente? - Domandó mia mamma dalla cucinetta sottostante
Io risposi di sì mentre prendevo il sussidiario che il maestro ci aveva imposto di portare, pena lo stare fuori dalla scuola con il cappello da ciuccio.. Cosa a cui non tenevo molto eh eh eh
Mia madre era una donna di mezza età, dolce e sensibile, di una premura tale da sciogliere i cuori di tutte le vicine del paese. Tutte le parlavano bene e non si udiva una sola calunnia da parte delle stesse, se non quella di avere un marito non proprio così devoto e santo ..
Mio padre, che tutto ha tranne quello di esserlo veramente, era un uomo bruto e molto violento.
Si é sposato con mia madre solo perché all'epoca, era comune la moda dei matrimoni combinati, ma niente più niente meno.
Ogni giorno dovevo assistere a quel famoso teatrino delle otto e mezza di sera :
-Karen, dammi subito il vino.. Ho detto subito!
-Ma caro.., lo sai che il vino ti fa mal..
E slap, slap, Se non era il vino era un'altra cosa, ma sempre quella é la sostanza del gesto: abusare e abusare senza nessuna natura logica, razionale.
Ma, nonostante ciò, mi sforzavo assolutamente di essere un ragazzo positivo e solare, inventando avventure fantastiche nella mia mente riproducendole poi solo, nel mondo reale.
Insomma la metto cosi: la mia testa era un laboratorio, la realtà era la messa in pratica dei miei 'schizzi'Ritornando a noi, scesi le Quattro scalette di pietra grezza e imboccai il vialetto che portava alla scuola.
Alberi dalle foglie mezze gialle e arancioni adoravano il bell'ingresso brulicante da una folta schiera di bambini che aspettavano solo quel suono che ci avrebbe accompagnato per cinque lunghi anni.La dolce melodia ci rimbombava nelle orecchie e non curanti di nulla, ci dirigemmo nella nostra vecchia, ma accogliente aula proprio come se stessimo ancora in una stanza di casa nostra.
Percepii me stesso piangere interiormente dalla felicità quando vidi lui, il signor ZimmerWelt
-Buongiorno ragazzi, son contento di ritrovarvi qui.
Also Fängen wir an! - [cioè iniziamo in tedesco]
Come potete capire, il signorotto era tedesco e ci impartiva anche lezioni di tedesco..
-Che noia nonno.. Disse sbuffando mio nipote. Mi disse catturandi sorpreso il mio sguardo
-Hai mai giocato a saltarello? No? E allora come fai a giudicare una cosa mai fatta?-Ma aspetta nonno! Il tedesco é di una difficoltà assurda che vien voglia naturalmente di abbandonarlo. Squittó, ad un tratto mia nipote
- Adesso vi dico io una cosa: Il salmone quando salta controcorrente non pensa a quanto possa essere difficile saltare, ma compie comunque il gesto sapendo che andranno a finire perfino prima o poi dentro la pancia di un orso..
Cosi voi dovrete affrontare qualsiasi cosa nella vita, rischiando [il giusto] ma con la consapevolezza di arrivare al vostro sogno nel cassettoNon potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di impartirgli questa perla, ma i ragazzi mi guardavano con un espressione che andava dallo stupore alla confusione più totale.
É comprensibile ciò. Son ancora piccoli e avranno tutto il tempo per riflettere poi strada facendo.Le ore scorrevano veloci come la rara goccia di rugiada che scivola fugacemente via dalla fogliolina, e si erano fatte subito le quattro quando, per me, si accingeva a penetrarmi il suono accuminato di quella maledetta campanella, per l ultima volta.
Strano.. Sebbene fossi ancora piccino avevo un sesto senso più sviluppato di quello di un veggente.
Forse era vero che ero destinato a cose impressionanti e molto più grandi per un semplice ragazzetto di 7 anni.
Curioso il destino.
Curioso anche come il maestro mi osservava dall uscio con uno sguardo malinconico e solitario, come se avesse letto il mio avvenire attraverso la lente dei suoi occhiali in punta di naso, cristallini e sempre mai appannati, proprio come la sua anima spumeggiante ..
Quanto sarebbe stato bello rincontrarlo di nuovo... Avrei potuto sorprenderlo con tutto quello che mi é capitato.. E avrei acchiappato pure un bell'ottimo con tanto di lode, ma va bene così.
Non riuscii a capire bene quali fossero le sue ultime parole, ma quello Auf Wiedersehen mi lancinó la parte più profonda della mia essenza..
STAI LEGGENDO
Voce del verbo esistere: storia di 2 animali che m'insegnarono ad amare di nuovo
FantasyUn bimbo di soli 7 anni assiste ad uno 'spettacolo' che nessuno dovrebbe vedere: la morte di una madre strappata per mano di un padre alcolizzato. Nel piccolo la reazione diviene una forma di violenza che si traduce nel essere freddo nei confronti d...